Nel 1967 in seguito ad un rinvenimento fortuito in un terreno prospiciente via Cristina la SAER (direzione G.V. Gentili) ha condotto uno scavo che ha permesso di esplorare una parte di una villa urbano-rustica. Lo scavo, non stratigrafico, ha privilegiato l’indagine delle strutture e il recupero dei pavimenti. La data di impianto della villa risale alla seconda metà del I sec.a.C.: a questa fase vanno riferiti gli ambienti contigui C, C1, D, E ed F. Gli ambienti C e C1 presentano due pavimenti analoghi, in cementizio con inserti misti; il vano E è pavimentato in cementizio con inserti in tessere, mentre il vano F in cementizio non decorato; il vano D è l’unico della prima fase a presentare un pavimento in tessellato. Quest’ultimo ambiente sembra quindi essere un vano a destinazione residenziale e di rappresentanza, mentre il vano C1 è un semplice ambiente di disimpegno; i vani C ed F prospettavano su un porticato. La seconda fase edilizia vede una ristrutturazione dell’edificio in età severiana: il porticato originario è parzialmente defunzionalizzato e una parte di esso è occupato dall’ambiente B, dotato di pavimento in tessellato, mentre ad occidente delle strutture di prima fase viene realizzato il grande ambiente A, anche questo dotato di rivestimento musivo. Se la pars urbana è nota almeno nelle sue componenti principali, la pars rustica,c he doveva estendersi a Nord, è sostanzialmente ignota: il rinvenimento di scorie ferrose fa pensare all’istallazione di un’attività metallurgica. La frequentazione del sito è documenta dai numerossimi materiali recuperati sia nello scavo che in ricerche di superficie effettuate in anni più recenti, testimoniando la lunga continuità di vita dell’edificio (età tardorepubblicana-età tardoantica). (la pianta dell’edificio è tratta da Atlante dei beni archeologici della provincia di Modena. Vol 1, Pianura, fig. 134).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Campogalliano, vano A, tessellato a tre tappeti con reticolato di fusi Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per un’ampia parte della superficie originaria e del quale sono state strappate otto sezioni. Un ampio tappeto rettangolare decorato da un reticolato di fusi neri, gli scomparti caricati da svastiche, fiori e quadrati, era compreso tra due tappeti minori; di questi uno è decorato da un reticolati di file di quadrati, formanti croci, l’altro da due file di quadrati neri distanziati tra loro.
Campogalliano, vano C, cementizio con inserti misti Rivestimento in cementizio con inserti misti, rintracciato per un’ampia parte della superficie originaria. Il pavimento è decorato da un punteggiato irregolare di tessere nere e inserti litici bianchi (assibimilabili a dadi); inoltre si notano crocette di quattro tessere bianche attorno a una nera.
Campogalliano, vano C1, cementizio con inserti misti Rivestimento in cementizio con inserti misti, rintracciato per un’ampia parte della superficie originaria. In bibliografia non è fornita alcuna immagine del pavimento, ma si specifica che la secorazione è del tutto simile a quella del vicino ambiente C, pertanto il pavimento è da un punteggiato irregolare di tessere nere e inserti litici bianchi (assibimilabili a dadi); inoltre si notano crocette di quattro tessere bianche attorno a una nera.
Campogalliano, vano D, tessellato bianco e soglia a fila di quadrati Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento era scandito in due unità decorative, una corrispondente alla soglia e una al tappeto vero e proprio. La soglia è decorata da una fila di quadrati adiacenti, delineati in nero e campiti da nove crocette di quattro tessere nere, disposte su tre file. Il tappeto è un semplice tessellato bianco, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui, regolarizzato da cornici lineari bianche e nere.
Campogalliano, vano E, cementizio con tessere bianche Rivestimento in cementizio con inserti in tessere musive, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento è decorato da tessere bianche sparse sulla superficie.
L’ambiente B è un piccolo vano a pianta quadrangolare posto nel settore meridionale della pars urbana della villa. L’ambiente è realizzato nella seconda fase edilizia (età severiana), occupando in parte l’area del porticato della fase precedente. Presenta un pavimento in tessellato: la particolare scansione del pavimento in due unità decorative può far ipotizzare a una destinazione funzionale come cubiculum.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1967 – Ente responsabile: SA ER
Campogalliano, vano A, tessellato a due tappeti con reticolato e uccellini
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Rivestimento in tessellato bicromo, rintracciato per una parte della superficie originaria e di cui sono state strappate cinque sezioni. Il pavimento è scandito in alemno due settori distinti: un tappeto minore è in sole tessere nere e potrebbe indicare lo spazio riservato a un lectus (o altro elemento di mobilio) o, meno probabilmente, una zona di passaggio; il tappeto maggiore, lacunoso nel settore occidentale, mostra una decorazione centrata con un reticolato di linee formante nove scomparti, tre decorati da motivi geometrici, tre da uccellini e infine tre da due kantharoi e un pesce.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Tessellato nero, le tessere a ordito di filari paralleli e obliqui.
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: bicromo
Tappeto in tessellato bicromo, a fondo bianco, con due file di quadrati dentati posti su due lati di uno pseudoemblema pressoché quadrato, caratterizzato da un reticolato di linee doppie formante nove scomparti quadrati, riprofilati da una linea doppia nera, su fondo bianco. La fila superiore mostra un fiore di quattro fusi, un grande quadrato dentatato nero caricato da un quadrato dentato bianco e due pelte nere contrapposte. La fila centrale è decorata da altrettanti uccelli, tutti ritratti di profilo sinistro: i due laterali sono forse due merli appoggiati su un ramo terminante in una grossa bacca, quello centrale è un pappagallo stante davanti a un rametto da cui pendono due ciliegie. L’ultima fila è camputa da due kantharoi biansati negli scomparti laterali, mentre quello centrale è decorato da un grosso pesce che nuota in un mare disegnato da semplici linee orizzontali nere. Tutti i riempitivi sono in tessere nere, i particolari interi sono resi a linee di tessere bianche; la resa complessiva è piuttosto corsiva.
2003, in Atlante dei beni archeologici della provincia di Modena. Pianura, Firenze, p. 209, figg. 136-137.Gentili, G.V. 1980, Nota su due ville urbano-rustiche romane nel modenese: la villa di Cognento e la villa di Campogalliano, in Atti e Memorie della Deputazione di Storia Patria per le antiche Provincie modenesi, pp. 274-276, figg. 16, 20.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Campogalliano, vano A, tessellato a due tappeti con reticolato e uccellini, in TESS – scheda 14654 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14654), 2013