La villa è ubicata lungo l’antica via Cassia/ Veientana, in località Campetti a Veio, presso la porta di Portonaccio; scoperta nel 1941 è stata oggetto di molteplici campagne di scavo, ma non è ancora stata indagata interamente. Il complesso, costruito su tre terrazzamenti digradanti realizzati in opus quadratum, comprende una parte residenziale, dotata di un impianto termale, e una produttiva. Fu edificato nel II-I secolo a.C. (opus quadratum ed incertum), venne ampliato in opus reticulatum a fine I secolo a.C. – inizio del successivo con la costruzione del peristilio inferiore B e del ninfeo G (II FASE); interventi di restauro e ampliamento in laterizio si realizzano ancora a fine del I-inizi del II secolo d.C. (III FASE); venne abbandonato nel corso del IV secolo. Conserva lacerti dei sistemi pavimentali originali in cementizio con inserti e di II fase (I secolo a.C. – inizio del I d.C.) in tessellato bicromo; sono attestate imprecise menzioni relative alla presenza di pavimenti in sectile dagli ambienti attigui al ninfeo, che comprovano la ricchezza del complesso nel I-II secolo d.C. La pianta località è tratta da www.googlemaps.com, la pianta edificio da De Franceschini 2005, in bibliografia.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Suburbio, villa di Campetti, ambiente non documentato, cementizio con inserti Lacerto di pavimentazione in cementizio, probabilmente in origine rubricato, punteggiato da numerosi inserti litici di forma irregolare, di colore bianco e nero ( "con piccole scaglie bianche e nere", De Franceschini 2005, p. 5). Non si conserva traccia di bordo.
Suburbio, villa di Campetti, ninfeo, tessellato bicromo a decoro geometrico Frammento di tessellato bicromo a decoro geometrico: si tratta di una porzione di campo a fondo bianco con tessere disposte in filari obliqui, paralleli tra loro, punteggiato da crocette bicrome in colore contrastante; non rimane traccia del bordo.
Atrio (A in pianta) realizzato in opus quadratum, probabilmente con impluvium centrale (a quanto può dedursi dalla presenza di canalette); conservava al momento dello scavo lacerti di un pavimento in cementizio con inserti.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1941 – Ente responsabile: SAR
Suburbio, Villa di Campetti, atrio, cementizio con inserti
Parte dell’ambiente: atrio Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Cementizio rubricato ("colore rosso vivo") punteggiato da crustae ("grosse tessere bianche": i passi virgolettati sono tratti da De Franceschini 2005, p. 5). Il decoro è geometrico: il bordo presenta un punteggiato irregolare ed è profilato verso il campo da una fila serrata di crustae quadrangolari bianche, le stesse che punteggiano regolarmente il campo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti litici o litoidi)
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti litici o litoidi)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 103f – punteggiato di dadi, su signino, variante più serrata
Referenza fotografica: Da De Franceschini 2005, in bibliografia, fig. 2.11.
De Franceschini, M. 2005, in Le ville dell’agro romano, Roma, pp. 4-9, fig. 2.11.Fusco, U. 2001, “Nuovi reperti dell’area archeologica di Campetti a Veio”, in Archeologia Classica, pp. 255-78.Morricone Matini, M.L. 1971, in Pavimenti di signino repubblicani di Roma e dintorni (Mosaici Antichi In Italia, Serie monografica), Roma, pp. 20, 28.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Suburbio, Villa di Campetti, atrio, cementizio con inserti, in TESS – scheda 15172 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15172), 2013