Il complesso residenziale, collocato presso la Tenuta Cecchignola (ex Torlonia, al km 14° della via Ardeatina, IX miglio), fu oggetto di scavi condotti dalla Soprintendenza alle Antichità di Roma nel 1939 (pianta edificio da ARIAS 1939), anche se alcuni ambienti della villa furono già scavati nel 1828, come si sa dal Nibby e, soprattutto, da una relazione del Commissario alle Antichità Carlo Fea (riportata in LIVERANI 1990): a questo intervento va probabilmente assegnato lo strappo di tre emblemata e/o pannelli musivi policromi, attualmente conservati in diverse collezioni. Alla conclusione delle indagini, le strutture vennero interrate, per cui attualmente il complesso – non più visibile – risulta di difficile ubicazione. Lo schema planimetrico della villa si articola su due livelli intorno ad un atrio tuscanico, con impianto termale e produttivo annessi. Le strutture portate in luce indicano diverse fasi costruttive, di cui la prima (in opera incerta) di II-I sec. a.C. e quella più tarda (in reticolato) databile fra I e II sec. d.C.; ad un momento ancora successivo (II sec. d.C.) risale la costruzione di una grande cisterna in laterizio (DE FRANCESCHINI 2005, pp. 241-242). Secondo quanto riferito nella relazione di scavo del 1939, diversi ambienti conservavano ampie tracce degli apparati decorativi, con pavimenti in tessellato a motivi geometrici (di cui uno con emblema policromo, oggi al Museo Nazionale Romano) e pareti rivestite da intonaci dipinti.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Suburbio, via Ardeatina, villa della Cecchignola, triclinio C, tessellato bicromo con emblema figurato (MNR) Tessellato monocromo di tessere bianche in ordito obliquo (DM 105a) bordato da una fascia monocroma di tessere nere (DM 1y). In posizione centrale, entro cassetta di travertino, emblema figurato (cm 41 x 41) in vermiculatum di tessere policrome. Quest’ultimo, racchiuso entro una cornice lineare di tre file di tessere nere, si compone di due registri: nella parte superiore, su piano color ocra e sfondo bianco, si trova la scena di un gatto selvatico nell’atto di assalire un gallinaceo; nel registro inferiore sono rappresentate due anatre accovacciate, una delle quali tiene un fiore di loto nel becco, mentre un secondo fiore di loto è allungato sul fondo. Tessere di calcare, cm 0.5-0.7 (cornice perimetrale e campo), 0.3-0.4 (emblema). Il pavimento è attualmente esposto nel Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo (invv. 124137 e 124137 bis).
Ambiente M’, posto sul lato orientale dell’atrio. L’ambiente era decorato con un pavimento in tessellato monocromo. Manca la documentazione fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1939
Suburbio, via Ardeatina, villa della Cecchignola, ambiente M’, tessellato monocromo
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Tessellato omogeneo a fondo nero (DM 105a) e fasce bianche (DM 1y). Noto soltanto da descrizioni di scavo, manca la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Arias, P.E. 1939, Roma, Via Ardeatina. Villa repubblicana presso la Cecchignola, in Notizie degli Scavi d’Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Roma, pp. 353-354, tav. XIV.