Nel gennaio 2002 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha acquistato in via di prelazione, una proprietà al civico 222 di via Appia Antica. Oggetto dell’acquisto è stata un’area di circa mq 8500 comprendente un parco, un edificio abitativo principale su tre livelli ed uno secondario, già destinato a dépendance della villa. Nel febbraio del 2003 è stata avviata una campagna di scavo nell’area antistante la villa che ha interessato una superficie complessiva di mq 1200 ed ha portato alla luce parte di un complesso termale, forse relativo ad una villa privata o ad una struttura pubblica in connessione con la notevole frequentazione dell’adiacente arteria stradale. Lo scavo ha permesso di riportare in luce 26 ambienti costruiti in opera cementizia con cortina in opus latericium e in opera mista costituita dall’alternanza di fasce di mattoni e pezzame di leucitite basaltica; alcuni di questi ambienti conservavano, del tutto o in parte, la decorazione pavimentale. L’esame delle murature, lo studio del loro modulo e dei bolli rinvenuti sembrerebbero attestarne la prima fase costruttiva alla metà circa del II secolo d.C. Vi sono comunque evidenti segni di fasi edilizie successive che documentano la frequentazione dell’impianto e la trasformazione di parti di esso, perlomeno fino al IV secolo. Lo scavo ha, inoltre, evidenziato fasi di frequentazione più tarda, probabilmente post medievale, avvalorate dal ritrovamento di tre strutture a carattere agricolo produttivo. La pianta edificio è tratta da MAZZOTTA 2006.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Pavimento a lastre marmoree di marmi bianchi e venati, di forma rettangolare e dimensioni disomogenee, verosimilmente di reimpiego. Se ne conservano soltanto due piccole porzioni, una presso il lato nord e l’altra presso il lato sud; per ampi tratti il rivestimento è documentato soltanto dalle impronte lasciate dalle lastre nella malta di allettamento. Il pavimento è composto da lastre di diverse specie, fra le quali si riconoscono marmo bianco, verde antico, pavonazzetto, cipollino e greco scritto. Fra queste un frammento epigrafico in marmo lunense (cm 30 x 16 x 2,2), con testo su tre righe in caratteri greci (trad. "Regilla/ luce della/ casa"), tagliata e riutilizzata capovolta come lastra pavimentale. Il lastricato si sovrappone ad un precedente livello pavimentale dello stesso tipo, documentato soltanto a livello di impronte.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 12, tessellato bicromo
Tessellato, conservato in più porzioni, composto da tessere bianche e nere di piccole dimensioni (cm 0.8-1). Il pavimento presenta una decorazione a motivi geometrici e figurati: su uno dei frammenti si riconosce parte di una fascia, probabilmente pertinente al bordo della stesura, decorata con un motivo ad arcate in colori contrastanti (DM 97a) e delimitata verso l’interno da una semplice linea (DM 1a) di tessere nere. Nel campo bianco, su fondo bianco, si riconosce parte di una scena figurata, forse di caccia, di cui resta visibile una porzione di fiera (o cane?) ed una testa umana.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 14, tessellato a grandi tessere
Tessellato a grandi tessere di marmo bianco (cm 3-4.5), di forma quadrangolare irregolare e ricavate da marmi di reimpiego.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 15a, tessellato a grandi tessere
Tessellato a grandi tessere di marmo bianco (cm 3-4), di forma quadrangolare irregolare e ricavate da marmi di reimpiego.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 17, tessellato a grandi tessere
Tessellato a grandi tessere di marmo bianco (cm 2-2.5), di forma quadrangolare irregolare e ricavate da marmi di reimpiego.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 18, tessellato a grandi tessere
Tessellato a grandi tessere di marmo bianco (cm 2.5-3.5), di forma quadrangolare irregolare e ricavate da marmi di reimpiego.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 24, tessellato bicromo a motivi geometrici
Tessellato bicromo a motivi geometrici (tessere cm 2-2.5), conservato per una superficie di circa m 7 x 2.70. Campo inquadrato da una linea doppia di tessere nere (DM 1i) e decorato con una scacchiera di bipenni (DM 221a; modulo m 0.47), reso in tessere nere su fondo bianco. Bordo costituito da una larga fascia di tessellato di filari paralleli di tessere nere in ordito rettilineo (DM 105a). Dimensioni medie tessere cm 1.5.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 3, lastricato marmoreo
Pavimento a lastre marmoree (specie non determinata), di forma irregolare e dimensioni disomogenee. Manca la documentazione fotografica.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb. 5, tessellato bicromo a motivi geometrici
Tessellato bicromo a motivi geometrici (tessere cm 2-2.5). Campo inquadrato da una linea semplice di tessere nere (DM 1y) e decorato con una composizione ortogonale a croci di clave tangenti intorno ad un quadrato concavo centrale (DM 159b), reso in tessere nere su fondo bianco. Bordo costituito da una larga fascia di tessellato di filari paralleli di tessere nere in ordito rettilineo (DM 105a). Dimensioni medie tessere cm 1.5.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb.10, lastricato marmoreo (fase I)
Lastricato marmoreo, composto da lastre rettangolari, documentate soltanto a livello di impronte ed obliterato da una più recente stesura pavimentale di tipologia analoga. Manca la documentazione fotografica.
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb.19, lastricato marmoreo
Pavimento a lastre marmoree (specie non determinata), di forma rettangolare e dimensioni disomogenee, conservato soltanto a livello di impronte. Manca la documentazione fotografica.
Ambiente 21. Vano a pianta quadrangolare (m 5.10 x 4.68), dotato di impianto di riscaldamento con suspensurae e tubuli di terracotta alle pareti. Conserva tracce del rivestimento pavimentale in opus sectile (o a lastre marmoree?), rinvenuto in stato di crollo.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo IV a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 2002 – Ente responsabile: SS BAR
Suburbio, via Appia, villa di Capo di Bove, amb.21, opus sectile?
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: policromo?
Pavimento in opus sectile (?), del quale sono state individuate soltanto alcune delle lastre marmoree che lo componevano (marmor chalcidicum o "fior di pesco"). Del pavimento, rinvenuto in situ in stato di crollo e scavato solo in parte, non è possibile ricostruire lo schema decorativo.
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (2° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=17253