In via Barbarano Romano, al 12.300 km della via Cassia Nuova, durante saggi eseguiti nel 1981 a Sud della strada moderna, si sono rinvenuti resti di fondazione e di strutture pertinenti alla pars rustica di una villa ubicata all’altezza dell’VIII miglio della via Cassia antica. Lo stato di conservazione era pessimo; numerosi lacerti dei rivestimenti parietali e pavimentali nel terreno di riporto (frammenti di pavimentazione in cementizio a base fittile e tessellato bicromo a decoro geometrico, frammenti di intonaco dipinto ad affresco) testimoniavano l’esistenza di un settore residenziale. Nuovi accertamenti archeologici eseguiti a Nord della stessa via e nell’area limitrofa dal 2005-2006 hanno portato alla luce altri resti, che hanno reso possibile ricostruire un unico complesso, di grandi dimensioni, dotato di pars residenziale -con settore termale-, rustica e di un’area funeraria in cui si distingue un mausoleo (Sebastiani del Grande P., "Rinvenimenti archeologici a via Barbarano Romano (Municipio XX)", in BCom 2006, CVII, p. 343-50; De Cristofaro A., "Via Barbarano Romano. Rinvenimenti archeologici (Municipio XX), BCom 2009, CX, pp. 210-17). La villa, edificata su una collina terrazzata compresa tra i due rami del fosso di Volusia, era orientata N/S e connesso alla Cassia. Il suo impianto (I FASE) si data in età medio repubblicana (opus quadratum); la II FASE a metà del I secolo a.C. (opus reticolatum): sono condotti restauri e realizzati nuovi rivestimenti nella pars urbana; la III FASE si data alla seconda metà del I secolo d.C. e sembra essere caratterizzata da un lato da un potenziamento della funzione produttiva, dall’altro dall’impianto in un’area precedentemente a destinazione agricola di una necropoli; la IV FASE, databile tra metà del II e inizi del III secolo d.C., è caratterizzata dalla costruzione di un mausoleo di pertinenza della villa. L’abbandono del sito si può collocare alla fine del II secolo – inizio del successivo, probabilmente a causa di un incendio di cui sono evidenti le tracce. Dopo l’abbandono sul sito della villa viene realizzata una fornace, di incerta datazione. La planimetria della villa è complessa; in ogni modo nell’area a Nord di via Barbarano Romano si sono identificati almeno 10 ambienti, uno solo nell’area a Sud. La pianta edificio è tratta da SEBASTIANI DEL GRANDE 2006, fig. 214, p. 346.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Suburbio, via Barbarano Romano, vila, ambiente B, cementizio decorato con tessere Cementizio a base fittile decorato con tessere. Il bordo è costituito da una fascia rubricata larga cm 30, il quadro presenta reticolato di linee punteggiate (DM 201c) realizzate da tessere bianche in palombino. Il motivo inquadrava uno pseudoemblema rettangolare (?) con bordo in tessellato a fascia monocroma (nero); il campo è stato distrutto dalle arature. Non è disponibile nell’edito documentazione fotografica.
Suburbio, via Barbarano Romano, villa, ambiente C, cementizio con inserti Pavimento in cementizio con inserti litici, articolato in bordo rubricato, irregolarmente punteggiato da inserti di tessere irregolari bianche e nere (DM 103b), campo rubricato decorato da un reticolato di linee punteggiate (DM 122a) realizzate da tessere bianche (palombinio?) e pseudoemblema centrale in tessellato monocromo bianco punteggiato irregolarmente da tessere di dimensioni maggiori in colore bianco, verde e nero. Il pavimento è così descritto dall’editore: "disegno su tre fasce; 1. esterna: tessere bianche e nere, irregolari, poste in modo casuale su un fondo rosso; 2. media: tessere bianche poste su linee parallele e perpendicolari sempre su fondo rosso; 3. centrale: mosaico a tessere bianche in cui sono state inserite, sembrerebbe in modo casuale alcune tessere più grandi di colore bianco, verde e nero" (SEBASTIANI DEL GRANDE P., pp. 347-8). Non è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Suburbio, via Barbarano Romano, villa, ambiente H, pavimento a commessi laterizi. Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum), privo di qualsiasi preparazione; i mattoncini (cm 9 x 4.5) sono di colore giallastro e posano direttamente sulla terra battuta. Non è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Ambiente F a pianta quadrangolare (m 9 x 8); era connesso tramite una soglia marmorea, di cui resta uno spezzone, al vano B, il cui livello pavimentale è più alto di circa 0.20 m. Conservava frammenti del pavimento a commessi laterizi (opus spicatum), realizzato con una leggera pendenza verso una vasca connessa ad un dolio. La presenza di questi apprestamenti e la tipologia del pavimento fanno identificare la destinazione del vano come produttiva.
Lunghezza: 9 m – Larghezza: 8 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2005-6 – Ente responsabile: SAR
Suburbio, via Barbarano Romano, villa, ambiente F, pavimento a commessi laterizi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: monocromo
Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum), allettato su una preparazione in malta idraulica. I mattoncini sono di colore rosa. Non è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Sebastiani Del Grande, P. 2006, Rinvenimenti archeologici a via Barbarano Romano (Municipio XX) , in Bullettino della Commissione Archeologica omunale di Roma, Roma, p. 348 .