schedaPiazza Verdi (angolo via S. Antonio) Palazzo Melasecchi, vasca con rivestimento in cementizio Teramo ( TE ) Nel 1963, un saggio eseguito dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo in occasione della costruzione di un nuovo edificio (Palazzo Melasecchi) portò alla luce, a una quota di m. 2,70 rispetto al piano stradale, una grande vasca circolare in opus caementicium rivestita da cementizio a base fittile; ai lati della vasca furono rinvenute due porzioni di altrettante pavimentazioni: 5 m. a nord fu scoperto un bel pavimento in tessellato con inserti su fondo di tessere irregolari monocrome a canestro, mentre ad ovest di quest’ultimo e a un livello inferiore, fu portato alla luce un tessellato rustico di scaglie bianche e nere. Ai lati della vasca si collegavano tracce di muri in opus caementicium. Le differenze di quota e la presenza di rotture nei punti d’innesto lasciano pensare che la vasca sia stata realizzata in un’epoca successiva rispetto alle due pavimentazioni, le quali sono invece plausibilmente riconducibili, anche cronologicamente, ai resti del complesso termale rinvenuto nelle cantine di casa Castelli nella vicina via Muzii, edificato nel II a.C. e restaurato in antico tra la tarda età repubblicana e quella proto-imperiale. Non è purtroppo disponibile una planimetria degli ambienti scoperti all’intersezione tra via S. Antonio e Piazza Verdi, nè, allo stato attuale delle conoscenze, è possibile ricostruire l’estensione del complesso termale nel suo insieme, tuttavia doveva certamente rivestire una particolare importanza, vista la sua ubicazione prospiciente quella che numerosi studiosi concordano nell’identificare come la piazza del Foro di Interamnia (CERULLI IRELLI 1971, pp. 10-11; MAZZITTI 1983, pp. 84-110; GUIDOBALDI 1995, p. 225).Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Ambiente a pianta circolare del diametro di m. 7,85 e della profondità di m. 2,30 in opus caementicium, probabilmente realizzato in epoca successiva rispetto alle pavimentazioni dei due ambienti adiacenti, che hanno infatti piani pavimentali posti a un livello più alto. L’altezza delle pareti della vasca, la mancanza di una scala interna o esterna e il tipo di pavimentazione del fondo escluderebbero si trattasse di una piscina, è più probabile, invece, che fosse usata come riserva idrica (MAZZITTI 1983, p. 99). Manca la planimetria.Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Specifiche di rinvenimento Data: 1963 Piazza Verdi (angolo via S. Antonio) Palazzo Melasecchi, vasca con rivestimento in cementizio Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo Parte di pavimento in cementizio idraulico a base fittile dello spessore di cm 3, con bordo limario. Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti) Referenza fotografica: immagine da MAZZITTI 1983, fig. 1. Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: non documentato Il rivestimento non è visibile.
Cerulli Irelli, G. 1971, in Carta Archeologica d’Italia. Foglio 140 (Teramo), Firenze, p. 12.Mazzitti, W. 1983, in Teramo archeologica. Repertorio di monumenti, Teramo, pp. 99-101, figg. 1, 3.
DATA SCHEDA: 2015 | AUTORE: Zippilli, Chiara | REF. SCIENT. : Santoro, Sara | AGGIORNAMENTO: 2016 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia STRINGA BIBLIOGRAFICA: Zippilli, Chiara, Piazza Verdi (angolo via S. Antonio) Palazzo Melasecchi, vasca con rivestimento in cementizio, in TESS – scheda 18134 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18134), 2015INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18134
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