scheda

via Campo di Fiera, edificio pubblico, tessellato monocromo
Teramo ( TE )


Lo scavo in via Campo di Fiera, iniziato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo nel febbraio 2011, ha interessato una vasta area destinata a ospitare un edificio privato, a poca distanza dal sito archeologico di Madonna delle Grazie, e ha portato al rinvenimento di significative strutture murarie e reperti: fra questi, un mosaico a tessere bianche e nere, rinvenuto a seguito dei sondaggi preparatori a una quota di cm. 50 dal piano stradale e molto danneggiato dalla posa di una moderna fognatura. Il settore centro-orientale dell’area è risultato gravemente compromesso dal riutilizzo dei muri antichi romani come base d’appoggio per le travi in cemento di fondazione di una palazzina costruita nello stesso sito negli anni Settanta, con conseguente sconvolgimento della stratigrafia. I paramenti murari romani riportati alla luce nel tratto SE sono spessi circa cm 68 e alti fino a m 1,90, composti da malta gialla e pietre di medie dimensioni disposte in filari sub-orizzontali; delimitano per tre lati un vasto ambiente con pareti riccamente decorate su entrambe le facce, come lasciano supporre i frammenti di intonaco dipinto rinvenuti durante lo scavo. Non si possono escludere diverse fasi edilizie, purtroppo non più ricostruibili a causa delle manomissioni moderne. Immediatamente ad E, sono stati individuati lacerti di preparazione in cocciopesto pertinente a un mosaico di cui restano solo pochi frammenti e tessere sparse, mentre a N sono state scavate ulteriori strutture murarie in malta gialla e pietre, che definiscono un ambiente dalla forma rettangolare allungata. Ad O è stato rinvenuto un vano pavimentato in cementizio a base fittile e punteggiato di dadi, con gradini e soglia d’acceso sul lato occidentale e ricchi intonaci dipinti. Immediatamente a S di questo ambiente dovevano essercene altri con pavimentazioni a mosaico bianco e nero, andati distrutti negli anni Settanta dall’allaccio di numerosi sottoservizi. Il settore nord-occidentale dell’area di scavo è risultato più integro e ha restituito singolari strutture, in particolare bassi muri (cm 20) in pietre e malta, parallelamente ai quali si trovano vasche di forma rettangolare allungata con pavimenti in battuto cementizio a base fittile, con evidenti tracce di bruciato. Altre strutture sono state rinvenute in corrispondenza del limite occidentale dello scavo, e perciò solo parzialmente indagate: si tratta di muri e di una porzione di pavimento in cementizio a base marmorea con inserti marmorei. Infine, il settore SO dell’area indagata ha restituito paramenti murari in pietra e malta bianca con intonaco bianco e significativi resti di un ipocausto: in particolare, un breve tratto di cementizio a base fittile con punteggiato di dadi e alcuni pilastrini in mattoni legati da malta, a loro volta poggianti su un battuto di malta giallastra con chiare tracce di bruciato, dovute alla vicinanza del praefurnium. I materiali ceramici rinvenuti sono databili tra la fine del II a.C. e la fine del I a.C.: a questa fase sono riferibili anche i pavimenti in cementizio a base fittile che trovano confronti con quelli dei vicini siti di Madonna delle Grazie e dell’area ex Lisciani; mentre i rari frammenti di sigillata italica riportati alla luce nella zona più settentrionale dello scavo dimostrano che l’area continuò ad essere frequentata anche in età imperiale. Il cospicuo e raffinato materiale architettonico in calcare e marmo bianco, fra cui rocchi di colonne decorati con stucchi sia bianchi che rossi, blocchi di architrave, una grande soglia in marmo e due capitelli ionici in calcare di eccezionale fattura, lasciano propendere per l’identificazione del compesso come edificio a carattere pubblico (DI VINCENZO 2011, p. 430). Il rinvenimento di un’antefissa fittile con figura umana non precisamente identificata, in tutto simile alle antefisse rinvenute a poca distanza in largo Madonna delle Grazie, ha fatto cautamente ipotizzare d’essere in presenza di edifici appartenenti a una sede collegiale (Cfr. M.P. GUIDOBALDI, Gli edifici del largo Madonna delle Grazie, in La romanizzazione dell’ager praetutianus (secoli III-I a.C.), Perugia 1995, pp. 228-229). Tuttavia, in mancanza di una visione complessiva dell’edificio, di una chiara percezione delle trasformazioni subite nel tempo e del suo rapporto con le altre strutture rinvenute nella vicina area di Madonna delle Grazie, non è al momento possibile giungere a un maggiore comprensione del sito e della sua natura.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
via Campo di Fiera, edificio pubblico, ambiente con ipocausto, cementizio con punteggiato di dadi
Cementizio a base fittile con punteggiato regolare di dadi di lato cm 2 (DM 103e). Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

via Campo di Fiera, edificio pubblico, cementizio con inserti
Cementizio con inserti lapidei (DM 103a) di colore violaceo. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

via Campo di Fiera, edificio pubblico, cementizio con punteggiato di dadi
Cementizio a base fittile con con punteggiato di dadi bianchi (DM 103e) disposti ortogonalmente. i dadi misurano cm 2 x 2 circa. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

via Campo di Fiera, edificio pubblico, tessellato
Frammenti di pavimento in tessellato. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

via Campo di Fiera, edificio pubblico, tessellato bicromo
Frammenti di pavimento in tessellato bianco e nero, non ulteriormente specificato. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

via Campo di Fiera, edificio pubblico, vasca 1, cementizio
Cementizio a base fittile. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

via Campo di Fiera, edificio pubblico, vasca 2, cementizio
Cementizio a base fittile. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

via Campo di Fiera, edificio pubblico, vasca 3, cementizio
Cementizio a base fittile. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

Ambiente a pianta verosimilmente quadrangolare attestato unicamente da un frammento di pavimentazione in tessellato monocromo. Il lacerto musivo è stato rinvenuto a seguito di alcuni saggi di preparazione allo scavo (m 3 × 2), a una quota di cm 50 dal piano stradale, molto danneggiato dai lavori di posa di una moderna fognatura. Non si conosce la funzione dell’ambiente nell’ambito del complesso; mancano planimetria e documentazione fotografica.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
2011 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo

Via Campo di Fiera, edificio pubblico, tessellato monocromo

Parte dell’ambiente: non determinata
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Frammento di pavimento in tessellato bicromo inquadrato da un bordo di tessere nere, seguito da due linee triple (DM 1t) alternativamente bianca e nera e campo centrale in tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli (DM105a), qui bianco. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1t – linea tripla

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli

 
 

Oggetto conservato: frammento – Conservato in: situ
Il frammento è stato ricoperto dopo lo scavo e non è visibile.

Di VIncenzo, B. 2011, Scavi in Via Campo di Fiera, in Quaderni di Archeologia d’Abruzzo. Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, Firenze, p. 428.

DATA SCHEDA: 2015 | AUTORE: Zippilli, Chiara | REF. SCIENT. : Santoro, Sara | AGGIORNAMENTO: 2016 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Zippilli, Chiara, via Campo di Fiera, edificio pubblico, tessellato monocromo, in TESS – scheda 18296 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18296), 2015

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18296


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