Il complesso, ubicato su una collina all’interno nella tenuta Boccone Borghese, in via delle Vigne Nuove (km 2,100), è stato rinvenuto in modo casuale nel 1980; al rinvenimento fecero seguito, nello stesso anno, alcuni sondaggi e uno scavo parziale nel 1987. Esplorata solo in parte, la villa – in cui si riconoscono un settore residenziale (con annesso impianto termale) e una parte produttiva – fu impiantata al disopra di un edificio preesistente in opera quadrata (rinvenuto sotto la quota pavimentale dell’ambiente 18), alla cui fase di vita si associano anche alcuni materiali ceramici databili fra IV e II sec. a.C. Nel complesso edilizio si riconoscono quattro periodi costruttivi: il primo (Fase I, metà del I sec. a.C.) è rappresentato prevalentemente da strutture murarie in opera reticolata (vani 1, 2-7, 11-15, 18, 21, 23-24); alla stessa fase risale anche la costruzione della cisterna M e l’impianto dei settori B (portico), D, M, R-S. Ad un momento successivo (Fase II, prima metà del I sec. d.C), sempre caratterizzato da strutture in reticolato, risale la costruzione del braccio C del portico e degli ambienti 19-20, 22. In un momento successivo (Fase III, età adrianea) i vani 8-15 furono modificati per l’installazione di un impianto termale. Al III secolo (Fase IV) sono infine riconducibili l’aggiunta di una vasca nei vani 18 e “v”, oltre alla realizzazione di un nuovo sistema di drenaggio sul lato S del complesso. L’insediamento mostra continuità d’uso e tracce di frequentazione fino al IV-V sec. d.C. Immagine da DE FRANCESCHINI 2005, fig. 25.1.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (2° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Suburbio, villa di Val Melaina, vano 7, cementizio Pevimento in cementizio a base fittile, sovrapposto ad una precedente pavimentazione a commesso di laterizi (RMS-VMel03). Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.
Ambiente 7, a pianta irregolare (a forma di L), comunicante con l’atrio, interpretato come cucina. Il vano presenta tracce di due livelli pavimentali sovrapposti, di cui il più antico a commesso di laterizi e il più recente in cocciopesto.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Suburbio, villa di Val Melaina, vano 7, cementizio Pevimento in cementizio a base fittile, sovrapposto ad una precedente pavimentazione a commesso di laterizi (RMS-VMel03). Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.
Specifiche di rinvenimento Data: 1980, 1987 – Ente responsabile: SS BAR
Suburbio, villa di Val Melaina, vano 7, pavimento a commesso di laterizi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: monocromo
Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum), coperto da un successivo livello in cementizio (RMS-VMel11). Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Angelelli, C. 2017, Le ville del suburbio di Roma fra età repubblicana e tarda antichità. Integrazioni e aggiornamenti attraverso l’analisi dei contesti pavimentali, in Amoenitas. Rivista internazionale di studi miscellanei sulla villa romana antica, Roma-Pisa, p. 121.De Franceschini, M. 2005, in Le ville dell’agro romano, Roma, pp. 80-81.Quilici, L. 1986, in Fidenae, Roma, pp. 276-277.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Suburbio, villa di Val Melaina, vano 7, pavimento a commesso di laterizi, in TESS – scheda 18971 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18971), 2015