scheda

villa di San Potito, ambiente VII, cementizio
San Potito – Ovindoli ( AQ )


Gli scavi della villa romana di San Potito, frazione di Ovindoli (AQ), sono stati condotti a partire dal 1983 nell’ambito di una collaborazione tra la Soprintendenza Archeologica dell’Abruzzo e l’Istituto di Archeologia dell’Accademia Ungherese delle Scienze. Posta al confine tra i territori municipali di Alba Fucens e Marruvium, la villa di epoca imperiale, le cui prime costruzioni risalgono ad età claudia, venne costruita sul luogo di un insediamento dell’età del ferro, con i quale però non sussistono rapporti di continuità storica. Del complesso sono stati individuati una cinquantina di ambienti organizzati attorno a tre cortili. Anche se la parte meridionale appare molto lacunosa per via dell’erosione e dei lavori agricoli, la pianta è stata ricostruita quasi interamente ed è stato possibile individuare tre fasi diverse. La prima relativa all’impianto originario (primi decenni del I sec. d.C.), la seconda di epoca adrianea (secondo quarto del II sec. d.C.), a cui appartengono le lussuose decorazioni interne (mosaici pavimentali, affreschi, stucchi e rivestimenti in marmo); la terza, tra fine II e inizi del III sec. d.C., che interessò la parte meridionale. Le strutture conservate risalcono prevalentemente alla media età imperiale. Il settore meridionale era riservato alle attività produttive, mentre nella parte settentrionale sono stati rinvenuti ambienti residenziali e di rappresentanza. Il cortile settentrionale presenta sull’asse nord-sud una larga scala e un ninfeo, mentre nei settori est e ovest si trovano ambienti residenziali distribuiti in maniera per lo più simmetrica, rivestiti con pavimenti a mosaico; sul lato meridionale si trovano gli spazi termali. Tutti gli ambienti sono collegati al cortile tramite una porticus fenestrata. Il cortile centrale, il cui asse segue lo stesso andamento di quello a nord, è circondato da una fila di ambienti omogenei, rivestiti con tessellati bicromi, cementizi a base fittile o mattoni, e messi in collegamento al cortile tramite uno spazio porticato.
La parte meridionale, caratterizzata da un diverso orientamento, fu aggiunta in un periodo successivo, tra la fine del II e gli inizi del III sec. d.C.; sul lato orientale di questa parte si trova un altro portico.
La villa fu distrutta dopo la metà del III sec. d.C. da un incendio e in seguito abbandonata, probabilmente anche a causa della crisi economica ed agricola di quell’epoca. Mentre nel I sec. d.C. il primo proprietario fu probabilmente un membro dell’aristocrazia municipale di Alba Fucens, le grandi modifiche del II d.C. sono forse da riferire al subentro di un proprietario legato o appartenente alla casa imperiale. PIanta edificio da GABLER, REDÖ 2008.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
villa di San Potito, ambiente I, cementizio
Pavimento in cementizio, a base non determinata, privo di decorazione. Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente I, cementizio
Pavimento in cementizio, a base non determinata, privo di decorazione. Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente II, tessellato policromo
Tessellato bianco bordato da una fascia nera e una rosa. Al centro del mosaico si trova un pannello rettangolare inquadrato da una treccia a due capi in blu, tra due fasce nere. La decorazione interna del campo, piuttosto lacunosa, consiste in un reticolato (DM 135), qui disegnato da meandri di svastiche e quadrati. Il reticolato racchiude rettangoli e quadrati di dimensioni maggiori, caricati da motivi ornamentali vari. Le tessere sono bianche, nere, rosse, rosa e di altri colori, nonché di vetro azzurro e verde.

villa di San Potito, ambiente III, cementizio
Pavimento in cementizio, a base non determinata, privo di decorazione. Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente IV, cementizio
Pavimento in cementizio, a base non determinata, privo di decorazione. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente V, tessellato policromo
Tessellato bianco con doppia cornice nera. Al centro del mosaico si trova un pannello quadrato delimitato da una fila di foglie d’edera dritte e da una treccia a tre capi policroma. Il quadro centrale (m 2.3 x 2.3) mostra una composizione centrata policroma di quattro crateri angolari da cui escono tralci di vite. Al centro della composizione è raffigurato di profilo un centauro in corsa rivolto verso sinistra. Sono impiegati i colori bianco, nero, blu e varie tonalità del rosso e del verde.

villa di San Potito, ambiente VI, cementizio
Pavimento in cementizio, a base non determinata, privo di decorazione. Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente VIII, cementizio
Pavimento cementizio a base fittile decorato con un punteggiato di dadi bianchi, distanti tra loro 0,29 – 0,31 m. Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente X, tessellato policromo
Tessellato bianco, assai lacunoso, con doppia cornice nera. Nella zona occidentale del campo è situato un riquadro delimitato da un’incorniciatura a onde correnti nere, affiancata su entrambi i lati da una fila di denti di sega dentati e da una fascia nera. Un’ulteriore fascia nera, più sottile, inquadra un campo figurato policromo, estremamente lacunoso. Sul lato orientale si riconosce un cane da caccia in corsa che sta per raggiungere dal basso un animale in fuga, forse un cervo, di cui si conserva solo la parte posteriore. Più indietro si scorgono resti delle zampe posteriori forse di un altro cane. Sul lato meridionale, presso l’angolo ad Ovest, si notano le zampe di un felino giallo, probabilmente un leone. Gli animali sono resi in diverse tonalità del grigio, giallo, marrone e rosso.

villa di San Potito, ambiente XI, tessellato
Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli (DM 105a), incorniciato da una fascia monocroma nera (DM 1y). Noto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente XII, tessellato policromo
Pavimento in tessellato policromo con pseudoemblema centrale. Campo inquadrato da tessellato monocromo a ordito di filari paralleli (DM 105a), aventi sui lati corti due fasce con decorazione a mura isodome (DM 139a) e incorniciato da una fascia monocroma bianca (DM 1y) tra una nera esterna (DM 1y) e una linea tripla nera interna (DM 1t). Lo pseudoemblema presenta una treccia a 3 capi policroma su fondo nero (DM 72d) tra due fasce monocrome nere (DM 1y) che incornicia un ottagono inscritto in un quadrato con triangoli neri negli angoli di risulta. Una cornice ad onde correnti a giro semplice (DM 101b) inquadra la figurazione centrale, molto frammentaria, probabilmente avente come soggetto le tre Grazie su fondo scuro.

villa di San Potito, ambiente XIII, tessellato
Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli (DM 105a). Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente XIV, tessellato policromo
Pavimento in tessellato policromo. Una fascia monocroma bianca (DM 1y) tra una nera esterna e una rossa interna inquadrano il campo con decorazione geometrica a reticolato di fasce monocrome con quadrati nei punti di incocio, in colori contrastanti (DM 142a).

villa di San Potito, ambiente XV, tessellato
Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli (DM 105a), incorniciato da una fascia monocroma nera (DM 1y). Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente XVI, tessellato.
Tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli (DM 105a). Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente XX, pavimento a commesso di laterizi
Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum). Noto solo da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente XXIIIa, pavimento a commesso di laterizi
Pavimento a commesso di laterizi disposti a spina di pesce (opus spicatum). Noto solo da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

villa di San Potito, ambiente XXVII, tessellato
Frammenti di pavimento in tessellato bicromo nel quale si riconoscono una linea tripla di tessere nere (DM 1t), seguita da una linea tripla bianca e da una treccia a due capi (DM 70d).

villa di San Potito, ambiente XXXIII, tessellato
Pavimento in tessellato monocromo a ordito di filari paralleli (DM 105a) bianco, una linea doppia nera (DM 1i) incornicia una composizione ortogonale di croci di squame formanti quadrilobi e di cerchi non contigui (DM 230d), i cerchi presentano al centro una crocetta delineata e i quadrilobi disegnano nodi di Salomone.

villa di San Potito, ambiente XXXVIII, cementizio
Pavimento in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Noto soltanto da descrizione, manca la documentazione fotografica.


Ambiente VII. Vano con funzioni di servizio, pavimentato in semplice cementizio, privo di decorazione.

Lunghezza: 5.95 m – Larghezza: 7.25 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1983-2000

Villa di San Potito, ambiente VII, cementizio

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Pavimento in cementizio, a base non determinata, privo di decorazione. Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.

Cronologia – Affidabilità:
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (San Potito di Ovindoli (AQ). Villa romana)

Gabler, D./ Redö, F. 2008, La decorazione della villa imperiale a San Potito, in Ricerche archeologiche a San Potito di Ovindoli e le aree limitrofe nell’antichità e nell’alto medievo. Atti del convegno sui problemi archeologici di una villa romana nella Marsica (Budapest, 24 novembre 2000), L’Aquila, pp. 71-122.
Salcuni, A. 2012, in Pitture parietali e pavimenti decorati di epoca romana in Abruzzo, Bonn, pp. 50-57.

DATA SCHEDA: 2015 | AUTORE: Andreetti, Elisabetta | REF. SCIENT. : Santoro, Sara | AGGIORNAMENTO: 2017 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Andreetti, Elisabetta, villa di San Potito, ambiente VII, cementizio, in TESS – scheda 18992 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18992), 2015

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18992


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