In occasione di una indagine tra via Capo d’Africa e via Ostilia, fu scoperto, a 7 metri di profondità dal piano stradale, un ambiente verosimilmente pertinente ad una abitazione e pavimentato in opus sectile (COLINI 1944, p. 289 e tav. XVI). All’epoca del rinvenimento Colini segnalava che alcuni frammenti in marmo bianco erano ricavati da lastre iscritte con destinazione funeraria. I pavimenti in sectile sono di notevole qualità che ben si adatterebbe ad una domus tardo antica appartenente alla aristocrazia romana. Manca la documentazione fotografica e grafica. La pianta è tratta da PAVOLINI 2006.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente a pianta verosimilmente quadrangolare (per la presenza di una pavimentazione a modulo quadrato) con probabile funzione residenziale rinvenuto nel corso di scavi effettuati a oltre 7 metri di profondità tra via Capo d’Africa e via Ostilia. Manca la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1938
Regio II, Via Capo d’Africa, opus sectile (Collezioni Capitoline)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Opus sectile marmoreo policromo, frammentario, con due formelle integre (lato m 0.75) e due parzialmente conservate. Mancante su tutti i lati, dim. m 1.27 x 1.70. La stesura è basata su un modulo quadrato a motivi complessi tipo Q(XP), spezzata a due segmenti convessi che sviluppa un fiore quadripetalo, con effetto di ottagoni a lati concavi raccordati ai vertici dei quadrati di base da quattro foglioline a cuore (GUIDOBALDI 1985, fig. 13, cx). All’interno dell’ottagono, tangente ai suoi lati, si trova un quadrato inscritto assialmente ed incorniciato da un doppio listello. Quattro formelle accostate determinano così un fiore a quattro petali cuoriformi inscritti in un fiore più grande a quattro petali ellittici. Soltanto in uno dei quadrati compare un quadrato inscritto per i vertici. Gli ottagoni curvilinei sono campiti con lastrine cromaticamente omogenee, di marmo africano e cipollino nero; solo in due formelle i materiali sono più variati, con formelle redatte in breccia corallina, occhio di pavone rosso e forse breccia dorata.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea) Dimensioni Metriche Tessere: 0,75 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
*a motivi complessi – spezzata a due segmenti convessi che sviluppa un fiore quadripetalo Q(XP)
Oggetto conservato: frammento – Conservato in: museo/antiquarium (Roma, Collezioni Capitoline (già Antiquarium del Celio) – inv. AC 32391) Attualmente (2013) depositato in cassa presso il Museo della Civiltà Romana e non ispezionabile. Restauri moderni: Dopo la scoperta il pavimento è stato staccato e montato su un supporto in cemento; solo dopo una operazione di restauro nel 1990 è stato rimontato su un supporto a nido d’ape in alluminio. Reimpiego: Una lastrina di marmo bianco, pertinente al quadrato centrale, riutilizzata da una lastra funeraria (recava incisa la lettera A).
Colini, A.M. 1944, Storia e topografia del Celio nell’antichità, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Memorie, Roma, p. 289, fig. 240.Guidobaldi, F./ Chini, P. 2015, Rilievi acquarellati con rappresentazioni di pavimenti in parte inediti dal fondo della Commissione Archeologica Comunale di Roma, in Atti del XX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Roma, 19-22 marzo 2014), Tivoli , p. 92, fig. 3, a.Guidobaldi, F./ Guiglia Guidobaldi, A. 1983, in Pavimenti marmorei di Roma dal IV al IX secolo, Città del Vaticano, pp. 122-125, fig. 35.Guidobaldi, F. 1985, Pavimenti in opus sectile di Roma e dell’area romana: proposte per una classificazione e criteri di datazione, in Marmi Antichi. Problemi d’impiego, di restauro e d’identificazione, Roma, p. 194.Guidobaldi, F. 2001, I sectilia pavimenta a modulo quadrato con motivi complessi: componibilità degli schemi disegnativi e unicità dei motivi, in Actes du VIIIème Colloque International pour l’Etude de la Mosaïque Antique et Medievale (Lausanne, 6-11 novembre 1997), Lausanne, p. 77, tav. XIII, 3.Salvetti, C. 2001, in Atti dell’VIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Firenze, 21-23 febbraio 2001), Ravenna, pp. 388-389, fig.3.Salvetti, C. 2013, in I mosaici antichi pavimentali e parietali e i sectilia pavimenta di Roma nelle Collezioni Capitoline, Pisa-Roma, pp. 302-304, fig. 131.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Regio II, Via Capo d’Africa, opus sectile (Collezioni Capitoline), in TESS – scheda 2734 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=2734), 2008