schedaRegio III, basilica di S. Clemente, opus sectile Roma ( RM) La basilica di S. Clemente si eleva tra le odierne via SS. Quattro e via Labicana, lungo un antico tracciato romano all’incirca corrispondente all’attuale asse viario di via di S. Giovanni in Laterano. Sorge su un sito dalla complessa stratificazione, messo in luce a partire dalla fine dell’Ottocento. I resti più antichi rinvenuti nell’area sono relativi ad un edificio a pianta rettangolare con una serie di piccole stanze in opera quadrata di tufo con volte a botte, forse parte della Zecca di Roma qui trasferita da Domiziano dall’Arx capitolina, come documentano alcune iscrizioni di epoca adrianea scoperte presso l’edificio. Verso la seconda metà del II secolo d.C., nell’area retrostante venne costruita una domus su due livelli, con corridoi sui quali si aprivano quattro file di stanze,che conservano la decorazione in stucco sulle volte e che erano aperte su un cortile esterno. Nel corso del III secolo d.C. il cortile della domus fu trasformato in ninfeo/grotta dedicato al culto del mitraismo: vennero chiuse aperture, costruito un altare ed una nicchia per accogliere il simulacro della divinità Mitra. Entro la fine del III secolo sui resti della domus fu eretta una grande aula basilicale con ampi cortili, probabilmente riferibile all’aula di culto del titulus poi trasformata nel corso del secolo seguente nella basilica vera e propria con l’inserimento di un’abside sul lato di fondo; vennero inoltre allora parzialmente riutilizzati gli edifici privati che già sorgevano nell’area. La basilica, a tre navate, era divisa da due file di colonne formanti nove arcate ed era dotata di un battistero, sempre di età paleocristiana, con ricca decorazione marmorea e resti di un mosaico a grandi tessere, di un tipo che ricorre anche nella zona del presbiterio. Nella navata centrale e in quelle laterali si conservano ancora pavimentazioni in opus sectile e lacerti di pavimenti in sectile-tesselato pertinenti a successive fasi decorative. L’edificio, danneggiato dall’incendio del 1084, venne infatti ricostruito da Pasquale II utilizzando come fondazioni i resti dell’edificio sottostante; anche questa, come la più antica, aveva tre navate separate da due file di colonne, ma presentava una pianta di maggiori dimensioni. Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici Regio III, basilica di S. Clemente, mosaico a grandi tessere Mosaico a grandi tessere irregolari policrome. Manca la documentazione grafica e fotografica.Regio III, basilica di S. Clemente, mosaico a grandi tessere Mosaico a gradi tessere irregolari con inserti marmorei geometrici (anche da opus sectile). Non è nota l’estensione del pavimento e manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica. Regio III, basilica di S. Clemente, opus sectile Opus sectile a modulo quadrato pertinente alla fase prebasilicale o alla prima fase basilicale del complesso di S. Clemente. Manca la documentazione grafica e fotografica. Regio III, basilica di S. Clemente, sectile-tessellato "Sectile-tessellato" geometrico, policromo, a grandi tessere. Il pavimento, ancora visibile, conserva pannelli, in parte originali, in parte restaurati con grande probabilità in occasione della costruzione dei pilastri ottocenteschi, e nel 1971, quando sono state inserite ex novo lastre di bordura. La disposizione delle tessere di dimensioni variabili (dai 2-3 cm ai 3,5-4 cm), è irregolare, molto disordinata e solo casualmente presenta una organizzazione in filari (Guidobaldi, Guiglia Guidobaldi 1983, pp. 377-401, fig. 118). Secretarium della zona presbiteriale (navatella nord), del quale non sono note nell’edito le dimensioni, con pavimento in sectile e un mosaico a grandi tessere realizzato al di sopra di questo. Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica. Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici Specifiche di rinvenimento Data: 1987 Regio III, basilica di S. Clemente, opus sectile Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a pannelli Cromia: non documentato Opus sectile a grande modulo scoperto al di sotto del mosaico a grandi tessere con inserti lapidei (v. scheda). Non sono note le dimensioni del pavimento. Manca nell’edito la documentazione grafica. Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea) Dimensioni Metriche Tessere: 0,30 x 0,20 (modulo) cm Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea) Dimensioni Metriche Tessere: modulo: 0,60 cm Guidobaldi, F./ Guiglia Guidobaldi, A. 1983, in Pavimenti marmorei di Roma dal IV al IX secolo, Città del Vaticano, 139-140.Guidobaldi, F. 1992, in San Clemente. Gli edifici romani, la basilica paleocristiana e le fasi altomedievali, Roma, 145, fig. 149.
DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio III, basilica di S. Clemente, opus sectile, in TESS – scheda 3472 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3472), 2008INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3472
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