Complesso edilizio messo in luce durante scavi effettuati sin dall’inizio del secolo scorso sotto le navate settentrionale e centrale dell’antica basilica. All’epoca dei lavori furono individuate quattro fasi edilizie principali del complesso: 1) seconda metà del I sec. d.C. / II sec. d.C.: impianto di un edificio, probabilmente di tipo residenziale, con ambienti che si articolano attorno ad un cortile centrale e che si aprono lungo un corridoio; 2) III sec. d.C.: inserimento di un’insula con, al piano terreno, ambienti a funzione commerciale e, al piano superiore, appartamenti con funzione residenziale; 3) fine del III sec. d.C. / inizio del IV sec. d.C.: modifiche del complesso con, in particolare, l’inserimento di due ninfei nel cortile della residenza privata e la trasformazione di alcuni ambienti a funzione commerciale in vani di rappresentanza. Questi conservano tuttora affreschi e pavimenti marmorei; 4) V sec. d.C.: interramento del complesso in vista della costruzione dell’impianto paleocristiano. La pianta edificio è la riproduzione fotografica di uno dei pannelli esplicativi presenti nel sito archeologico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, frammenti musivi (II fase) Frammenti di tessellato con resti di ornato geometrico figurato a tessere nere su fondo bianco, inquadrabili nel III secolo d.C. Provenienti dagli scavi e conservati nel piccolo antiquarium del complesso archeologico.
Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, frammenti musivi (III fase) Nell’antiquarium sono conservati pochi frammenti di mosaico a piccole tessere in porfido rosso e verde con una impronta di un petalo foliato in opus sectile ed alcune lastrine di opus sectile, da riferire alla decorazione pavimentale o parietale di un ambiente della domus di III fase.
Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, lastricato marmoreo (fase III) Pavimento a lastre di marmo bianco. Non si conosce con precisione il contesto di rinvenimento, noto soltanto da cronache di fine XIX secolo: "Fu allora scoperta e poi risepolta una grande sala termale che aveva il pavimento pensile rivestito di sottili lastre di marmo bianco in cambio del mosaico che trovavasi, non so perché, nell’ipocausis sottostante. Né mancavano incrostazioni marmoree alle pareti della sala anzidetta… Ignoro se questo nobile balneum venne costruito dopo l’abbandono del precedente, ovvero se servissero entrambe per il comodo della famiglia" (GERMANO DI S. STANISLAO 1894, p. 77-78, pianta zz).
Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, mosaico a grandi tessere Tessellato geometrico a grandi tessere irregolari ben accostate e disposte secondo filari paralleli non sempre rettilinei, ma comunque in tessuto piuttosto compatto. I marmi colorati sono in prevalenza: giallo antico, africano, pavonazzetto, rosso antico, portasanta, breccia corallina, cipollino, porfido rosso e porfido verde greco.
Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, tessellato (I fase) Tessellato geometrico, bicromo, con una composizione centrata fitomorfa, della quale resta un calice angolare stilizzato da cui si dipartono tralci fioriti con colombe. Il bordo è costituito da una fascia di tessere nere, che riquadra una decorazione a mura isodome ai lati del tappeto.
Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, tessellato (III fase) Tessellato del quale non resta documentata con precisione nè il tipo di decorazione nè la cromia. Si ricorda soltanto il rinvenimento di tessere di colore bianco. Noto soltanto da citazione bibliografica.
Ambiente 7: triclinio della domus, altrimenti noto come "aula degli efebi", aperto al fianco del cortile con ninfeo, da cui è ora separato dal muro di fondazione del colonnato sinistro della chiesa. Zoccolo e pavimento erano rivestiti da lastre marmoree che furono successivamente sottratte. Resta, invece, parte della decorazione pittorica sulla parte superiore della parete e sulla volta, con Geni che sorreggono festoni floreali in mezzo ad un prato, mentre la volta è popolata da un tappeto di racemi con putti ed uccelli.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1889
Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, opus sectile (III fase)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
Opus sectile a modulo quadrato, di 60 cm di lato, circondato da una doppia cornice di riquadri di 45 cm di lato, in cui le mattonelle a commesso di marmi, di forme e colore diverso, si componevano in un disegno geometrico solo ipoteticamente ricostruibile. La disposizione degli elementi fittili e marmorei (inglobati nel sottofondo pavimentale ma originariamente posti sul retro delle lastre) permette di ipotizzare un modulo quadrato a motivi semplici.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: "Fette" di anfore e frammenti di marmo disposti radialmente nella malta di allettamento.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea) Dimensioni Metriche Tessere: 0,60 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
*a modulo quadrato con motivi semplici
0,60
Referenza fotografica: Foto di F. Taccalite (2008).
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, SS. Giovanni e Paolo, complesso, opus sectile (III fase), in TESS – scheda 3724 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3724), 2008