L’edificio, attualmente non visibile, venne messo in luce nel corso di una serie di sondaggi e saggi di scavo eseguiti a Zuglio nel biennio 1978-1979: si tratta di alcuni ambienti pertinenti ad un’abitazione romana localizzata nel settore a nord-ovest del foro. La limitata estensione dello scavo rese difficile cogliere l’orientamento della casa oltre che l’organizzazione e la funzione dei singoli ambienti. Questi erano comunque caratterizzati da muri in ciottoli fluviali e pietre legati con malta, conservati generalmente a livello di fondazione e individuati solo in parte. Risultano ben leggibili due ambienti contigui, A e B, pavimentati rispettivamente in cubetti di cotto e in cementizio e collegati tramite una soglia che doveva essere completata da un piano in legno. A sud-est rispetto al vano B si trovavano altri quattro ambienti i cui muri perimetrali e piani pavimentali risultavano però quasi totalmente scomparsi a causa del minimo interro di tutta questa area (profondità massima di 0.30 m rispetto al piano di campagna): è pertanto solo ipotizzabile la prosecuzione delle strutture sia verso sud-ovest che verso sud-est. Fa eccezione il corridoio D, di cui rimane parte dell’originaria pavimentazione in cubetti di cotto. Nella parte settentrionale del saggio, a ridosso dell’ambiente A, vennero messe in luce strutture murarie pertinenti ad una fase cronologica precedente dell’abitazione, riutilizzate come sottofondazioni. Lungo il lato ovest si rinvennero inoltre i resti di due condotti di scolo: quello più superficiale è sicuramente relativo alla fase più tarda dell’abitazione. Gli scarsi reperti rinvenuti consentono solo un inquadramento cronologico di massima.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
il vano D, adiacente agli ambienti A e B e disposto in senso nord-sud, può essere interpretato come corridoio: la sua larghezza varia da m 1.25 a m 1.40; per quanto riguarda la lunghezza, è possibile solo ipotizzare il suo proseguimento verso sud, sotto il muro di cinta moderno che ha limitato l’estensione del saggio. Dell’ambiente rimane solo un lacerto dell’originaria pavimentazione in cubetti di cotto.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1978 – Ente responsabile: SA TS
Rivestimento in cubetti di cotto del corridoio D della domus di Fielis
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Rivestimento pavimentale a commessi laterizi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere di laterizio (cubetti di cotto))
Rigoni, M. 1981, Indagini archeolologiche a Zuglio dopo il terremoto del 1976., in Studi tolmezzini e indici dei volumi 12-20, Atti della giornata di studio (Tolmezzo, 8 novembre 1980), Udine, pp. 25-26, fig. 7.Rigoni, M 1978, Zuglio (Udine), in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Aquileia, p. 248.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Brugnolo, Gaia, Rivestimento in cubetti di cotto del corridoio D della domus di Fielis, in TESS – scheda 4453 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4453), 2007