Resti di una casa repubblicana rinvenuta sotto il cd. Larario della Domus Augustana e subito a N di esso, nota in letteratura con il nome di Casa dei Grifi. Della casa è visibile l’area compresa entro i grossi piloni in calcestruzzo di fondazione del cd. Larario. Sono conservati per tutta l’altezza gli ambienti del piano inferiore, mentre del piano superiore rimangono i pavimenti e tre soglie. Le murature di questo piano sono andate quasi del tutto distrutte, dal momento che, prima del palazzo domizianeo, su di esse era stato costruito un altro edificio di cui resta nell’area NE del Larario un tratto di pavimento in grosse lastre di marmo (imettio o bigio greco). Del piano inferiore rimangono sette vani (A-E; G), pavimentati in tessellato ed uno, di più recente rinvenimento, rinvenuto fuori dal Larario. Le strutture murarie della prima fase (fine del II sec.a.C.) sono in opera incerta, quelle della seconda fase (età sillana) sono in opera reticolata. La decorazione pittorica conservata sulle pareti è di Secondo Stile iniziale (finte colonne che si staccano dalle pareti; lunetta con grifoni in stucco) e si può ascrivere alla seconda fase, di età sillana, così come tutti i pavimenti a mosaico conservati nei vani. La tecnica muraria impiegata per il piano superiore era in opera reticolata. Delle murature oggi non rimangono che due tratti in opera incerta all’angolo SO del Larario. L’elemento più notevole è l’impluvio dell’atrio A di cui rimane parte della vasca con il margine presso l’angolo NE del Larario; inoltre si conservano due soglie in travertino allineate e vari brani di mosaico. Ancora si discute sulla contemporaneità o meno dei due piani: una parte della letteratura li ritiene coevi, una parte ritiene il superiore posteriore all’inferiore per la presenza dell’impluvio. La Morricone Matini (1967) non ha invece dubbi sulla contemporaneità dei due livelli della casa. Pianta edificio tratta da MORRICONE MATINI 1967.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio X, Palatino, Casa dei Grifi, frammento di tessellato policromo Si tratta di tre frammenti di piccole dimensioni di mosaico policromo (misura cm 10 x 13; cm 10 x 6; cm 5 x 3), probabilmente pertinenti all’incorniciatura di un emblema centrale. Il motivo geometrico presente, riconoscibile nonostante le piccole dimensioni, è quello della treccia a calice allentata, policroma, con orlo curvo.
Regio X, Palatino, Casa dei Grifi, tessellato vano A (p. superiore) Tessellato geometrico con inserti misti policromi, conservato in quattro frammenti: m 1.40 x 0.60; m 3.70 x 1; m 3.50 x 1.30; m 3.10 x 3.05. Il pavimento ha un fondo di tessere nere ad ordito obliquo tra le quali sono inserite sia tessere bianche di palombino che inserti litici di calcare (rosso, verde, giallo e bianco) di dimensioni abbastanza regolari, circa 4 cm, tendenzialmente rettangolari. Tra gli inserti si segnala la presenza di due frammenti di marmo: cipollino e serpentino pertinenti ad un intervento di reastuaro antico, chiaramente identificabile sulla base della discontinuità nella posa in opera delle tessere e della presenza di tessere di dimensioni e materiali differenti. Il bordo dell’impluvio è delimitato da una serie di fasce di tessere policrome, anche disposte a scacchiera.
Regio X, Palatino, Casa dei Grifi, tessellato vano B Punteggiato di crocette bicrome disposte su filari paralleli alle fasce del bordo. Il pavimento continua con un punteggiato irregolare di tessere e inserti calcarei (litomarga verde, rosso antico). Nella parte centrale del rivestimento del vestibolo è riconoscibile inoltr un intervento di restauro antico con inserzione di un frammento marmoreo in sostituzione di un inserto precedente.
Regio X, Palatino, Casa dei Grifi, tessellato vano F Tessellato geometrico tricromo (cornice di tessere bianche, nere e rosse) decorato da un reticolato romboidale. Il piano pavimentale è preceduto da una soglia con meandro di svastiche e quadrati.
Regio X, Palatino, Casa dei Grifi, vano D, tessellato con pseudoemblema Pavimento in tessellato geometrico articolato in tre unità decorative corrispondenti all’anticamera o vano principale, alla soglia lunga e stretta e all’alcova: il vano è decorato da un punteggiato di crocette interrotto da uno pseudoemblema in opus sectile non marmoreo con cubi prospettici; la soglia è in semplice tessellato bianco delimitato da fasce di tessere nere; l’alcova è ugualmente in tessellato bianco con tessere policrome calcaree (litomarga verde, rosso antico, calcare nero e giallo) disposte a zampe di gallina.
Regio X, Palatino, casa dei Grifi, vano fuori pianta, tessellato con inserti litici Il rivestimento pavimentale ricopriva per intero l’ambiente sul quale si affacciavano i due contigui ambienti con decorazione in stucco con il tema dei Grifi e l’alcova. Parte del rivestimento e dell’ambiente sono crollati e si ritrovano quindi ad una quota inferiore di circa 0,50 m. Il mosaico presenta, solo sul lato Nord del vano, una fascia di raccordo con la parete composta da un numero imprecisabile di filari di tessere bianche in ordito dritto, ed un bordo composto da una fascia di dieci filari di tessere nere in ordito dritto, raccordata al campo con due filari di tessere bianche in ordito dritto. Il campo presenta un ordito di tessere bianche disposte per filari paralleli, con inserzione di elementi litici e di tessere policrome di dimensioni irregolari.
Ambiente B (piano superiore): ambiente di cui si conosce soltanto il motivo decorativo pavimentale, costituito da una soglia lunga e stretta e da un campo con decorazione di inserti policromi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1912 – Ente responsabile: SS BAR
Regio X, Palatino, Casa dei Grifi, tessellato vano B (p. superiore)
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato bianco con inserti litici policromi, preceduto da una soglia con decorazione a "pale di mulino". Del pavimento restano in situ tre gorossi frammenti. Il fondo è di tessere rettangolari bianche di palimbino con ordito “a canestro”, in cui si inseriscono gli inserti, posizionati abbastanza fitti e caratterizzati da forme e dimensioni molto variabili. Tra i materialis i riconosce la presenza di calcari (ross, verdi, gialli, bianchi) ma anche di varie qualità di marmi, posizionati però esclusivamente lungo il lato NO, dove è ipotizzabile un intervento di restauro (in questo settore infatti le tessere rettangolari sono sostituite da tessere più minute).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Fila di pale di mulino tangenti, in colore contrastante (con effetto ambivalente, e con effetto di una fila di quadrati quadripartiti sulla diagonale tangenti).
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 17d – fila di pale di mulino tangenti, in colore contrastante (con effetto ambivalente, e con effetto di una fila di quadrati quadripartiti sulla diagonale tangenti)
Referenza fotografica: da Morricone Matini 1967, tav. V, 19.
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: policromo
Tessellato di tessere oblunghe (a stuoia) con inserti. Si conservano tre frammenti che misurano m 1.40 x 1.10, m 1 x 1.20 e m 2 x ?.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a tessere oblunghe (cd. a stuoia) con inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: 2 x 1 cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 104d – Tessellato di tessere oblunghe (a stuoia) con inserti
Referenza fotografica: da Morricone Matini 1967, tav. XXVII, 20.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ Una parte del pavimento è stata staccata e conservata presso l’Antiquarium Palatino. Restauri antichi: Sono evidenti chiare tracce di un restauro perchè gran parte delle tessere rettangolari è stata sostituita da tessere di minori dimensioni che travisano l’aspetto della "stuoia" mentre le abbondanti scaglie policrome sono di varie qualità di marmi. Condizione giuridica: proprietà StatoOggetto conservato: soglia – Conservato in: situ Condizione giuridica: proprietà Stato
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, Regio X, Palatino, Casa dei Grifi, tessellato vano B (p. superiore), in TESS – scheda 4878 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=4878), 2008