Situata ad oriente della Domus Flavia, la Domus Augustana costituiva la parte privata della residenza imperiale. Al contrario della parte pubblica (la Domus Flavia), composta da pochi ambienti di grandi dimensioni, la Domus Augustana era formata da vani piccoli alternati ad ambienti più ampi, tutti disposti intorno ai peristili. La costruzione si sviluppava su due livelli: uno superiore, a livello della Domus Flavia, e uno inferiore posto circa 12 metri al di sotto. Il piano superiore era disposto intorno a un grande peristilio (di cui si conservano soltanto le basi delle colonne) con al centro un bacino d’acqua nel quale era situato un tempietto su alto podio, probabilmente dedicato a Minerva. Ai lati del peristilio gli scavi hanno rimesso in luce diversi ambienti a pianta mistilinea, tra cui una grande aula biabsidata e dei bacini d’acqua. La parte settentrionale del peristilio si presenta scoperta con pavimento a bipedali, probabilmente un vestibolo di accesso alla domus. Nel fondo del peristilio si può vedere l’ingresso con colonne che porta a una sala semicircolare. Ai lati sono situati gruppi simmetrici di locali (sale, bagni e cubicoli) separati da ambienti di passaggio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Aula ellittica, internamente ripartita da pilastri, ubicata sul lato occidentale dello stadio. L’ambiente è rivestito con una ricca decorazione marmorea pavimentale (A-C), assegnabile – su base stratigrafica e quota di giacitura – ad una fase successiva all’impianto domizianeo (così Morricone).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1926-1928
Regio X, Palatino, Domus Augustana, aula ellittica, lastricato marmoreo (A)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Pavimento a lastre omogenee di marmo africano (dimensioni medie 0.67 x 0.38), disposte su filari paralleli e con giunti sfalsati
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (4° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici