L’abitazione in oggetto sorge in via Giordano Bruno, a SE dell’incrocio tra il I decumano N e il I cardine E, non lontano dall’area del foro. Scavi della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto del 1998 hanno individuato una sequenza stratigrafica corrispondente a due fasi di vita, non agganciate però a cronologie assolute. Nel corso della I fase, l’abitazione è costituita da due ambienti, di funzione e sviluppo planimetrico ignoti, collocati a ridosso di un probabile spazio scoperto 1, caratterizzato da una fascia pavimentale in tessellato lungo il lato S e da una zona centrale pavimentata in cotto. Appena ad O si colloca il vano 2, pure pavimentato ma di cui resta solo la preparazione, e probabilmente chiuso verso la corte.
Ad una fase successiva a quella di impianto, risale la ristrutturazione della corte 1 quando una nuova pavimentazione in tessellato si sovrappone alla precedente lungo il lato S. L’area meridionale sembra invece abbandonata o defunzionalizzata come dimostrano la presenza di una sepoltura e di una rifiutaia di anfore.
In epoca tardoantica le strutture murarie vengono spoliate sistematicamente (per la descrizione della domus e la planimetria si rimanda a M. Annibaletto, Schede, in "Atria longa patescunt (Virg., Aen., II, 483). Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana", Roma 2010).
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente 1: ambiente probabilmente scoperto di forma rettangolare solo parzialmente indagato; presenta una preparazione in ciottoli e malta su cui si appoggiano una fascia in tessellato monocromo nero lungo il lato S e un rivestimento in cotto a cubetti nel resto della superficie; nella zona centrale ospita una struttura interrata per 0,8 m, forse di tipo idraulico. Secondo Croce da Villa 2001, p. 181 si tratta di un ambiente porticato.
Nel corso della seconda fase di vita una nuova fascia di tessellato monocromo nero viene stesa a sostituzione della precedente; contestualmente viene distrutta la struttura interrata centrale che viene sigillata da un piano di cocciopesto.
Lunghezza: 5 m – Larghezza: >6,50 m
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1998 – Ente responsabile: SA PD
Domus di via G. Bruno, ambiente 1, tessellato e cubetti di cotto
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: non documentato
Lo stato lacunoso della documentazione non consente di stabilire l’articolazione del pavimento, caratterizzato da una fascia in tessellato nero lungo il margine meridionale e un lacerto di piano in cubetti di cotto nella porzione centrale.
Cronologia Non determinata
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: rudus e malta.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere di laterizio (cubetti di cotto))
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Rinaldi, Federica, Domus di via G. Bruno, ambiente 1, tessellato e cubetti di cotto, in TESS – scheda 5150 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=5150), 2008