Il teatro fu costruito immediatamente a nord del Foro di età Repubblicana della colonia, obliterando un tratto della preesistente cinta muraria urbana. L’edificio presenta la consueta suddivisione in tre settori: la cavea, la scena e l’orchestra. La cavea è composta da gradinate costruite mediante muri radiali che formano una serie di ambulacri utilizzati come ulteriori ambienti di servizio (tra cui una latrina, ad est). L’orchestra, strutturata con gradinate più basse, era divisa dalla cavea mediante un parapetto di lastre calcaree (attualmente sono visibili i fori per l’incasso delle lastre stesse). La scena si compone di un palcoscenico pavimentato con tavole di legno ed arricchito sulla fronte da una serie di nicchie rettangolari e semicircolari, alternate; sulla parete di fondo della scena si aprono, come di consueto, tre porte. In un momento successivo, probabilmente in età adrianea, il teatro subì alcune modifiche che ampliarono e modificarono la scena, comportando l’inglobamento della parte posteriore del triportico colonnato del Foro repubblicano. Tale trasformazione (che non fu l’ultima: vedi i parascenia, in opera vittata) permise di ricavare 14 ambienti di servizio (camerini, depositi per le attrezzature, ecc.). L’edificio teatrale, di cui è stata calcolata una capienza totale di circa 4600 spettatori, fu liberato, durante gli scavi del 1931-33, dalle superfetazioni posteriori che vi insistevano (capsule e stalle). Nel 1942 venne restaurato e completato il corridoio sostruttivo esterno ad ovest; successivamente sono state risistemate la cavea e la scena e sono state completate le gradinate. A seguito dei restauri vennero rimessi in uso gli ambulacri sottostanti, in cui è stato allestito l’Antiquarium di Minturnae. (Pianta località edificio tratta e modificata da http://it.wikipedia.org/wiki/Minturnae; pianta edificio tratta e modificata da Bellini G.R., Minturnae: l’area archeologica, Marina di Minturno 1994, p.13).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Minturnae, parascaenium 2, commessi laterizi Porzioni di pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali. La pavimentazione, restaurata in più parti con commessi laterizi moderni delle medesime dimensioni, si conserva presso gli angoli delle murature perimetrali.
Minturnae, teatro, parascaenium 1, commessi laterizi Porzioni di pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali, visibili soprattutto in prossimità degli angoli delle pareti. Le porzioni visibili nel vano inferiore misurano m.4,97×2,17 e m.3×2,47, m. Sul ripiano superiore le porzioni superstiti misurano m.3,74×2,60 e m.3,15×3,15. Le lastre in cotto, delimitate da una lamina plumbea di restauro che li distingue dai commessi moderni, misurano m.0,57×0,57.
Minturnae, teatro, parascenium 3, commessi laterizi Porzioni della pavimentazione a commessi laterizi costituiti da bipedali conservatasi presso gli angoli delle pareti. I mattoni in cotto superstiti misurano m.0,57×0,57.
L’ambiente, un camerino per attori a pianta rettangolare, fu costruito attorno al II secolo d.C. quando l’area settentrionale del Foro di età repubblicana venne obliterata dalla costruzione di 14 ambienti di servizio pertinenti all’edificio scenico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1931-33
Minturnae, teatro, cementizio a base fittile
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: non documentato
Porzione di cementizio a base fittile ospitato presso uno degli ambienti di servizio dell’edificio scenico. Il Johnson riferisce "the floors of the theater dressing-rooms, which were paved with opus signinum, were so thoroughly explored that only one small section of pavement remained in place, out of fourteen chambers". Attualmente il lacerto non è più visibile. Con tutta probabilità, il rivestimento era pertinente a strutture non più visibili.