scheda

Palazzo Diotallevi, vano 6, tessellato con cerchi tangenti
Rimini ( RN )


Tra il 1975 e il 1978 furono effettuati scavi nell’area di Palazzo Diotallevi, nel settore NE della città, non lontano dall’insula dell’ex-Vescovado. L’area è stata solo parzialmente scavata; un ampio settore ad O e a N è andato perduto in seguito a lavori di ristrutturazione del palazzo sovrastante; ancora a causa di interventi di ristrutturazione, ossia la realizzazione di muri in cemento armato ad iniezione, ha provocato la perdita di parte dei collegamenti fra i vari ambienti. Lo stato di conservazione delle strutture e le modalità di indagine nell’area non consentono una ricostruzione puntuale degli edifici messi in luce; a questo si aggiunge la parzialità della documentazione, dal momento che del contesto è stata analizzata solo una parte e manca una rilettura complessiva dell’area di scavo che prenda in considerazione sia le strutture messe in luce, che tutti i rivestimenti pavimentali, che i materiali rinvenuti. Dalla documentazione disponibile sembra che l’area sia stata occupata da almeno due domus affiacante e separate da un muro con andamento N-S. La domus I è posta ad Est del muro divisorio e, come detto, è stata indagata solo per una porzione. Manca il settore di ingresso, che M.G. Maioli ipotizza si possa trovare nel settore sud. Per quanto riguarda la prima fase edilizia del complesso i dati disponibili sono piuttosto sommari. Della prima fase, infatti, sono state individuati alcuni ambienti che si dispongono attorno a un cortile centrale; di questi alcuni sono interpretabili come vasche (A-B-C), altri come ambienti di sevizio (D-E-F). Di questi ambienti sono stati rinvenuti, in modo parziale, i rivestimenti pavimentali; tuttavia, in bibliografia non si specificano le tecniche di rivestimento impiegate, ma si segnala genericamente che gli ambienti erano pavimentati in cocciopesto semplice o in spicatum. L’area comunque subisce notevoli modifiche nel corso del II sec.d.C.; l’impianto della domus I, sfruttandole strutture di età precedente, si caratterizza per la presenza di una corte (4) a forma di T rovesciata sulla quale si affacciano i vani di rappresentanza 5 e 6, entrambi pavimentati in tessellato. La corte inoltre presenta una vasca, caratterizzata da due rientri absidati sui lati brevi, verosimilmente funzionali all’alloggiamento di due statue. A nord del vano 5 e probabilmente comunicante con esso si trova il vano 7, interpretato come vano di servizio che fungeva da collegamento con la cucina. A sud della corte 4 il vano di rappresentanza 8 si connota, grazie alla decorazione del tessellato che lo pavimenta, come il vano più importante del complesso. Il vano 2, riscaldato e con suspensurae che poggiano su una precedente pavimentazione in cementizio, fa da collegamento tra il settore O della domus, appena descritto, e quello E, caratterizzato dall’ingresso secondario 1, pavimentato in tessellato, e dal vano 3, solo parzialmente indagato, interpretato in bibliografia come una cisterna con pavimento in cementizio. Il settore a Nord della corte 4 si caratterizza invece per la presenza di alcuni vani verosimilemente di servizio: nella seconda fase sono mantenuti in uso gli ambienti E ed F ed è realizzato l’ambiente 9; al momento del rinvenimento gli ambienti presentavano ancora parte dei rivestimenti pavimentali, ma in bibliografia non è specificata la tecnica di rivestimento impiegata. L’abbandono della domus si data nella seconda metà del III sec.d.C. (probabilmente da inquadrare intorno al 275 d.C.) a causa di un incendio di notevoli proporzioni che ha causato la distruzione delle strutture. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Mazzeo 2005, tav. 2; la planimetria allegata è una rielaborazione di G. Paolucci della planimetria generale dello scavo, pubblicata in "Una Cartolina da Ariminum" 1993, tavola fuori testo).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Palazzo Diotallevi, tessellato con Ercole e porto-canale
Pavimento in tessellato bicromo, rinvenuto per circa il 90% della superficie originaria. Il tessellato presenta un tappeto rettangolare con scena di porto canale in alto e pseudoemblema quadrato, con Ercole al centro, bordato da una fascia con vasi potori tra motivi vegatali stilizzati e patere solo su tre lati, da una treccia a due capi, da una fascia a ampi girali di acanto con piccoli animali o motivi vegetali nelle volute, da una treccia a due capi, da un meandro a doppie T diritte e sdraiate di svastiche a giro semplice e da una fila di onde correnti a giro semplice. Lo pseudoemblema centrale presenta uno stralcio centrato di una composizione ortogonale di cerchi tangenti.

Palazzo Diotallevi, vano 1, tess. con reticolato di fasce e quadrati
Pavimento in tessellato bicromo, con reticolato di fasce monocrome, bianche e nere, con quadrati nei punti di incrocio con bordo formato da un’ampia fascia monocroma bianca a ordito dritto, da una linea tripla nera e da una linea tripla bianca. Del pavimento è stata rinvenuta solo una porzione; una sezione è stata strappata e collocata su una lastra di cemento.

Palazzo Diotallevi, vano 3, cementizio senza inserti
Cementizio a base fittile senza inserti.

Palazzo Diotallevi, vano 5, tess.con quadrato e 4 squadre
Pavimento in tessellato bianco, a ordito di filari paralleli e obliqui, che presenta uno pseudoemblema quadrato, bordato da due linee triple, una nera e una bianca, una linea doppia nera, una fila di denti di sega dentati, neri su fondo bianco, una linea doppia nera, una linea semplice bianca, da una treccia a due capi policroma, con effetto di rilievo, su fondo chiaro e da una linea doppia bianca. Lo pseudoemblema presenta una composizione centrata, in un quadrato e attorno a un quadrato, di 4 coppie di losanghe che attorniano il quadrato, di 4 "semistelle di otto losanghe" poste sui lati, e di 4 coppie di losanghe angolari, le "semistelle" contigue alle coppie di losanghe e che determinano quadrati e squadre negli spazi di risulta, e triangoli sui lati, delineata in nero su fondo bianco. Lo pseudoemblema è attualmente esposto nel Museo della città.

Palazzo Diotallevi, vano 7, tessellato nero
Pavimento in tessellato nero, a ordito di filari paralleli e obliqui. Un lacerto è stato strappato, gettato su una lastra di cemento e attualmente conservato in museo.

L’ambiente 6 è un vano di forma quadrangolare aperto sul lato O direttamente sulla corte 4. Il vano, simmetrico al vano 5 posto sul lato opposto della corte, è interpretato come triclinio estivo del complesso e presenta una pavimentazione in tessellato.

Lunghezza: 5.20 m – Larghezza: 4.80 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1975-1978 – Ente responsabile: SA ER

Palazzo Diotallevi, vano 6, tessellato con cerchi tangenti

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Pavimento in tessellato bicromo, con due tappeti corrispondenti alla stanza e alla sua soglia; di quast’ultima tuttavia è stata rinvenuta solo una porzione corrispondente al 50% della superficie originaria, mentre del tessellato della stanza è stata rinvenunta circa il 80% della superficie originaria. La soglia presenta un tappeto rettangolare con decorazione vegetale: da un cespo di acanto centrale si dipartono ai lati due racemi (ma ne resta solo uno), fomanti tre ampie volute. La stanza presenta uno pseudoemblema quadrato con uno stralcio centrato di una composizione ortogonale di cerchi tangenti: in un quadrato e attorno a un cerchio, 4 semicerchi sui lati e 4 quarti di cerchio angolari, queste figure tangenti determinano 4 rettangoli a lati concavi posti sulle diagonali, quì delineata in nero su fondo bianco.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: centralizzata?
Cromia: bicromo

La soglia presenta, entro un bordo costituito da un’ampia fascia bianca a ordito dritto e da una linea doppia nera, un tappeto rettangolare con decorazione vegetale: da un cespo di acanto centrale si dipartono ai lati due racemi (ma ne resta solo uno), fomanti tre ampie volute, terminanti in un fiorone di 4 petali trifidi, in un fiorone di 4 petali bilobati e in un ???. La base del cespo di acanto è rivolta verso la stanza.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1i – linea doppia

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 64e – racemo di acanto

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
cespo di acanto a volute

 
 
Referenza fotografica: da Maioli 1984

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: bicromo

Tessellato bicromo con pseudoemblema (o tappeto?) quadrato, bordato da un’ampia fascia in tessellato bianco a ordito dritto, da una linea tripla bianca, da una linea tripla nera, da una linea tripla bianca, da una treccia a due capi bianca su fondo nero, da una linea tripla bianca, una nera e una bianca e una treccia a due capi bianca su fondo nero. Lo pseudoemblema presenta uno "stralcio" centrato di una composizione ortogonale di cerchi tangenti: in un quadrato e attorno a un cerchio, 4 semicerchi sui lati e 4 quarti di cerchio angolari, queste figure tangenti determinano 4 rettangoli a lati concavi posti sulle diagonali, quì delineata in nero su fondo bianco. I semicerchi e i quarti di cerchio angolari sono campiti da semicerchi e quarti di cerchio inscritti, bordati da una trecca a due capi, bianca su fondo nero, che si allaccia a quella del bordo dello pseudoemblema. I quarti di cerchio sono caricati, inoltre, da una conchiglia (o velario?). I semicerchi sono caricati, a due a due, o da una composizione di denti di sega, neri e bianchi, con effetto di spine, o con cerchi allacciati, neri su fondo bianco. I rettangoli a lati concavi sono campiti, a due a due, o da una composizione di denti di sega, neri e bianchi, con effetto di spine o da un cerchio inscritto, campito da una stella a 8 fasce nere attorno a un cerchio, caricato da un nodo di Salomone; gli spazi di risulta tra il cerchio e i lati concavi del rettangolo sono campiti da due fasce (?) bianche, che presentano diue losanghe inscritte, delineate in nero su fondo bianco, ed triangoli con triangoli neri inscritti. Il cerchio centrale presenta un quadrato sulla diagonale, inscritto, decorato da uno pseudo scudo di triangoli, a 4 settori delimitati dalle diagonali; i settori sono a pseudo scacchiera di triangoli isosceli rettangoli, le diagonali a linee di spine, nel quadrato centrale c’è un quadrato nero a lati concavi, inscritto. Negli spazi di risulta tra il quadrato e il cerchio si trova la seguente composizione: tra due esagoni campiti da un fiore nero di sei petali, due mezzi esagoni formanti una clessidra nei punti di tangenza e due triangoli bianchi e neri negli spazi di risulta.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1t – linea tripla
DM 70d – treccia a due capi, in colore contrastante

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 403a – "stralcio" centrato di una composizione ortogonale di cerchi tangenti: in un quadrato e attorno ad un cerchio, 4 semicerchi sui lati e 4 quarti di cerchio angolari, queste figure tangenti determinano 4 quadrati a lati concavi posti sulle diagonali
DM 198c – composizione di denti di sega, in colore contrastante, con effetto di spine (composizione ambivalente)
DM 237a – composizione ortogonale di cerchi secanti ("cerchi allacciati"), (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli), in colori contrastanti
DM 341a – pseudo scudo di triangoli, in un quadrato, a 4 settori delimitati dalle diagonali; i settori sono a pseudo scacchiera di triangoli isosceli rettangoli, le diagonali a linee di spine

 
 
Referenza fotografica: da Maioli 1984

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo della Città)

Gentili, G.V. 1979, Il mosaico dell’Hercules Bibax o del porto-canale tra i mosaici di una domus adrianea di Rimini., in Bollettino d’Arte, Roma, pp. 52-54, fig. 9.
Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, p. 327.
Maioli, M.G. 1984, La casa romana di palazzo Diotallevi a Rimini (FO): fasi di costruzione e pavimenti musivi., in III Colloquio Internazionale sul Mosaico Antico (Ravenna, 6-10 Settembre 1980), Ravenna, p. 464, fig. 3.

DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Palazzo Diotallevi, vano 6, tessellato con cerchi tangenti, in TESS – scheda 6228 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6228), 2008

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=6228


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