schedaEmblema con Teseo e il Minotauro Chieti ( CH ) Intorno al 1640 fu rinvenuto a Chieti un emblema policromo oggi conservato a Napoli, dove giunse nel XVIII secolo. Probabilmente il mosaico era pertinente a un edificio di età repubblicana di cui recentemente è stato rinvenuto un lacerto di muro in opera incerta nei sotterranei dell’Istituto S. Camillo de Lellis. Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Non sono disponibili dati sull’ambiente di pertinenza del mosaico. Con ogni probabilità si trattava di un vano di una certa importanza dell’abitazione di un personaggio locale di spicco.Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Specifiche di rinvenimento Data: 1640 Emblema con Teseo e il Minotauro Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: policromo L’emblema policromo a tessere minute raffigura il combattimento tra Teseo e il Minotauro in presenza dei giovani ateniesi. Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici Misure Lunghezza: 0.425 m; Larghezza: 0.425 m; Specifiche tecniche
Lunghezza: 0,425 m – Larghezza: 0,425 m Identificazione della Decorazione: figurata Tecnica Esecutiva: tessellato Dimensioni Generiche Tessere: minute Dimensioni Metriche Tessere: 0,2 x 0,2 cm Oggetto conservato: emblema – Conservato in: museo/antiquarium (Napoli, Museo Archeologico Nazionale – inv. 10018) Lo stato di conservazione del mosaico è discreto, anche se in più punti si notano piccoli restauri moderni. L’integrazione più estesa riguarda l’angolo in alto a sinistra: un disegno edito nel 1781 attesta una vasta lacuna che interessa tale zona, la quale comprende tra l’altro parte della testa del Minotauro, il capo di Teseo e almeno una figura tra quelle che compaiono sullo sfondo. La cornice marmorea che inquadra l’emblema è moderna. Restauri moderni: Lo stato di conservazione del mosaico è discreto, anche se in più punti si notano piccoli restauri moderni. L’integrazione più estesa riguarda l’angolo in alto a sinistra: un disegno edito nel 1781 attesta una vasta lacuna che interessa tale zona, la quale comprende tra l’altro parte della testa del Minotauro, il capo di Teseo e almeno una figura tra quelle che compaiono sullo sfondo. La cornice marmorea che inquadra l’emblema è moderna.
Blake, M.E. 1930, The Pavements of the Roman Buildings of the Republic and the Early Empire., in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, p. 144.Daszewski, W. A. 1977, in Nea Paphos, II, La mosaïque de Thèsèe, Etudes sur la mosaïque avec reprèsentations du Labyrinthe, de Thésée et du Minotaure, Varsavia, pp. 112-113, tav. 33b.Pernice, E. 1938, in Die hellenistische Kunst in Pompeji VI. Pavimente und figürliche Mosaiken, Berlin, pp. 175-176, tav. 75,3.
DATA SCHEDA: 2009 | AUTORE: Salcuni, Andrea STRINGA BIBLIOGRAFICA: Salcuni, Andrea, Emblema con Teseo e il Minotauro, in TESS – scheda 7473 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7473), 2009INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7473
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