Nel 1923, realizzandosi sulla collina di Monteverde, lungo l’antica via Portuense, alcuni sterri nella proprietà dei Padri Maristi per la costruzione di un nuovo fabbricato tra le vie A. Poerio e A.G. Barrili, venne alla luce un nuovo tratto "sopraterra" del cd cimitero di Ponziano; quanto finora conservato del cimitero, casualmente scoperto nel XVII secolo, è databile prevalentemente al III – IV secolo (P. Testini, Archeologia Cristiana, Bari 1980, pp. 189-90), ma l’antichità del tracciato viario assicura l’esistenza di tombe d’età precedente. In particolare venne portato alla luce, presso uno degli antichi ingressi del cimitero (f in pianta) un edificio funerario a pianta quadrata (C in pianta).
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: dati stilistici ed epigrafici
Regio XIV, Cimitero di Ponziano, Tomba, Tessellato. Lacerto di tessellato bicromo a decoro geometrico. Si conserva il motivo principale della decorazione, un’iscrizione sepolcrale (VALERIE – SAB….// BENE -ME-REN-TI) inserita in una tabula ansata (m 1.10 x 0.35) disegnata da spesse fasce nere (largh. cm 3), il cui margine superiore e destro vennero distrutti in antico per la realizzazione di una forma addossata alla parete settentrionale della tomba. Si conserva anche parte della decorazione geometrica che doveva probabilmente incorniciare per intero la tabula, realizzata da una composizione ortogonale di quadrati concavi e rettangoli disposti sulla diagonale. Il pavimento copre un precedente tessellato, lacerti del quale furono rinvenuti a 10 cm al di sotto del rivestimento in oggetto.
Tomba a pianta quadrangolare, ubicata presso uno degli antichi ingressi del cimitero di Ponziano, realizzata in muratura a sacco. L’ingresso era posto sulla parete occidentale; gli altri lati erano occupati da un arcosolio (m 1.30 x 0. 74) aggettante m 0.50. Gli arcosolia presentavano originariamente un rivestimento in intonaco dipinto; al momento della scoperta, nel 1923, se ne conservavano due lacerti: un pavone, sulla parete orientale, ed una figura femminile "ammantata" su quella settentrionale (NSc 1924, p. 52). Si conservava inoltre la pavimentazione, un tessellato bicromo a decoro geometrico che ospitava un’iscrizione, che copriva un precedente rivestimento pavimentale, anch’esso in mosaico.
Lunghezza: 2.55 m – Larghezza: 2.40 m
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: dati stilistici
Regio XIV, Cimitero di Ponziano, Tomba, Tessellato. Lacerto di tessellato bicromo a decoro geometrico. Si conserva il motivo principale della decorazione, un’iscrizione sepolcrale (VALERIE – SAB….// BENE -ME-REN-TI) inserita in una tabula ansata (m 1.10 x 0.35) disegnata da spesse fasce nere (largh. cm 3), il cui margine superiore e destro vennero distrutti in antico per la realizzazione di una forma addossata alla parete settentrionale della tomba. Si conserva anche parte della decorazione geometrica che doveva probabilmente incorniciare per intero la tabula, realizzata da una composizione ortogonale di quadrati concavi e rettangoli disposti sulla diagonale. Il pavimento copre un precedente tessellato, lacerti del quale furono rinvenuti a 10 cm al di sotto del rivestimento in oggetto.
Specifiche di rinvenimento Data: 1923
Regio XIV, Cimitero di Ponziano, Tomba, Tessellato.
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: monocromo
Piccolo lacerto di mosaico monocromo bianco, rinvenuto circa 10 cm al di sotto del precedente pavimento. Manca documentazione grafica e/o fotografica.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
Mancini, G. 1924, “Roma. Nuove scoperte dalla città e dal Suburbio”, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, pp. 50-5..