Il Conservatorio di S. Pasquale in Trastevere, fondato nel 1793, occupa buona parte dell’isolato delimitato da via Anicia, via dei Genovesi, via dei Salumi e via della Luce, che hanno mantenuto gli stessi orientamenti della maglia stradale romana. Negli anni 1997-99 la Soprintendenza Archeologica di Roma ha condotto in quest’area campagne di scavo contestuali alle ristrutturazioni intraprese dal nuovo ente proprietario, il Collegio Universitario Internazionale Romano; le indagini hanno documentato un’occupazione intensiva dell’area dall’inizio dell’età imperiale all’età tardo antica, quando la stratigrafia mostra un repentino abbandono delle strutture all’inizio del V secolo e la trasformazione dell’area in un immondezzaio a partire dalla prima metà del secolo. Questa cesura, che interrompe improvvisamente la lunga consuetudine di destinazione abitativa delle strutture, deve essere stata legata ad un evento traumatico, forse il sacco dei Goti del 410 d.C., che interessò anche l’area trasteverina. Lo scavo ha evidenziato l’esistenza di due fasi fondamentali nella vita del complesso. I FASE – L’area è occupata da almeno tre insulae, tagliate da strade interne all’isolato, realizzate in opera laterizia; una di queste presenta uno stato di conservazione particolarmente positivo: se ne legge tutto il perimetro (m 10 x 16), a forma rettangolare allungata, e le strutture si mantengono per l’altezza quasi completa del primo piano. Nonostante non sia stato possibile indagare l’interno del complesso, a causa delle superfetazioni medievali, è possibile identificarne il tipo nell’insula con cortile centrale e tabernae disposte a lato del vestibolo d’ingresso, da localizzare con ogni probabilità sul fronte del caseggiato, prospiciente l’antico asse viario che corrisponde all’attuale via dei Salumi. Sul lato di fondo si riconosce una delle sale principali (1 in pianta), probabilmente aperta sul cortile centrale e destinata a soggiorno, mentre il settore occidentale doveva ospitare la zona privata della casa. La scoperta, nel corso della realizzazione del Conservatorio alla fine del XVIII secolo, di alcune iscrizioni (CIL VI, 65, 66, 67) menzionanti una "Insula Bolani" (cfr. C. Lega, s.v. "Insula Bolani", in LTUR III, ROma 1994, pp. 96-7) e la particolare protezione a questa accordata dalla Bona Dea, cui era dedicato un sacello all’interno del caseggiato rendono lecita l’ipotesi di una simile attribuzione per le strutture conservate, permettendo in tal modo anche l’ipotesi di identificarne i proprietari in quei Vetti Bolani che svolsero a Roma cariche politiche nella seconda metà del I secolo- primi decenni del II. II FASE – Nella seconda metà del IV secolo il complesso viene modificato grazie a interventi murari in opera vittata e trasformato in una domus di tipo signorile; questa trasformazione modificò l’assetto urbanistico interno all’isolato, con l’obliterazione di almeno un tratto stradale; le ristrutturazioni interessarono alcuni degli ambienti, ed in particolare l’ambiente di soggiorno (n. 1 in pianta).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici, stilistici ed epigrafici
Regio XIV, Cons. di S. Pasquale, amb. di rappresentanza, opus sectile Pavimento in sectile marmoreo redatto con grande accuratezza con schema geometrico ripetitivo (Q3) costituito da da un’unità modulare di un quadrato (lato cm 59) contenente un altro quadrato iscritto diagonalmente all’interno del quale è ancora un quadrato minore (lato cm 30) posto in diagonale, realizzato per lo più da un’unica formella. Si riconoscono marmo pario, cipollino, greco scritto, africano nero e verde, bardiglio lumacato e lastre di granito del Foro (Fogagnolo 2001, p. 271 – in bibliografia).
Regio XIV, Conservatorio di S. Pasquale, cubicolo, tessellato Tessellato bicromo a decoro geometrico, articolato in bordo e campo. ll primo è decorato da una serie di fasce di diversa larghezza in colori a contrasto, la maggiore delle quali ospita una fila di quadrati, decorati da un bottone centrale, e di clessidre diritte tangenti (formanti clessidre sdraiate), in colori contrastanti su fondo bianco (var. di DM 17f). Il campo presenta una composizione di ottagoni e stelle a quattro punte, delineata (DM 183a); all’interno degli ottagoni sono campiti motivi vegetali.
Regio XIV, Conservatorio di S. Pasquale, cubicolo, tessellato Tessellato a decoro geometrico. Il bordo è costituito da un’ampia fascia monocroma nera (largh. cm 35), con inserimenti sporadici di tessere bianche, seguita da un’altra fascia campita da un motivo ad onde correnti in colori contrastanti con effetto ambivalente; un’ulteriore fascia, sottile, bianca e profilata internamente in nero, segna il confine tra il bordo e il campo. Questo presenta una composizione centrata in un cerchio, e attorno ad un esagono a lati inflessi, di elementi allacciati a forma di fagiolo, disegnati da trecce a due capi bianchi su fondo nero che intersecandosi creano campi dai lati ricurvi; all’interno dei campi sono motivi vegetali differenti, tra i quali si conserva per intero un fiore a quattro petali di forma allungata e parte di un quadrifoglio. Lungo il margine del cerchio l’incrocio delle trecce forma dei triangoli curvilinei minori, sottolineati internamente da una linea doppia di tessere nere. E’ andato completamente perduto l’esagono centrale dai lati concavi (DM, 290c). Negli spicchi di risulta tra il bordo e il cerchio inscritto sono inseriti dei kantharoi sormontati da tre foglioline, affiancati da tralci vegetali terminanti in un piccolo fiore triangolare. La fattura del mosaico risulta piuttosto accurata, con impiego di tessere di dimensioni variabili a seconda dei diversi campi decorati.
Un piccolo vano di cui si sono scavate solo la parete occidentale e quella settentrionale immette attraverso tre gradini lastricati in marmo al cubicolo (n. 3 in pianta); il breve settore riportato alla luce conserva, a circa 5 m di profondità dal livello attuale di calpestio, il pavimento originale in tessellato bicromo a decoro geometrico. Il vano conservava anche lacerti del sistema decorativo parietale in intonaco dipinto, attribuibile al cosiddetto stile lineare; si tratta di una partitura architettonica a fasce policrome e filettature rosse su fondo bianco.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1997-99 – Ente responsabile: SAR
Regio XIV, Conservatorio di S. Pasquale, vano, tessellato
Parte dell’ambiente: corridoio Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Tessellato monocromo bianco a ordito di tessere in filari paralleli, decorato da sottili linee nere che segnano il diverso andamento obliquo della trama di tessere bianche.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: non documentate. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Roma, Conservatorio di S. Pasquale.)
Roma, Conservatorio di S. Pasquale. (Riferimento: SAR) Associazione CUIR (Collegio Universitario Nazionale Romano), Via Anicia, 13, 00153 Roma (RM)
– Roma
Fogagnolo, S. 2001, “Resti pavimentali dal complesso di S. Pasquale in Trastevere”, in Atti del VII Colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico (Pompei, 22-25 marzo 2000) ., Ravenna, p. 270, fig. 5..
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio XIV, Conservatorio di S. Pasquale, vano, tessellato, in TESS – scheda 7912 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7912), 2009