scheda

S. Isaia, corridoio 1, tessellato policromo con inserti
Bologna ( BO )


In seguito ad un rinvenimento fortuito del 1979, la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna ha dato avvio a una campagna di scavo nel 1981 nel cortile delle scuole medie Guinizelli, in via S. Isaia, nel suburbio sud-occidentale di Bononia. Nella campagna di scavo, che ha interessato un’area di 80 mq in parte già sbancata senza controllo archeologico, sono stati messi in luce i resti di una domus suburbana di cui sono stati individuati parte del settore abitativo (settore meridionale) e parte del settore di servizio (settore settentrionale). L’area era comunque già pesantemente compromessa a causa delle sistematiche spoliazioni operate nella tardoantichità e dei numerosi interventi di età medievale (era la sede del convento di S. Mattia). L’impianto della domus si data stratigraficamente al terzo quarto del I sec.a.C., in un’area livellata e regolarizzata attraverso riporti argillosi: sono stati rinvenuti anche i resti di una fornace che probabilmente era destinata alla cottura dei laterizi utilizzati poi nella costruzione delle strutture murarie della domus stessa. Del settore abitativo sono stati messi parzialmente in luce tre ambienti (1-3), così come del settore di servizio (4-6). Il vano 1, stretto e lungo, è un corridoio attraverso il quale comunicano i due settori della domus e che separa i vani 2 e 3. Se per la prima fase non si conosce la pavimentazione del vano 3, lo stesso non si può dire per i vani 1 e 2, pavimentati in tessellato. Il vano 2 in questa fase è una stanza rettangolare con l’asse costruttivo disposto parallelo al corridoio (quindi in senso N-S). Dei vani di servizio 4-6 sono stati messi in luce solo tratti delle pavimentazioni: il vano 4 è pavimentato in cementizio, il vano 6 a commessi di laterizi, mentre del vano 5 si conserva solo lo strato preparatorio. L’impianto planimetrico della domus muta nella seconda fase edilizia, datata all’incirca all’età flavia: se nel settore produttivo si registra solo il parziale rifacimento della pavimentazione del vano 6, nel settore residenziale i cambiamenti sono più evidenti. Nell’ambiente 2 si sposta il tracciato di alcuni muri e l’asse costruttivo del vano, che viene a gravitare sull’asse E-O: il vano è quindi accorciato e diventa più lungo. Un nuovo muro con andamento E-O si imposta direttamente sul tessellato di prima fase e viene così a creare un nuovo ambiente (7), pavimentato in cementizio. Dal vano 7 si accedeva al corridoio 1, che in questa fase resta sostanzialmente invariato. Il vano 3 in questa fase presenta una pavimentazione in tecnica mista. Un incendio, datato tra II e III sec. d.C., compromette in parte le strutture dall’abitazione, che da questo momento sono caratterizzate da un sempre più evidente scadimento del tono insediativo. In questa terza fase edilizia un muro con andamento N-S va a frazionare i vani 2 e 7, mentre nel settore settentrionale il vano 5 è ripavimentato mediante una stesura di calce piuttosto grossolana. L’abbandono del complesso si data intorno alla fine del III sec. d.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Aemilia 2000, p. 440; la pianta allegata è tratta da Ortalli 1996).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
S. Isaia, vano 2, tessellato a nido d’ape
Pavimento in tessellato bicromo, rinvenuto per una parte della superficie originaria. Il pavimento è decorato da un motivo a nido d’ape. In seguito alle trasformazioni planimetriche del vano, la pavimentazione è parzialmente rifatta e ampliata per adattarsi alle nuove dimensioni dell’ambiente, pur mantenendo lo stesso schema geometrico per la decorazione. Il pavimento è stato strappato ed è conservato presso il deposito del Museo Civico Archeologico.

S. Isaia, vano 3, tecnica mista in tessellato e opus sectile
Pavimento in tecnica mista, in tessellato e opus sectile, rinvenuto per piccolo tratto della superficie originaria. Il pavimento è decorato da un reticolato di linee doppie, gli scomparti caricati da quadrati, campiti da quadrati e cerchi inscritti, a loro volta caricati da formelle marmoree policrome, con inserti di tipo Q2. Il pavimento è stato strappato ed è conservato presso il deposito del museo civico archeologico.

S. Isaia, vano 4, cementizio a base fittile senza inserti
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti.

S. Isaia, vano 6, pavimento ad esagonette
Pavimento a commessi di laterizi, con esagoni semplici. La pavimentazione è parzialmente rifatta in un periodo successivo utilizzando esagonette di modulo diverso.

S. Isaia, vano 7, cementizio con inserti misti
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti misti policromi sparsi irregolamermente sulla superficie.


L’ambiente 1 è un vano stretto e lungo scavato solo parzialmente e situato nel settore meridionale della domus. Il vano è interpretato come corridoio, attraverso il quale si accede al settore di servizio dell’abitazione e separa gli ambienti 2 e 3. Presenta una pavimentazione in tessellato e resta sostanzialmente inalterato nell’impianto nel corso delle tre fasi edilizie del complesso. Alla prima fase edilizia si possono attribuire anche gli intonaci parietali, a campiture monocrome rosse e gialle, mantenuti probabilmente anche nelle fasi successive.

Lunghezza: >5 m – Larghezza: 1.50 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1981 – Ente responsabile: SA ER

S. Isaia, corridoio 1, tessellato policromo con inserti

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: policromo

Pavimento in tessellato policromo con inserti misti, rinvenuto per un tratto della superficie originaria. La parte rinvenuta è stata strappata ed è conservata presso il Museo Archeologico di Bologna.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Vespaio in ciottoli di fiume e sottofondo in cocciopesto
Spessore: 0.20-0.30 m

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti misti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.6×0.7-0.9 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 109b – punteggiato irregolare di inserti litici e tessere musive

 
 

Referenza fotografica: da Ortalli 1996
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Civico Archeologico di Bologna)

Museo Civico Archeologico di Bologna (Riferimento: Cristiana Morigi Govi) Via dell’Archiginnasio 2 – Bologna

Gelichi, S./ Ortalli, J. 1987, Lo scavo nell’area cortilizia delle Scuole Medie Guinizelli in via S. Isaia. , in Archeologia medievale a Bologna. Gli scavi del convento di San Domenico (Bologna – Museo Civico Archeologico, 4 aprile – 31 maggio 1987)., Bologna, p. 52.
Ortalli, J. 1996, La villa suburbana di via S.Isaia a Bologna., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, pp. 290-291, fig. 5.
Scagliarini, D. 2005, Il suburbium di Bononia: edifici pubblici, ville, fabbriche tra città e territorio., in Storia di Bologna. Bologna nell’antichità, Bologna, pp. 544-545, fig. 7.

DATA SCHEDA: 2009 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, S. Isaia, corridoio 1, tessellato policromo con inserti, in TESS – scheda 8028 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8028), 2009

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8028


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