Scavi condotti dalla Soprinendenza per i Beni Archeologici del Veneto, negli anni Cinquanta e nei primi anni Settanta del secolo scorso, hanno portato al rinvenimento in piazza Duomo (sito n. 4) di un contesto basilicale la cui fase di impianto è datata nella seconda metà del IV sec.d.C.: la scoperta di una moneta di Decentius al di sopra del piano in laterizio del complesso residenziale obliterato dal nuovo edificio di culto ne ha fornito il termine post quem. Appartiene a questa fase un muro con lesene (lettera C in pianta) destinato con ogni probabilità a fungere da facciata al nuovo edificio tripartito, la cui terminazione orientale solo in via ipotetica può essere riconosciuta nella più antica struttura absidale rinvenuta nella cripta e a buon diritto attribuita dalla Maioli (1977) alla primitiva cattedrale (D): se tale ipotesi fosse corretta si avrebbe una fabbrica lunga circa m 41, larga m 17.80 e suddivisa da colonne in tre navate (quella centrale larga m 7; quella laterale larga m 4).
Non è purtroppo stato ancora appurato se il tessellato policromo geometrico con iscrizione cristiana rinvenuto connesso alle due ipobasi E ed F, parte tra il 1946 ed il 1953 e parte tra il 1972 ed il 1973, appartenesse a questa prima basilica tripartita o, come ritiene la Maioli, ad un secondo edificio a tre absidi (G) sovrappostosi al primitivo impianto absidato. S. Lusuardi Siena (1989, p. 210) ritiene che il mosaico sia pertinente ad un edificio a tre navate che riutilizza i perimetrali e la facciata precedenti (anteponendovi forse il nartece H) ma di cui non si conosce la chiusura orientale, solo molto più tardi inglobata nell’imponente organismo a tre absidi, probabilmente databile in età carolingio-ottoniana e mantenente l’asse dell’edificio precedente (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è tratta da Rinaldi 2007, su gentile concessione della SAVeneto; la planimetria dell’edificio è tratta da Lusuardi Siena 1989).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (3° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Si tratta della navata centrale del nuovo edificio tripartito che, a partire dalla seconda metà del IV sec.d.C., si imposta al di sopra di precedenti complessi residenziali.
Purtroppo non è ancora chiaro a quale fase edilizia della basilica appartenga il tessellato geometrico policromo con iscrizioni, rinvenuto connesso alle ipobasi E ed F.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1946-1953; 1972-1973 – Ente responsabile: SA PD
Duomo, navata centrale, tessellato con bipenni (VI-08)
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: giustapposta Cromia: policromo
Non è possibile stabilire con precisione lo schema di questo pavimento, dal momento che sono state rinvenute tre porzioni, non collegabili tra loro: è molto probabile che si tratti di frammenti di pannelli che, originariamnete giustapposti, decoravano in successione la navata centrale in tutta la sua estensione. La porzione più grande è decorata da una scacchiera di bipenni interrotte da almeno due riquadri, contenenti ciascuno una iscrizione. Le altre due porzioni invece presentano una composizione a "cerchi allacciati" con cerchi secanti, formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli e una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e formanti quadrati ed esagoni allungati.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1y – fascia monocroma
DM 70j – treccia a due capi, policroma, con effetto di rilievo, su fondo scuro
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 221c – scacchiera di bipenni delineata e campita, a tre colori
DM 169a – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata
DM 238e – "cerchi allacciati" ossia composizione ortogonale di cerchi secanti (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli), i quadrati concavi caricati da una crocetta inclusa
Iscrizioni
Trascrizione
Lingua
Impaginazione
Andamento
Punteggiatura
Altezza (min-max)
CARPILIO SEN (..)VM SVIS (..) V
(Carpilio senior – o senator – cum suis fecit pedes V)
latino
orizzontale
destrorso
nessuno
–
(..)C(..)NIANVS (..) SVIS (..) TREC.I
[..Crinianus cum suis fecit pedes trec.i]
latino
orizzontale
destrorso
nessuno
–
Referenza fotografica: L’immagine è tratta da LUSUARDI SIENA 1989, tav. IX.
Cracco Ruggini, L. 1987, Storia totale di una piccola città: Vicenza romana, in Storia di Vicenza, 1. Il territorio, la preistoria, l’età romana, Vicenza, p. 297, fig. 164.Forlati Tamaro, B. 1952, Vicenza. Scavi nella cripta del Duomo, in Fasti Archaeologici: annual bulletin of classical archaeology, Firenze, p. 429, n. 5538.Forlati Tamaro, B. 1956, Ritrovamenti e scoperte, in Il Duomo di Vicenza. Ritrovamenti e scoperte – L’architettura della fabbrica – Le opere d’arte, Vicenza, pp. 21-25, figg. 28-32.Forlati Tamaro, B. 1959, Duomo di Vicenza dal secolo IV al secolo XI, in Vicenza nell’alto Medioevo, Venezia, p. 35, fig. 9.Lusuardi Siena, S. 1989, Vicenza, in Il Veneto nel Medioevo, II. Dalla Venetia alla Marca Veronese, Verona, pp. 208-209, fig. 126, tav. IX.Maioli, M.G. 1977, Il Duomo di Vicenza: risultati dai saggi di scavo nella cripta, in Aquileia Nostra: Rivista dell’Associazione Nazionale per Aquileia, Udine, p. 228.Rinaldi, F. 2007, in Mosaici e pavimenti del Veneto. Province di Padova, Rovigo, Verona e Vicenza (I sec.a.C. – VI sec.d.C.), Roma, tav. XCVII.