Scavi effettuati alla fine degli anni Sessanta, all’interno del centro storico di San Gemini in via dei Tribunali, hanno permesso di identificare le stutture murarie pertinenti ad una abitazione romana che può essere datata alla prima metà del I secolo d.C. La domus è caratterizzata da sei ambienti distribuiti intorno ad una corte con impluvium centrale. L’abitazione è stata in parte distrutta da interventi edilizi medievali e allo stato attuale si conservano solo gli ambienti che si aprono lungo il lato occidentale e meridionale della corte centrale (Ciotti, 1976, fig. 6).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Domus, corte A, tessellato con inserti Pavimentazione, a più unità decorative, con inserti marmorei geometrici a decorazione di un tessellato monocromo nero. Il tappeto musivo si interrompe nel settore centrale per ospitare l’impluvium della corte, realizzato con lastre di pietra calcarea. Il piano pavimentale viene datato alla prima metà del I secolo d.C.
Domus, triclinio E, stelle di losanghe; soglia con archi e timpani Pavimentazione in tessellato, organizzato in più unità decorative, pertinente al triclinio della domua. Una soglia, decorata con archi e timpani, permette di accedere al vano caratterizzato da una composizione di stelle di otto losanghe, in redazione policroma, che descrive quadrati grandi e piccoli. Il rivestimento viene datato dal Ciotti alla metà del I secolo d.C.
Domus, vano B, tessellato bianco; soglia musiva geometrica In base alla documentazione bibliografica il vano prevedeva una semplice pavimentazione in tessellato bianco, con doppia cornice nera, il cui ingresso, verso la corte A, è segnalato da una soglia con decorazione geometrica in redazione bicroma.
Domus, vano D, tessellato bicromo, soglia geometrico-vegetale Pavimentazione in tessellato organizzata in più unità decorativa da identificare in una soglia di accesso principale, che guarda verso la corte A, con decorazione vegetalizzata, in due soglie laterali, di più piccole dimensioni, che permettono al vano in esame di comunicare con i vicini ambienti, con decorazione geometrica, e nella pavimentazione centrale con reticolato, dritto ed obliquo, con quadrati ogni due punti di incrocio. Il rivestimento, ancora in situ, viene datato, genericamente, alla metà del secolo d.C.
Ambiente C: vano di forma quadrangolare, prossimo all’ambiente B e comunicante con la corte A. Non si hanno indicazioni circa le caratteristiche e la funzione del vano.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: Fine degli anni ’60 del XX secolo
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
L’ambiente ha restituito, in base alla documentazione grafica disponibile, una pavimentazione in tessellato a più unità decorativa. Si conserva infatti il pavimento in tessellato bianco con cornici in tessere nere e la soglia con decorazione geometrica, anch’essa in redazione bicroma. Il rivestimento viene genericamente attribuito alla metà del I secolo d.C.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
L’accesso al vano C è segnalato da una soglia musiva di cui possediamo una breve descrizione nell’opera del Ciotti “piccolo tappeto, limitato da due fasce nere intervallate da una bianca, entro le quali si inserisce un ovale a contorno nero campito in bianco”. La soglia viene genericamente datata, come il rivestimento dello stesso ambiente, alla metà I secolo d.C.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Pavimentazione musiva caratterizzata da un semplice tessellato bianco, con tessere disposte su file parallele ed oblique, delimitata da una doppia cornice in tessere nere.
Ciotti, U. 1976, San Gemini , in San Gemini e Carsulae, Roma, p. 44, fig. 6.Colivicchi, F./ Zaccagnino, C. 2008, San Gemini, in Umbria. Archeologia delle Regioni d’Italia, Roma, pp. 314-315, fig. 6.45.