scheda

Area BNL, opus sectile a modulo quadrato-reticolare con disco stellato
Reggio Emilia ( RE )

Nel 1965 e nel 1978 in occasione di lavori edilizi nell’area occupata dall’edificio della BNL sono stati messi in luce cinque pavimenti di età romana, riconducibili presumibilmente ad uno stesso edificio. Nella stessa area nel 1922 e nel 1926 erano stati messi in luce altri quattro pavimenti. Le modalità in cui si sono svolti gli scavi e l’esiguità della documentazione non rendono possibile una valutazione complessiva e precisa dell’area; tuttavia, si può ipotizzare che i pavimenti messi in luce appartenessero a uno stesso edificio che occupava l’insula posta immediatamente a S del decumano massimo (la via Emilia), senza purtroppo poter fare alcuna considerazione sullo sviluppo planimetrico dell’edificio, nè tantomeno sulla sua destinazione d’uso. Un ambiente (1) presentava tre pavimentazioni sovrapposte, la più antica a commessi di laterizi, coperta da due pavimenti in cementizio. Un altro ambiente (2) presentava due pavimenti in tessellato, sovrapposti. Altri due ambienti (3-4) presentavano rispettivamente pavimentazioni in cementizio e a commessi di laterizi. Tutte queste pavimentazioni riferibili a quattro ambienti, si datano in un periodo compreso tra la prima metà del I sec.a.C. e il I sec.d.C. (senza tuttavia poter stabilire con precisione le relazioni tra gli ambienti nelle diverse fasi edilizie). Un ulteriore ambiente (5) presenta una pavimentazione in tessellato datata, sempre su base stilistica, a un periodo successivo (tra la fine del I e il II sec.d.C.). L’ultimo ambiente (6) che rimane da prendere in considerazione è invece pavimentato in opus sectile, datato, su base stilistica, tra la fine del III e il IV sec.d.C (ma Guidobaldi ribassa la datazione al pieno II sec.d.C., Guidobaldi 1994, p. 160). Per quanto riguarda questo ultimo ambiente, va segnalato che la pavimentazione in opus sectile era sovrapposta a un pavimento indicato genericamente come "mosaico" (Gelichi, Malnati, Ortalli 1986, p. 594) e al sectile si sovrapponeva un pavimento in cementizio che è datato all’età medievale e intrepretato come appartenente alla Chiesa di San Bartolomeo. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Aemilia 2000, p. 412).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Area BNL, cementizio a base fittile senza inserti
Pavimento in cementizio a base fittile senza inserti, messo in luce per una parte della superficie originaria (un lato misurava 5 m), subito reinterrato. La superficie del pavimento era abbastanza grossolana.

Area BNL, cementizio con meandro e composizione di squame (RL19)
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti misti, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento presenta uno pseudoemblema quadrato decorato da una composizione di squame affusolate adiacenti, in tessere bianche, bordato su tre lati ( a fomare una U) da una fascia con piccoli inserti (litici?) bianchi e neri, in minor numero, e da una fascia a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati in tessere bianche. Del pavimento sono state strappate quattro sezioni, attualmente conservate presso i magazzini dei Musei Civici.

Area BNL, cementizio con punteggiato irregolare di tessere e scaglie
Pavimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere, messo in luce per una parte della superficie originaria (un lato misurava 7 m). Il cementizio è decorato da un punteggiato irregolare di scaglie bianche e tessere bianche e nere. Il pavimento è stato reinterrato.

Area BNL, pavimento con mattoni disposti a spina di pesce
Pavimento a commessi di laterizi con mattoni disposti a spina di pesce, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento non è stato recuperato e non se ne conserva la documentazione grafica o fotografica. I mattoni erano piuttosto grandi (40×29 cm).

Area BNL, pavimento in mattoni manubriati
Pavimento a commessi di laterizi, con mattoni manubriati, messo in luce per una parte della superficie originaria (i mattoni misuravano 43x30x6 cm). Il pavimento è stato reinterrato.

Area BNL, tessellato bianco con bordo nero
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento non è stato recuperato e manca la documentazione grafica o fotografica; è descritto come un tessellato con il "campo uniforme bianco riquadrato da un bordo nero" (Mansuelli 1962, p. 13): si tratta presumibilmente di un tappeto in tessellato bianco, forse a ordito da filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia (o più di una) nera, a ordito dritto oppure obliquo.

Area BNL, tessellato bicromo
Pavimento in tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria. Il pavimento non è stato recuperato e manca la documentazione grafica o fotografica; è descritto come un tessellato "a tessere bianche e nere (…) di fattura molto (…) fine ed accurata" (Mansuelli 1962, p. 13).

Area BNL, tessellato con comp. di esagoni e losanghe
Tessellato bicromo, messo in luce per una parte della superficie originaria, di cui è stata strappata una sezione di 1×1.30 m conservata presso i magazzini dei Musei Civici. Il tappeto è decorato da una composizione romboidale di esagoni e di Iosanghe adiacenti (con effetto di grandi esagoni irregolari
intersecantlsi), disegnata da una linea doppia nera su fondo bianco. Le losanghe sono campite da losanghe nere inscritte.

L’ambiente (6) è un vano pavimentato in opus sectile di cui non sono note le dimensioni e lo sviluppo planimetrico. Non sono edite indicazioni precise sul contesto di rinvenimento; sembra che il pavimento in sectile fosse sovrapposto (parzialmente?) a un pavimento indicato genericamente come “mosaico” (Gelichi, Malnati, Ortalli 1986, p. 594; la notizia non è riportata in Baldini 2001) e che al sectile si sovrapponeva un pavimento in cementizio, attribuito alla chiesa di San Bartolomeo e quindi datato all’età medievale (Gelichi, Malnati, Ortalli 1986, p. 594). Appare interessante il fatto che sulla superficie del pavimento siano state rinvenute numerose tracce di incendio, tra cui impronte di una chiave e di tondelli monetali in bronzo, segno che probabilmente l’ambiente è stato interessato da un incendio di notevoli proporzioni che può averne causato la distruzione. Il pavimento è datato, su base stilistica tra la fine del III e il IV sec.d.C. (Gelichi, Malnati, Ortalli 1986, p. 598; Scagliarini, Venturi 1999, p. 113; Baldini Lippolis 2001, p. 194), ma Guidobaldi, su confronto di un pavimento analogo dalle Piccole Terme di Villa Adriana, propone una datazione ribassata al II sec.d.C. (Guidobaldi 1994, p. 160).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1978 – Ente responsabile: SA ER

Area BNL, opus sectile a modulo quadrato-reticolare con disco stellato

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa?
Cromia: policromo

Pavimento in opus sectile marmoreo policromo, messo in luce per una parte della superficie originaria (4×2.23 m). Il tappeto è decorato da un motivo a grande modulo quadrato-reticolare, di cui restano 3 quadrati listellati e, nel mezzo, un cerchio in cui è inscritta una stella a 24 punte con disco listellato centrale, e rettangoli semplici (QlDS24Dl/R). Si conserva anche parte della sinopia e del sottofondo costituito da pareti di anfore; numerose sono le tracce di incendio sulla superficie, tra cui impronte di una chiave e di tondelli monetali in bronzo. Una parte del pavimento è attualmente conservata presso la sede della Banca, mentre un piccolo lacerto è conservato presso i magazzini dei Musei Civici.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: pareti di anfore piuttosto ampie, di colore bruno

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)

 
 

Referenza fotografica: da Scagliarini, Venturi 1999
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: esercizio commerciale (Banca Nazionale del Lavoro – Filiale di Reggio Emilia)
Una sezione del pavimento è conservata presso i magazzini dei Musei Civici. La sezione comprende solo un piccolo tratto di lastre in marmo proconnesio e parte della preparazione con la sinopia.

Baldini Lippolis, I. 2001, Pavimenti in opus sectile dell’Emilia., in Atti dell’VIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Firenze, 21-23 febbraio 2001), Ravenna, pp. 193-194, figg. 1-3.
Gelichi, S./ Malnati, L./ Ortalli, J. 1986, L’Emilia centro-occidentale tra la tarda età imperiale e l’alto medioevo., in Società romana e impero tardoantico. Le merci, gli insediamenti., Roma-Bari, pp. 595, 598, fig. 7.
Guidobaldi, F. 1994, Piccole terme., in Sectilia pavimenta di Villa Adriana (Mosaici Antichi in Italia, studi monografici), Roma, p. 160.
Scagliarini Corlaita, D./ Venturi, E. 1999, in Mosaici e pavimenti romani di Regium Lepidi., Reggio Emilia, pp. 112-113, tav. 15.

DATA SCHEDA: 2010 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Area BNL, opus sectile a modulo quadrato-reticolare con disco stellato, in TESS – scheda 8725 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8725), 2010

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=8725


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