Il teatro romano di Parma è stato individuato nel corso degli scavi per la fognatura, nel 1844, in maniera del tutta inaspettata, dal momento che le fonti antiche non ne menzionano l’esistenza. Nel corso di scavi per la fognatura, nel 1937, G. Monaco mise nuovamente in luce alcuni tratti murari della cavea. Nel 1972, in occasione della costruzione della palestra Santivale, la Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna ha esplorato nuovamente l’area, per mezzo di alcuni saggi, e ha messo in luce la zona del pulpitum. Le strutture murarie sono realizzate in conglomerato di malta, ciottoli e laterizi. Parte delle gradinate della cavea era sicuramente rivestita in marmo (almeno le prime quattro file), il resto era in mattoni. L’orchestra, dal diametro di 23 m, presentava una pavimentazione in cementizio, mentre il canale dell’auleum era pavimentato a cubetti fittili. Probabilmente il palcoscenico era ligneo e, oltre il fondale in muratura, doveva trovarsi il postscaenium. La scena, lunga 52 m, era decorata, oltre che da fregi architettonici marmorei, da oscilla e maschere in marmo e da statue bronzee e marmoree. Sulla base dell’analisi archeologica dei materiali rinvenuti la data di impianto si data all’età augustea, mentre fino al II sec.d.C. si susseguono interventi nell’apparato decorativo (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Storia di Parma 2009, carta 19; la planimetria allegata è tratta da Catarsi 2009, fig. 220).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a grandi tessere di laterizio (cubetti di cotto))
Catarsi, M. 2009, Il contributo dell’archeologia., in Storia di Parma. Parma Romana, Parma, p. 447.Marini Calvani, M. 1978, Parma nell’antichità. Dalla preistoria all’evo antico., in Parma la città storica., Parma, p. 36.