Fra il 1995 ed il 1996, in occasione di alcuni lavori per la costruzione di un edificio in via Convento delle Grazie, già Madonna delle Grazie, nell’area più settentrionale dell’antica città di Capua, sono venuti alla luce i resti pertinenti ad una domus, obliterata da strutture di carattere pubblico d’età antonino-severiana. La domus, il cui primo impianto risale all’età repubblicana (II secolo a.C.), oblitera a sua volta un precedente edificio di III secolo a.C. del quale è stata rinvenuta la vasta sala triclinare, pavimentata in cementizio, al di sotto dei cubicoli V-VI. La domus presenta gli ambienti disposti simmetricamente attorno ad un atrio centrale; l’ingresso, che non è stato scavato, si apre verso ovest. Sull’atrio (I) si affacciano le ali (IV e IX) ed i cubicoli (V-VIII); in asse con l’ingresso si trova, invece, il tablino (II) affiancato a destra da un altro cubicolo (III) e a sinistra dal corridoio (XI). L’atrio (I), al centro del quale si trova l’impluvio, presenta una pavimentazione in cementizio con punteggiato di dadi che sostituisce due precedenti pavimentazioni in cementizio con inserti, mentre il bordo dell’impluvio si caratterizza per la presenza di un mosaico nilotico. Le ali (IV-IX), trasformate poi in cubicoli, presentano murature con paramento in opera reticolata e pavimentazioni in cementizio decorato. I cubicoli (V-VIII) non hanno restituito pavimentazioni, mentre il vano III, situato a destra del tablino ed interpretato anch’esso come cubicolo, è pavimentato con un rivestimento in cementizio decorato. Il tablino (II), infine, è pavimentato con un rivestimento in tessellato, restaurato già in antico. In base alle strutture, ai materiali ed ai rivestimenti pavimentali, sono state individuate all’incirca otto fasi edilizie. La prima fase (III secolo a.C.) prevede la presenza di un edificio, al quale apparteneva la sala triclinare sotto i cubicoli V e VI, su cui si sovrappone nel II secolo a.C. la domus (II fase). Alla fine dell’età repubblicana (III fase) si data il primo pavimento dell’atrio, mentre ai primi decenni del I secolo d.C. (IV fase) il secondo pavimento dell’atrio, in cementizio con inserti marmorei, il rivestimento della ali (IV e IX) e del cubicolo (III). All’età claudia (V fase) risale il bordo dell’impluvio, decorato con un mosaico nilotico, mentre alla seconda metà del I secolo d.C. (VI fase) l’ultima pavimentazione dell’atrio in cementizio con punteggiato di dadi. In età adrianea (VII fase) vengono effettuati dei rifacimenti quali l’inserimento di soglie monolitiche in calcare nelle ali (IV e IX), trasformate in cubicoli, e la ridecorazione pittorica degli ambienti VIII e IX. Infine, durante la seconda metà del II secolo d.C. (VIII fase) la domus viene distrutta e sostituita da un complesso di carattere pubblico. (La planimetria dell’edificio è tratta da Sampaolo 1997, p. 601, fig. 1.).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus di v. Madonna delle Grazie, triclinio,cementizio con punteggiato Cementizio a base fittile decorato da un motivo a punteggiato di dadi. Al centro si trova un riquadro, bordato da una fascia bianca in scagliette di calcare bianco, originariamente decorato da un motivo non più leggibile.
Domus di via Madonna delle Grazie, atrio, punteggiato di dadi Cementizio a base fittile con motivo a punteggiato di dadi. I dadi distano gli uni dagli altri cm 15. Il bordo è costituito da una linea semplice dentata. Al di sotto del rivestimento, che si conserva lungo i lati est ed ovest del vano, sono stati ritrovati dei frammenti di intonaco con decorazione in terzo stile. L’impluvio centrale (m 1.90×1.40) è rivestito, internamente, da lastre marmoree. Il bordo interno obliquo dell’impluvio è rivestito da un mosaico a decorazione figurata con scene nilotiche su fondo nero, realizzato probabilmente in età claudia, che va a sostituire un precedente bordo in tessellato, del quale non è nota la datazione, conservato in maniera frammentaria presso l’angolo sud-orientale. Il mosaico con scene nilotiche è stato asportato per il restauro nel 1996.
Domus di via Madonna delle Grazie, atrio, punteggiato irregolare Il rivestimento del vano è in cementizio a base fittile con punteggiato irregolare di tessere. Si conserva solo un breve tratto del bordo della pavimentazione presso il tablino. La vasca dell’impluvio (m 2.00×2.50) è in cementizio dipinto d’azzurro. Non è chiaro, tuttavia, se la vasca sia in fase con la pavimentazione.
Vano II: si trova al centro del lato orientale della casa in asse con l’ingresso. L’ambiente, interpretato come tablino, presenta, rispetto all’atrio un dislivello di cm 12 ed una pianta di forma trapezoidale. La pavimentazione è in tessellato bianco, bordato da due fasce perimetrali nere, con soglia con decorazione a meandro. (La planimetria dell’ambiente è tratta da Sampaolo 1997, p. 601, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1995-96 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta
Domus di v. Madonna delle Grazie, tablino, tess. con soglia a meandro
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Pavimento in tessellato monocromo bianco con tessere disposte in filari ad ordito obliquo. Il campo è bordato da due linee triple nere intervallate da una fascia monocroma bianca; lungo il perimetro del vano corre una fascia in tessellato monocromo bianco. La soglia è in mosaico decorato da un motivo a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati bordato da due linee dentellate, da una fascia monocroma bianca ed una fascia monocroma nera. Il pavimento ha subito in antico dei restauri in corrispondenza della soglia dovuti al rifacimento dello stipite murario e all’inserimento di una soglia marmorea.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: tablino Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Tessellato monocromo bianco con tessere disposte in filari ad ordito obliquo. Il bordo è costituito da due linee triple nere intervallate da una fascia monocroma bianca. Fra il campo e le pareti del vano si snoda una fascia in tessellato bianco.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: immagine da Sampaolo 1997, p. 602, fig.4
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a motivi geometrici caratterizzato da una decorazione a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati. Il bordo della soglia si articola, dall’interno verso l’esterno, in due linee doppie dentellate bicrome, con dentelli a gruppi di quattro tessere, e in una fascia monocroma nera. Il bordo della soglia è stato restaurato in antico lungo tutto il lato occidentale dove un tessellato bianco sostituisce i bordi dentellati e la fascia monocroma. Un altro restauro si nota in corrispondenza della decorazione a meandro che viene ripresa in maniera errata.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ () Non è noto se il pavimento sia ancora visibile. Condizione giuridica: non documentatoOggetto conservato: soglia – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Archeologico dell’Antica Capua) Restauri antichi: Nel settore meridionale della soglia si nota una lacuna dovuta al rifacimento dello stipite murario dell’ambiente ed un errato rifacimento della decorazione a meandro. E’ stato rifatto anche il lato occidentale della soglia in seguito all’inserimento di una soglia in marmo: a tale proposito sono stati asportati il bordo a dentelli e le fasce monocrome. Restauri moderni: Il rivestimento è stato strappato e reastaurato. Condizione giuridica: non documentato
Ciaccia, G./ Sampaolo, V. 1996, Santa Maria Capua Vetere (Caserta). Via Santa Maria delle Grazie. Rinvenimenti in proprietà Piccolo, in Bollettino di Archeologia, Roma, pp. 76-82.De Caro, S. 1997, Attività della Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta nel 1996, in Mito e Storia in Magna Grecia. Atti del trentaseiesimo convegno di studi sulla Magna Grecia (Taranto, 4-7 ottobre 1996), Taranto, pp. 412-414.Sampaolo, V. 1997, I pavimenti della domus di via Madonna delle Grazie in S. Maria Capua Vetere, in Atti del IV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Palermo, 9-13 dicembre 1996), Ravenna, pp. 595-606, figg. 4-5.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Succi, Silvia, Domus di v. Madonna delle Grazie, tablino, tess. con soglia a meandro, in TESS – scheda 9450 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9450), 2010