Nel 1992 in occasione di alcuni scavi eseguiti dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta in località Madonna degli Angeli, in un’area complessiva di mq 22500 ca., sono stati evidenziati i resti pertinenti ad una villa che sorgeva su una collina calcarea ai margini dell’antico "agro stellate". La villa, già individuata nel 1957, si disponeva su terrazze lungo il pendio collinare ed era racchiusa da un recinto di pianta quadrata costituito da muri con paramento in opera reticolata di tufo, rinforzato a valle da un secondo muro con paramento in opera vittata. Le terrazze, costituite da muri di sostegno con paramento in opera incerta e quasi reticolata, si articolavano su tre livelli: sul livello superiore erano ubicate due grandi cisterne (m 32×10) utilizzate, in età rinascimentale, come edificio di culto (chiesa della Madonna degli Angeli); sul livello mediano era ubicata la parte residenziale della villa, mentre sul livello inferiore, in corrispondenza del dislivello fra i due terrazzamenti, si estendeva un portico con pilastri sorregenti volte a crociera ed una pavimentazione in lastre di terracotta. Della parte residenziale della villa rimangono una serie di ambienti pavimentati in tessellato e cementizio, comunicanti a nord-est con un quartiere termale, e ad ovest con un’area scoperta adibita probabilmente a giardino. Al di sotto di tali ambienti si articolava una fitta rete di cunicoli e cisterne (le cosiddette "camerelle delle fate") per la conservazione delle risorse idriche della villa. La villa, che sorge su un precedente complesso d’età sannitica, data il suo primo impianto al II secolo a.C. Nel I secolo d.C. subisce una serie di trasformazioni legate forse al potenziamento della vocazione agricola e produttiva: gli ambienti termali vengono defunzionalizzati, un ambiente della pars urbana viene trasformato in cisterna ed il muro di cinta occidentale viene raso al suolo. L’abbandono dell’edificio, a partire dal II secolo d.C., continua per tutta l’età medievale sino ad età rinascimentale e moderna quando viene impiantata una chiesa all’interno di una delle cisterne del terrazzamento superiore, ed una calcara presso l’angolo sud-est del muro di recinzione meridionale. (La pianta dell’edificio è tratta da Wenner 1991, p. 155, fig. 47).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Vano 2: l’ambiente, individuato per la prima volta in occasione di alcune campagne di scavo svolte nel 1957, fa parte del settore residenziale della villa, localizzato sul terrazzamento mediano. Il vano era pavimentato con un rivestimento in tessellato andato perduto. (La planimetria è tratta da Wenner 1991, p. 155, fig. 47).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1957
Villa, loc. Madonna degli Angeli, vano 2, tessellato bianco
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: a campo omogeneo? Cromia: monocromo
De Caro, S. 1993, L’attività della Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, in Sibari e la sibaritide, atti del trentaduesimo convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 7-12 ottobre 1992), Taranto, pp. 681-682.Wenner, T. 1991, Bellona (Caserta). Località Madonna degli Angeli – ‘E Cammerelle de’ Ffate, in Bollettino di Archeologia, Roma, pp. 153-157.