scheda

Terme Nettunie, ambiente E, mosaico con scena marina
Terracina ( LT )


Presso il comune di Terracina, in prossimità della via Appia, lungo via Marconi, si conserva un complesso di strutture comunemente conosciute come Terme Nettunie, interessate da molteplici fasi di vita che coprono un arco cronologico estendibile dalla fine del I sec. a.C. fino in epoca tardo-antica (B in pianta).
Le evidenze più antiche sono rappresentate esclusivamente dall’ambiente A, realizzato in opera reticolata di tufo e di calcare; in una fase successiva, inquadrabile intorno al I sec. d.C., fu costruita la cisterna a.
Successivamente all’ambiente A si affiancò una grande sostruzione pentagonale articolata in una serie di corridoi ed ambienti voltati (X, S, U, V, T, Y), la cui forma particolare potrebbe essere motivata dal fatto che la sostruzione rispettò una rettifica della via Appia, realizzata- presumibilmente- in età traianea.
In un momento non precisabile puntualmente, ma sicuramente antecedente all’età adrianea, fu costruita una cisterna in opera mista (b), dotata di due navate coperte a botte e connessa ad O alla cisterna a mediante due aperture. Contestualmente fu costruito un acquedotto per alimentare la cisterna (x).
In età adrianea, immediatamente ad E della sostruzione pentagonale, fu creato un portico lungo ca. m 30, munito di una serie di pilastri in muratura. La struttura venne così a formare una sorta di cortile trapezoidale, definito ad O dalla fondazione del corridoio sostruttivo W. Nel muro di fondo del portico, un’apertura doveva condurre mediante una scala ad ambienti disposti ad un livello superiore (I).
In un momento di poco successivo il porticato venne sostituito da una serie di stanze rettangolari coperte a botte ricavate mediante tramezzature (M, N, O, P, Q). L’area scoperta antistante fu perimetrata da due setti murari, formando così una sorta di corridoio scoperto (L).
Nella seconda metà del II sec. d.C. furono realizzati gli ambienti F, G e H; l’area centrale fu coperta da una volta a botte trasformandosi, conseguentemente, in un ambiente chiuso (E). Nella parete N uno speco rettangolare in laterizio adduceva acqua che confluiva all’interno di una vasca sottostante, sostituita in un momento non precisato da una in muratura rivestita di intonaco. In questa fase le pareti perimetrali degli ambienti furono interessate da una decorazione pittorica con architetture stilizzate su fondo bianco, giallo o rosso, visibile soprattutto nei vani F e G.
In età severiana l’ambiente E fu dotato di una vasca e contestualmente fu rivestito da un tessellato in redazione bicroma a soggetto marino; ulteriori frammenti musivi, di cui non è nota la datazione, erano visibili presso uno dei vani Q e al di sopra degli ambienti E ed A. In questa stessa fase gli ambienti F, G ed M subirono una ridipintura che obliterò le pitture di epoca precedente.
In epoca tarda sono documentati numerosi rifacimenti e modifiche presso la maggior parte dei vani: tra tutte la realizzazione di un incasso di forma quadrata rivestito di lastrine di marmo di riutilizzo, ricavato nel mosaico pavimentale dell’ambiente E per scopi ignoti.
Ancora non del tutto accertata la tipologia dell’edificio: accanto all’ipotesi tradizionale che identifica nelle strutture un edificio termale, R. Malizia propone di riconoscere negli ambienti, nel basamento e nelle cisterne i ruderi superstiti di una grande villa suburbana (pianta loc. edificio tratta da Malizia R., Mari A. M. 1986, "Cenni sullo sviluppo storico-artistico nell’età fra Traiano e S everi", in Terracina romana. Nuove indagini su alcune testimonianze di età imperiale, Tav. 1 p.14; pianta edificio tratta da Malizia 1986, fig. 43 p. 113).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Terme Nettunie, ambiente Q, tessellato bianco
Pavimento in tessellato monocromo bianco.

Terme Nettunie, pavimento in tessellato
Rivestimento pavimentale in tessellato.

Terme Nettunie, tessellato
Pavimento in tessellato visibile in sezione al di sopra dell’ambiente A.


Ambiente E: vano di forma pressocchè rettangolare, coperto con volta a botte, fu realizzato nella seconda metà del II sec. d.C., costituendo il prolungamento del corridoio L. Su di esso si aprono ad O gli ambienti C e D, ad O i vani F, G, H. Comunica con il contiguo corridoio sostruttivo W mediante un’apertura rettangolare realizzata in epoca imprecisabile. La parete O conserva il paramento in opera reticolata di tufo giallo mentre la parete N è realizzata in tegole e mattoni. Le pareti conservano tracce della decorazione pittorica pertinente alla prima fase edilizia del vano, a fondo bianco con fasce rosse. Al centro del lato corto N si apre uno speco, al di sotto del quale è ubicata una vasca rettangolare (m 2,95×1,80). In età severiana l’ambiente fu rivestito da un tessellato in redazione bicroma con scena marina che, in epoca tarda, fu danneggiato dalla creazione di un incasso quadrangolare rivestito da lastre bianche di riutilizzo, la cui funzione non è nota.
Si tratta dell’unico ambiente dell’edificio correlabile ad usi termali. Secondo R. Malizia, archeologo locale che ha studiato approfonditamente il complesso, si tratta di una sorta di ninfeo a camera semipogeo.

Lunghezza: 11,50 m – Larghezza: 3,80 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
non documentata

Terme Nettunie, ambiente E, mosaico con scena marina

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: orientata
Cromia: bicromo

Mosaico bicromo bianco-nero definito da una serie di fasce di bordura in colore contrastante che riquadrano una scena a soggetto marino (m 7,25×2,35). Su di un fondo bianco su cui si dispongono alcune linee di tessere nere rappresentanti schematicamente le onde marine sono raffigurati una serie di animali e mostri marini. Da S a N si distingue un primo animale, di cui è visibile unicamente la coda, un cavallo marino, con la testa rivolta indietro ed un terzo soggetto mancante di testa ma identificabile con una pantera o con una leonessa marina. A questo segue un’ulteriore figura andata praticamente perduta, un drago marino ed infine un bue marino. La superficie del mosaico è coperta da numerose incrostazioni calcaree; in epoca tarda, per scopi imprecisati, fu realizzato al centro del pavimento un incasso rettangolare rivestito di lastre marmoree.’

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: cm 1,5×2. cm

Decorazioni geometriche

Motivo Modulo Riempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1t – linea tripla
DM 1i – linea doppia

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: cm 1,5×2. cm

Decorazioni figurate

Tema Soggetto Altre componenti
Scena marina Animali marini

 
 

Referenza fotografica: Da Malizia R. 1986, fig.21 p.92
Bianchini, A. 1952, in Storia di Terracina, Tivoli, p.376.
Lugli, G. 1926, in Forma Italiae, Regio I Volumen I, Ager Pomptinus, Pars I, Anxur-Tarracina, Roma, p.111.
Malizia, R. 1986, Le “Terme Nettunie”. Analisi del monumento ed ipotesi della sua identificazione., in Terracina romana. Nuove indagini su alcune testimonianze di età imperiale, Terracina, pp.92-99, figg.21 p.92; 22 p.95; 23 p.97; 24 p.99.

DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Terme Nettunie, ambiente E, mosaico con scena marina, in TESS – scheda 9752 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9752), 2011

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9752


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