L’edificio, in cui è stata riconosciuta una villa di tipo residenziale, fu rinvenuto nel 1880 in località San Cesareo presso Terracina, in prossimità dell’antica via Appia (n. 5 in pianta).
In quell’occasione furono sterrati e riportati in luce almeno 6 ambienti a pianta rettangolare con murature in opera laterizia pavimentati da tessellati bicromi e policromi, di cui si conserva unicamente il rilievo.
Il primo ambiente visibile da sinistra, denominato A, è pavimentato da un mosaico con motivi geometrici e vegetalizzati. L’ambiente è connesso a due vani a pianta rettangolare comunicanti tra loro, entrambi rivestiti in semplice tessellato a campo bianco: B e F, quest’ultimo interpretato come ambulacro. L’ambiente B è seguito da due vani a pianta quadrata, C e D, pavimentati rispettivamente da un tessellato a schema centralizzato con motivi fitomorfi e da un mosaico con motivi geometrici. Va specificato che, in tutti i casi, le soglie dei vani sono di tipo marmoreo ed in fase con le pavimentazioni musive. Infine, al di sotto dei vani C e D, si apre l’ambiente E, sterrato solo in parte, che conserva un’apertura presso la parete perimetrale lunga sinistra, dotata di una soglia di accesso, in questo caso in pietra calcarea locale, che presumibilmente metteva in comunicazione questo settore della villa con una zona esterna. La porzione del vano portata in luce ha messo in evidenza il rivestimento pavimentale in mosaico con motivi vegetalizzati. Gli ambienti inoltre conservano in parte i rivestimenti parietali costituiti o da lastre di bardiglio (che decorano le pareti dell’ambiente E) o in stucco policromo in rosso, giallo verde. Infine, durante lo sterro, furono rinvenute cornicette modanate in rosso antico e sporadici frammenti fittili. Sulla base dell’analisi stilistica dei pavimenti si è proposto per la villa un orizzonte cronologico compreso tra il II ed il III sec. d.C. Attualmente le strutture non sono visibili poichè nel 1881 esse furono definitivamente reinterrate (pianta località edificio tratta da Lugli G. 1926, carta n .2; pianta edificio tratta da Grossi, Malizia, Pasquali 1994, fig. 14 p. 82).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
San Cesareo, villa, ambiente B, tessellato bicromo Pavimento musivo definito da una fascia monocroma bianca seguita da una fascia nera, da una fascia bianca e da una seconda fascia nera e campito da un tessellato monocromo bianco.
San Cesareo, villa, ambiente C, mosaico con composizione vegetalizzata Pavimento musivo bicromo definito da una fascia di bordura nera e campito da una composizione centralizzata fitomorfa in un quadrato, a otto raggi attorno ad un cerchio e ad un ottagono, con quattro fusi disposti sulle diagonali terminanti in volute vegetalizzate e quattro fusi disposti sulle mediane terminanti in foglie cuoriformi.
San Cesareo, villa, ambiente D, tessellato con motivi geometrici Tessellato bicromo definito da una fascia di bordura nera e campito da due quadrati inscritti diagonalmente nel quadrato maggiore. Presso gli angoli del quadrato più esterno e del primo quadrato inscritto sono visibili alcuni elementi decorativi non distinguibili dal rilievo, rispettivamente di forma quadrata e triangolare; anche il quadrato inscritto più interno è decorato da quattro elementi quadrati disposti presso gli angoli e da un elemento ornamentale non identificabile disposto al centro.
San Cesareo, villa, ambiente E, tessellato con motivi vegetalizzati Mosaico policromo decorato da una composizione centrata, in un rettangolo e attorno ad un quadrato (?), di quattro segmenti lungo le diagonali, che determinano quattro trapezi sui lati. Gli spazi di risulta di forma trapezoidale sono campiti da volute vegetalizzate di tralci di edera. La diagonale che si diparte dalla figura geometrica di base è campita da una fila di losanghe sdraiate tangenti.
Ambiente A: ampia sala a pianta quadrata che conserva le pareti perimetrali in opera laterizia per un’altezza massima di m 0,40, comunicante con gli adiacenti vani B ed F. Il pavimento è costituito da un tessellato policromo decorato da una composizione ortogonale di cerchi non tangenti formanti ottagoni irregolari tangenti a lati concavi.
Lunghezza: 5,75 m – Larghezza: 5,75 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1880/2/20
San Cesareo, villa, ambiente A, tessellato con cerchi non tangenti
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Rivestimento pavimentale in tessellato policromo definito da fasce di bordura in colore contrastante e decorato da una composizione ortogonale di cerchi tangenti a cerchi di dimensioni minori formanti ottagoni irregolari tangenti a lati concavi. I cerchi sono campiti da un fiore a sei foglie e gli ottagoni da nodi a quattro capi. Tra i cerchi sono presenti ulteriori cerchi di dimensioni minori caricati da un fiore a quattro petali bilobati intorno ad un cerchio. Le tessere impiegate sono nei toni del verde, azzurro, rosso, giallo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Lunghezza: 5,75 m – Larghezza: 5,75 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
De Rossi, G. M. 1987, Documentazione d’archivio: Anzio e Terracina., in Bollettino dell’Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale, XII, pp.35-36, fig.12 p.33; fig.13 p.34.Grossi V./ Malizia R./ Pasquali M.I. 1994, in Antichità e Belle Arti a Terracina. La gestione dei beni culturali fra il 1870 e il 1915 nei documenti dell’Archivio Centrale di Stato, Terracina, p.81, fig.14 p.82.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, San Cesareo, villa, ambiente A, tessellato con cerchi non tangenti, in TESS – scheda 9795 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=9795), 2011