Nel 1999 in seguito ad alcuni lavori di restauro all’interno del Castello Aragonese di Baia, nel cosiddetto Padiglione Cavaliere, sono stati scoperti i ruderi pertinenti al settore residenziale di una villa romana sulla quale si impostò nel XV secolo la fortezza aragonese. Una prima campagna di scavi è stata condotta nel 2000-2003, mentre la seconda fra il settenbre del 2006 ed il 2008. La villa, che si articolava su terrazzamenti digradanti verso il mare, è il risultato di due grandi fasi edilizie (fase I e fase II), suddivise in sottofasi (fase I a, I b, I c; II a, II b), che si estendono cronologicamente dal II secolo a.C. all’età flavia. Fase I a (II secolo a.C.): appartiene a questa fase l’impianto della villa realizzata su due terrazzamenti. Il livello superiore è occupato dagli ambienti di carattere residenziale ubicati attorno ad un atrio e muniti di terrazze laterali (alfa, beta, delta ed epsilon). Il secondo livello è costituito da ambienti voltati con funzione sostruttiva. Fase Ib (fine del II-inizi del I secolo a.C.). Sono ascrivibili a questa fase alcuni lacerti di pavimentazione in cementizio decorato rinvenuti al di sotto degli ambienti A, G, E e del settore nord dell’atrio D. Delle murature, rasate e sostituite da quelle della fase I c, rimane un tratto con cortina in opera incerta e tracce di pittura a fondo azzurro di I Stile pertinente ad un muro rinvenuto al di fuori dell’ambiente B. E’ ipotizzabile che in questa fase la villa si articolasse in una serie di vani, corrispondenti agli ambienti A-D1, D2, H, E, G, attorno ad uno spazio centrale, forse un atrio (vano D), del quale sono state ritrovate le tracce pertinenti alla preparazione pavimentale. Fase I c (età sillano-cesariana). A questa fase risale un riassetto planimetrico dell’edificio, che assume un carattere monumentale, documentato dalla presenza di nuove pavimentazioni. La villa si articola attorno ad un atrio centrale (vano D), privo di impluvio, dotato di pavimentazione in tessellato ed opus sectile. A nord dell’atrio D si trova il vano G, interpretato come tablino e pavimentato con un tessellato decorato da motivi geometrici. Ad est dell’atrio sono ubicati l’ala D2, con andamento est-ovest, ed il vano D1, entrambi con pavimenti in cementizio decorato. A sud si trova l’ambiente A con pavimentazione in tessellato che ricopre quella in cementizio della fase I b. Le terrazze vengono dotate di pavimentazioni in cementizio. Il lato occidentale della villa è più scarsamente conservato. Sono stati rinvenuti due pavimenti in cementizio in corrispondenza dell’angolo sud-ovest e nord del vano E. Con la fase II, che si estende cronologicamente dalla fine del I secolo a.C. all’età flavia, vengono messe in atto delle sostanziali modifiche planimetriche attraverso la realizzazione di quattro vani angolari (A, C, H, F), con cortine murarie in opera reticolata ed ammorsature in laterizi, che determinano uno spazio centrale a croce greca che si imposta al di sopra dell’atrio D, del tablino G e dei vani E, D1 e D2 (fase II a: età giulio-claudia). Con l’età flavia (fase II b) viene rialzato il piano di calpestio della villa attraverso una platea in cementizio spessa cm 60, che oblitera le precedenti pavimentazioni, sulla quale vengono stesi nuovi rivestimenti in tessellato ed opus sectile. (La pianta della località è su base IGM 184 III NO; la pianta dell’edificio è tratta da Miniero 2010, p. 440, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Baia, Castello Aragonese, atrio D, opus sectile Opus sectile a modulo composito costituito da formelle ottagonali, triangolari e romboidali, delle quali rimane solo l’impronta sullo strato preparatorio.
Baia, Castello Aragonese, vano A, cementizio con punteggiato di dadi Cementizio a base fittile, rubricato in superficie, a decorazione geometrica. Il bordo del rivestimento è costituito da due, forse tre, linee semplici dentate in tessere bianche. Il campo, parzialmente visibile, è decorato da un punteggiato di dadi bianchi disposti su filari paralleli alle pareti. La superficie del rivestimento presenta dei fori di picchiettatura per consentire una maggiore aderenza agli strati preparatori della pavimentazione soprastante. Il rivestimento, individuato al di sotto dell’ambiente A, non è noto nella sua reale estensione.
Baia, Castello Aragonese, vano A, tessellato bianco Tessellato a fondo bianco bordato perimetralmente da una cornice in tessellato bianco, con tessere di piccole dimensioni disposte su filari ad ordito obliquo, a cui fa seguito una fascia monocroma nera di 11 filari di tessere racchiusa fra due linee triple bianche. Il campo è in tessellato monocromo bianco con tessere disposte su filari ad ordito obliquo.
Baia, Castello Aragonese, vano alfa, cementizio con scaglie Pavimento in cementizio a base fittile bordato da una linea semplice dentata in tessere bianche. L’ornato del campo consiste in un punteggiato irregolare di inserti in calcare bianco, grigio e ardesia, di diverse dimensioni, e tessere rettangolari bianche.
Baia, Castello Aragonese, vano beta, cementizio con scaglie Pavimento in cementizio a base fittile decorato da un punteggiato irregolare di tessere rettangolari in calcare bianco e scaglie policrome racchiuso, lungo uno dei lati, da una linea dentata in dadi bianchi. Del rivestimento si conserva un tratto pari circa a metà dell’originaria estensione.
Baia, Castello Aragonese, vano C, tessellato con punteggiato Tessellato bicromo a decorazione geometrica del quale si conservano due porzioni. La prima, di m 1.73×1.15, è in tessellato monocromo bianco con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, bordato da una linea tripla in tessere bianche e da una fascia monocroma nera della quale rimangono due filari lungo il lato est. Il secondo tratto di pavimentazione, di m 0.57×0.76, è in tessellato a fondo bianco decorato da un punteggiato di tessere nere disposte su filari paralleli. Non è chiaro se i due tratti di pavimentazione siano riferibili a due rivestimenti diversi o a due unità decorative dello stesso rivestimento.
Baia, Castello Aragonese, vano D, pavimento in tecnica mista Tessellato monocromo bianco con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, bordato, perimetralmente, da una fascia monocroma nera di sei filari di tessere della quale si conservano due tratti in corrispondenza dei lati settentrionale ed orientale. Al centro della pavimentazione si trovava, disposto in senso nord-sud, un riquadro in opus sectile del quale si conservano esclusivamente le impronte delle formelle pertinenti ad un motivo a cubi prospettici. Al centro del riquadro era inserito un emblema, non più esistente, del quale rimane l’alloggiamento.
Baia, Castello Aragonese, vano D1, tessellato con punteggiato Tessellato bicromo a motivi geometrici. Il pavimento, del quale si conserva esclusivamente un tratto di m 1.20x 1.0 ca., è bordato da un’ampia fascia in tessellato nero con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, seguita da una linea tripla nera, da una linea tripla bianca e da due linee doppie rispettivamente nera e bianca. Il campo, in tessellato a fondo bianco con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, è decorato da un punteggiato regolare di tessere in colori contrastanti, disposte su filari ortogonali.
Baia, Castello Aragonese, vano D2, cementizio con reticolato Cementizio a base fittile decorato da un reticolato romboidale di tessere bianche. Il campo è bordato, dall’esterno verso l’interno, da una linea semplice dentata bianca, da una linea semplice dentata bicroma e da una seconda linea dentata bianca.
Baia, Castello Aragonese, vano E, cementizio a meandri Pavimento in cementizio a decorazione geometrica ornato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppio giro e doppie T, in tessere bianche, disposta in maniera iterativa sull’intera superficie pavimentale. Presso il lato settentrionale dell’ambiente è stato rinvenuto un tratto in cementizio decorato da inserti litici e tessere, forse pertinente ad un’unità decorativa del medesimo ambiente.
Baia, Castello Aragonese, vano F, opus sectile Pavimento in opus sectile a modulo composito bordato da formelle rettangolari e campito da formelle triangolari. Il rivestimento si conserva solo in impronte.
Baia, Castello Aragonese, vano G, cementizio Cementizio a base fittile a decorazione geometrica caratterizzato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, disegnata da una linea semplice dentata. All’interno dei quadrati sono inseriti dei quadratini di quattro tessere bicrome.
Baia, Castello Aragonese, vano G, tessellato con squame Tessellato bicromo a motivi geometrici articolato in vano (a) e soglia (b). Il vano è bordato da una fascia in tessellato bianco con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, seguita da una linea doppia bianca e da una fascia monocroma nera di sette filari di tessere. La decorazione del campo consiste in una composizione romboidale di squame allungate adiacenti, in colori contrastanti. La soglia, in tessellato bicromo a motivi geometrici, è decorata da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati racchiuso, dall’interno verso l’esterno, da una fascia monocroma bianca, da una fascia monocroma nera, da una linea doppia bianca e da una linea tripla bicroma con tessere disposte a scacchiera.
Vano D1. Ambiente di pianta rettangolare ubicato ad est dell’atrio D. Il pavimento è in cementizio a base fittile a decorazione geometrica. L’ambiente è separato dal vano D2 da un muro rasato nel quale si apriva una porta sottolineata da una soglia in cementizio con tessere sparse. L’impianto del vano risale alla fase I c (età sillano-cesariana). Durante la fase II (età giulio-claudia), il pavimento dell’ambiente viene rialzato. La precedente pavimentazione in cementizio viene obliterata da una successiva pavimentazione in tessellato parzialmente visibile in prossimità dell’angolo sud-orientale. (La pianta dell’ambiente è tratta da Miniero 2010, p. 440, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Baia, Castello Aragonese, vano D1, tessellato con punteggiato Tessellato bicromo a motivi geometrici. Il pavimento, del quale si conserva esclusivamente un tratto di m 1.20x 1.0 ca., è bordato da un’ampia fascia in tessellato nero con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, seguita da una linea tripla nera, da una linea tripla bianca e da due linee doppie rispettivamente nera e bianca. Il campo, in tessellato a fondo bianco con tessere disposte su filari ad ordito obliquo, è decorato da un punteggiato regolare di tessere in colori contrastanti, disposte su filari ortogonali.
Specifiche di rinvenimento Data: 1999/00/00 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta
Baia, Castello Aragonese, vano D1, cementizio con reticolato svastiche
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile a decorazione geometrica, articolato in vano e soglia. Il vano è campito da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, disegnata da una linea semplice dentata in tessere bianche. All’interno dei quadrati sono inseriti dei quadratini in tessere bianche e nere. Il bordo, conservato per alcuni tratti lungo i lati nord ed ovest, è caratterizzato da una linea semplice dentata e bicroma. La soglia è in cementizio a base fittile decorato da tessere bianche sparse sulla superficie.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (2° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile a decorazione geometrica, articolato in vano e soglia. Il vano è campito da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, disegnata da una linea semplice dentata in tessere bianche. All’interno dei quadrati sono inseriti dei quadratini in tessere bianche e nere. Il bordo, conservato per alcuni tratti lungo i lati nord ed ovest, è caratterizzato da una linea semplice dentata e bicroma. La soglia è in cementizio a base fittile decorato da tessere bianche sparse sulla superficie.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 190b – composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppio giro, e quadrati, disegnata da una linea doppia
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile a decorazione geometrica, articolato in vano e soglia. Il vano è campito da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, disegnata da una linea semplice dentata in tessere bianche. All’interno dei quadrati sono inseriti dei quadratini in tessere bianche e nere. Il bordo, conservato per alcuni tratti lungo i lati nord ed ovest, è caratterizzato da una linea semplice dentata e bicroma. La soglia è in cementizio a base fittile decorato da tessere bianche sparse sulla superficie.
De Caro, S. 2000, L’attività della Soprintgendenza Archeologica di Napoli e Caserta nel 1999, in Magna Grecia e Oriente mediterraneo prima dell’età ellenistica. Atti del trentanovesimo convegno di studi sulla Magna Grecia (Taranto, 1-5 ottobre 1999), Taranto, p. 633.Miniero, P. 2000, Le origini: la villa romana, in Il Museo archeologico dei Campi flegrei nel castello di Baia, Napoli, pp. 15-22.Miniero, P. 2001, Notizia preliminare sullo scavo della villa romana inglobata nel Castello Aragonese di Baia, in Atti del VII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Pompei, 22-25 marzo 2000), Ravenna, p. 326, fig. 8.Miniero, P. 2010, La villa romana nel Castello di Baia: un riesame del contesto, in Mélanges de l’Ecole française de Rome. Antiquité, Roma, p. 442, fig. 2.Nava, M. L. 2008, L’attività della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta nel 2007 , in Atene e la Magna Grecia dall’età arcaica all’ellenismo. Atti del quarantasettesimo Convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 27-30 settembre 2007), Taranto, pp. 839-843.