In occasione di scavi effettuati a Collemancio, l’antica Urvinum Hortense, attuale frazione del comune di Cannara (PG), furono identificati una serie di ambienti pertinenti ad un ampio complesso termale la cui destinazione pubblica o privata rimane ancora oggi oggetto di discussione (Manconi, La zona archeologica di Collemancio di Cannara, in Bollettino Storico della Città di Foligno, XI, 1985, pp. 355-366). L’edificio si struttura intorno ad una corte colonnata, ambiente 1, che viene datata alla prima fase di vita del complesso, tarda età repubblicana-augustea. A sud della corte si aprono una serie di ambienti, con funzione termale, attribuiti, su base stratigrafica e in base alla tecnica costruttiva (in opera laterizia), ad un ampio restauro del complesso avvenuto nei decenni iniziali del II secolo d.C. La planimetria dell’edificio ci è nota solo in parte dalla documentazione di archivio e dalle poche immagini fotografiche scattate al momento dello scavo (1932). La corte colonnata costituisce il punto di riferimento per alcuni vani, tutti comunicanti tra loro (vano 2-6), che costituiscono il quartiere meridionale del complesso termale. Tra gli ambienti, di cui molti non visibili, si segnala il vano 2, caratterizzato dalla presenza di una abside ed identificato, in letteratura, come ampio vestibolo o più recentemente come frigidario (Sisani 2006, p. 84). Il vano 2 si caratterizza per la presenza di un articolato tappeto musivo con scena nilotica. Accanto all’ambiente 2, immagini fotografiche scattate nel 1932 forniscono importanti informazioni sul vano 4, contraddistinto da un sistema ad ipocausto, ed interpretato, insieme all’ambiente 5, come tepidario. Chiude la serie degli ambienti termali il caldario (vano 6), a sud, caratterizzato da una serie di vasche collocate in corrispondenza delle absidi. Scavi effettuati negli anni 30 e all’inizio del 2000, hanno permesso di rintracciare una cisterna, di forma rettangolare, prossima allo stesso complesso termale e ad esso funzionale. L’edificio viene datato, nella sua fase originale (ambiente 1), alla tarda età repubblicana-età augustea. Un ampio e significativo intervento di ampliamento, che vede l’aggiunta dell’intero settore meridionale (vani 2-6), viene datato alla prima metà del II secolo d.C. (Pianta da Sisani 2006, fig. a p. 84).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Terme, frigidario, tessellato figurato a soggetto nilotico L’ambiente 2 è caratterizzato da un ampio e ben conservato tappeto musivo con scena figurata, a carattere nilotico, organizzata in due distinte unità decorative (sala rettangolare e abside). Il pavimento venne trasportato a Roma ed esposto nell’aula IV del museo Nazionale Romano, ma allo stato attuale è stato nuovamente riportato a Collemancio ed è conservato presso l’antiquarium locale. Il rivestimento viene datato, su base archeologica, alla prima metà del II secolo d.C.
Ambiente 1: corte colonnata che costituisce il vano di ingresso dell’edificio termale. L’ambiente, le cui strutture murarie sono realizzate con blocchetti di calcare disposti su filari regolari, viene attribuito ad un periodo cronologico compreso tra la fine dell’età repubblicana e la prima età augustea e pertanto precedente ai vani, rintracciati più a sud, che compongono il vero e proprio quartiere termale datato ai primi decenni del II secolo d.C. La corte presenta otto colonne in laterizio intonacato e un pavimento in tessellato monocromo bianco riferibile alla II fase di vita del complesso.
Lunghezza: 11.90 m – Larghezza: 11.90 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1932
Terme, corte colonnata 1, tessellato monocromo
Parte dell’ambiente: portico Rivestimento con scansione: a più unità decorative Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
La pavimentazione della corte 1 si struttura in due distinte unità decorative: una zona aperta, con pavimento in terra battuta, e un’area porticata, delimitata da otto colonne, con pavimento in tessellato. Il tappeto musivo prevede l’impiego di tessere di grandi dimensioni di calcare bianco e lastre di travertino che fungono da cornice verso l’esterno e da elementi di raccordo con le strutture murarie perimetrali.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Barbieri, M. E. 2002, La forma urbana di Urvinum Hortense. Le terme, in Città dell’Umbria, Roma, pp. 35-36.Sisani, S. 2006, Collemancio di Cannara-Urvinum Hortense, in Umbria, Marche. Guide archeologiche Laterza, Roma-Bari, p. 84, fig. a p. 84.