La presenza di impronte di "piastrelle" nello strato di preparazione e di frammenti di lastrine marmoree nei soprastanti livelli di riempimento può forse essere riconducibile a un rivestimento in lastricato marmoreo, sebbene i dati a disposizione siano piuttosto aleatori. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
L’intero vano 1 risulta pavimentato con una semplice stesura di “signino biancastro”, ovvero di cementizio a base litica, interrotta al centro da un pannello di 2.90x1.80m in tessellato bicromo, a decorazione geometrico-vegetalizzata e figurata, con inserti marmorei policromi. La composizione dello pseudoemblema, lacunoso in corrispondenza dell’angolo NO e di quello SE, è tuttavia ben leggibile e ricostruibile per simmetria: esso presenta una cornice bicroma composita (fase monocrome, linee triple, treccia a due capi, spina pesce), che inquadra un pannello a fondo bianco (1.45 x 0.65m), campito da formelle in marmi policromi di forma geometrica varia (quadrato, triangolo, rettangolo e losanga), da figure di pesci e, in corrispondenza dei lati brevi, da due rigidi rami con foglie di vite. È possibile che in corrispondenza del cementizio si disponessero i letti tricliniari, rivolti verso lo pseudoemblema ove trovava posto la mensa. Foto da MERCANDO 1996, fig. 6 p. 158. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Descritto come "cocciopesto", il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio a base fittile. Non si esclude che possa aver avuto funzione preparatoria. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Definito "signino rosso", il pavimento è verosimilmente identificabile come cementizio a base fittile con inserti musivi, che determinano un punteggiato irregolare di dadi. Foto da BARELLO, BESSONE, MAFFEIS 2011, fig. 2 p. 68. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del pavimento, identificabile come cementizio a base fittile, sussistono esigue porzioni su una preparazione in ciottoli. Non si esclude possa trattarsi di un semplice livello preparatorio. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Definito "cocciopesto", il piano pavimentale è identificabile con un cementizio a base fittile. In BARELLO 2010 p. 23 il rivestimento risulta pertinente a una stesura originaria, poi sostituita da un lastricato lapideo. Non si esclude che il cementizio fittile costituisca la preparazione per l'allettamento delle lastre. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del rivestimento pavimentale si conosce solo la porzione relativa alla vasca quadrangolare, che ha restituito le impronte di grandi lastre marmoree nella preparazione in cementizio fittile. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del pavimento è al momento noto un solo lacerto di opus sectile a esagoni e triangoli, in colori contrastanti: esagoni semplici neri, contornati da sei triangoli equilateri bianchi, che formano una composizione di stelle a sei punte triangolari (modulo rombico). Foto da BARELLO, BESSONE, MAFFEIS 2011, fig. 9 p. 70. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Del piano pavimentale sopravvivono grandi frammenti di bipedali e lacerti di cementizio fittile, che costituivano la preparazione del pavimento superiore, poggiante sulle suspensurae fittili dell'ipocausto. I numerosi frammenti di lastre marmoree negli strati di crollo sopra il sottofondo pavimentale confermerebbero l'originaria presenza di un lastricato marmoreo piuttosto ricercato. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Definito come "battuto di calce e ghiaia", il rivestimento pavimentale è verosimilmente interpretabile come cementizio a base litica. Non è certo, allo stato attuale delle conoscenze, se questo costituisse il pavimento vero e proprio o un semplice livello di preparazione. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
La piazza forense era pavimentata in grandi lastre rettangolari di pietra, spesse mediamente 12cm, larghe 60-90cm e di lunghezza variabile. Le lastre erano allettate con un sottile deposito di limo verdastro su una preparazione in argilla e fermate da piccole scaglie lapidee. Gli scavi hanno individuato tracce di pavimentazione (frammenti di lastre e impronte) su un'area di circa 180mq in corrispondenza del complesso di Sant'Anastasio. Nessuna traccia proviene invece dall'area E (Palazzo Mazzetti di Frinco), probabilmente a causa delle successive trasformazioni dell'impianto urbano (MAFFEIS, PISTAN 2010, I rinvenimenti di epoca romana, in "Souvenir m'en doit. Dal foro romano ai marchesi Mazzetti", p. 26). Foto da CROSETTO 1999, tav. LXI/a. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Cementizio a base fittile, con inserti di tessere e di elementi marmorei, in gran parte asportati, che determinano distinte UD, di difficile interpretazione (vd. supra, scheda ambiente): in particolare restano dubbi sulla contemporaneità dei cerchi concentrici e dei punteggiati e sull’effettiva presenza di un “emblema rettangolare”, forse più semplicemente una fascia (rettangolare) campita da varie lastrine marmoree. Le immagini reperite (Archivio fotografico SBAPMAE, dia 73086-73092) non consentono di puntualizzare la sequenza degli inserti: una fascia a punteggiato di dadi a E (soglia?), un’ampia porzione a punteggiato di crocette al centro e una fascia a inserti marmorei (2 file di losanghe, cerchio, rettangolo) a O, entrambe forse pertinenti allo spazio conviviale. Appena evidenti, 3 linee semplici di tessere bianche non contigue costituiscono verosimilmente parte dello spazio tricliniare (in origine esteso su tre lati, N, S, O?) o solo la cornice esterna del tappeto. Rilievo da ZANDA 1996, tav. LXXXIII/a. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Definito "cocciopesto robusto e curato", è spesso circa 15cm ed è posato su un vespaio di ciottoli. E' interpretabile come cementizio a base fittile. Non si esclude che possa costituire la preparazione per un pavimento in tessellato, perduto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra
Descritto come "strato sottile di cociopesto e ghiaietto", più sottile rispetto al cementizio del vano N, il piano pavimentale pare comunque interpretabile come cementizio a base fittile, steso su vespaio di ciottoli. Non si esclude che possa costituire la preparazione per un pavimento in tessellato, perduto. Vai alla scheda - Apri la la scheda in una nuova finestra