
L’abitazione si apriva su un asse stradale che attraversa la città in direzione N-S; l’ingresso era articolato in vestibolo (A), aperto su strada con fronte a colonne o pilastri, presso cui si conservano brani dell’originaria pavimentazione in cementizio ed in tessellato, seguito dalle fauci (B), accessibili mediante una soglia calcarea. Le fauci erano pavimentate da un tessellato con motivo a squame conservatosi in stato lacunoso. Una soglia musiva con motivo a meandro tripartita da due basi quadrate di tufo per colonne o pilastri segnava l’accesso all’atrio (C), dotato di impluvio rettangolare centrale bordato in marmo e contornato da una fascia musiva decorata con una coppia di onde correnti contrapposte. Il pavimento dell’ambiente è costituito da un tessellato nero con inserti di dadi di tessere bianche e calcari policromi. Intorno all’atrio dovevano aprirsi una serie di ambienti distrutti dalla costruzione dell’edificio termale; si conserva il pavimento dell’ala O (D), in mosaico bordato da una fascia con motivo a meandro e campito da una decorazione a cancello. A N l’atrio è direttamente collegato con il tablino (E), tramite cui si aveva accesso al peristilio (G), di cui sono stati scavati unicamente tre bracci. Al centro dell’ambiente si trova un giardino, circondato da un portico scandito da colonne di tufo rivestite in stucco bianco ad imitazione del marmo e pavimentato da un tessellato bianco con punteggiato di tessere nere. Ai lati del tablino si aprivano in posizione simmetrica due cubicula (F) mentre, più ad E, si sviluppa un ambiente triclinare (H) comunicante con il peristilio G e con il corridoio I tramite due soglie musive policrome. Il triclinio è pavimentato da un tessellato bianco definito da una cornice con decorazione a treccia a calice e decorato da un raffinato pseudoemblema figurato da cui prende il nome la domus. Ad E del corridoio I si apriva l’ambiente L, in cui è stata riconosciuta una sala da pranzo. In una prima fase, l’ambiente era rivestito da un tessellato con reticolo di losanghe bicromo. In una seconda fase (I sec. d.C.) il vano fu ampliato tramite l’aggiunta di un nuovo mosaico con reticolo di losanghe che fu "ricucito" al pavimento di epoca precedente. Sul lato S, una fascia decorata con motivi vegetali definisce un campo musivo con composizione di esagoni tangenti. In un momento ancora successivo, non meglio specificato, l’ambiente fu tramezzato con due setti murari e furono creati tre vani distinti. A N si apre l’ambiente M, in cui è stata identificata una stanza di rappresentanza, pavimentata da un tessellato con cornice a riquadri gialli e rossi alternati, all’interno della quale era inserito un emblema asportato in passato. Infine, in prossimità del settore E della domus, si conserva un pavimento in spicatum riutilizzato nell’edificio termale che si impostò sulla residenza (pianta località edificio tratta da Cancellieri 2010, fig. 1 p. 16; pianta edificio tratta da Cancellieri 1998, fig. p. 15).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: vestiboloAmbiente A: vestibolo della domus, è stato fortemente rimaneggiato dall’impianto termale che, a partire dal II sec. d.C., si impiantò sull’abitazione. Del primo allestimento dell’ambiente si conserva una canaletta di tufo per lo scolo delle acque del tetto e lacerto del rivestimento pavimentale in cementizio ed in tessellato con punteggiato di dadi.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: non documentata
Domus dell’Emblema figurato, vestibolo (A), tessellato e cementizio
Parte dell’ambiente: vestibolo
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: tricromo
Lacerti di pavimentazione costituiti da un cementizio a base fittile privo di inserti e una porzione di tessellato decorato con un punteggiato di dadi in colore contrastante. Non è noto il rapporto tra i due rivestimenti.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
BORDO
Elemento non presente
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio
tessellato (cementizio a base fittile senza insertitessellato con inserti di tessere musive di modulo maggiore)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 107b – punteggiato di dadi su tessellatum in colore contrastante |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Area Archeologica "Privernum")
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Cancellieri, M. 2010, Case e mosaici a Privernum. Parte I. La domus dell’Emblema figurato., in Musiva et Sectilia. An International Journal for the Study of Ancient Pavements and Wall Revetments in their Decorative and Architectural Context, p. 24.Cancellieri, M. 2012, I mosaici dalla Domus dell’Emblema figurato di Privernum., in Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme. I mosaici, Milano, p. 32, fig. 2.5 p. 31.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Domus dell’Emblema figurato, vestibolo (A), tessellato e cementizio, in TESS – scheda 11385 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11385), 2012
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11385