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I fase) II-I secolo a.C. – impianto della villa: a questa fase sono sicuramente attribuibili l’atrio con impluvium (2 in pianta), che conserva un lacerto della pavimentazione originale in cementizio con inserti, e alcuni ambienti produttivi (3 e 4 in pianta: quest’ultimo conserva parzialmente la pavimentazione in opus spicatum). Tecnica edilizia: opus quadratum. II fase) II secolo d.C. – ampliamento del settore meridionale della villa: realizzazione di un impianto termale (solo parzialmente scavato) e di una corte, presumibilmente porticata (16 in pianta), circondata da ambienti, alcuni dei quali (13, 14, 15 in pianta) hanno restituito frammenti di mosaci e marmi che testimoniano la presenza originale di sistemi decorativi e dunque un uso residenziale. Tecnica edilizia: opera laterizia e listata. III fase) II-III secolo d.C. – restauri: redazione di una nuova pavimentazione in tessellato bicromo per l’atrio (2 in pianta). La villa rimane in uso fino ad epoca tarda: l’abbandono non può essere datato prima del IV secolo d.C. (pianta località ed edificio da DE FRANCESCHINI 2005 in bibliografia).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
AMBIENTE: atrioAtrio (2 in pianta) a pianta rettangolare con impluvium centrale, realizzato in opus quadratum di tufo; il limite Nord non è conservato (la lunghezza massima conservata dell’ambiente è di m 8). La tecnica costruttiva e un lacerto della pavimentazione originale, in cementizio con inserti, permettono di datare l’ambiente a fine II-I secolo a.C. In età imperiale vennero condotti lavori di restauro: nel II secolo l’impluvium venne rifatto in opera listata, con angoli arrotondati e pilastri agli angoli, che sostituiscono le colonnine originali in laterizio; nella terza fase di vita del complesso, datata al II-III secolo, fu redatta una nuova pavimentazione dell’ambiente, in tessellato bicromo a decoro geometrico, che oblitera completamente la precedente.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: 1997 – Ente responsabile: SAR
Suburbio, via Tiberina, villa di Procoio Nuovo, Atrio, tessellato bicromo a motivi geometrici.
Parte dell’ambiente: atrio
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a decori geometrici, redatto abbastanza accuratamente e con tessere medio-grandi, a quanto si può giudicare dalle foto disponibili. Si articola in un bordo a fascia monocroma che delimita il perimetro del campo e lo divide in scomparti decorati da differenti motivi geometrici: uno presenta una composizione ortogonale di cuori affusolati e cerchi caricati da pelte in colore contrastante, generanti quadrati ed esagoni concavi; l’altro presenta una composizione ortogonale di croci di campane curvilinee intorno ad un quadrato centrale, tangenti, formanti quadrati concavi più grandi e fusi (var. di DM 159g e 159i). La pavimentazione, databile a fine II- inizio III secolo d.C. su base archeologica (III fase della villa) e stilistica, oblitera l’originale in cementizio con inserti.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
BORDO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1y – fascia monocroma |
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 159g – composizione di croci di campane curvilinee intorno ad un quadrato concavo centrale, tangenti, formanti quadrati concavi più grandi e fusi, qui caricati da un fuso più piccolo trasversale iscritto, in colori contrastanti |
CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ
BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
De Franceschini, M. 2005, in Le ville dell’agro romano, Roma, pp. 1-3,, figg. 1.2, 1.4, 1.5..Messineo, G. 1998, “Via Tiberina, km 7. Tenuta di Procoio Nuovo, Villa Romana”,, in Bullettino della Commissione Archeologica di Roma, Roma, pp. 355-9..
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Suburbio, via Tiberina, villa di Procoio Nuovo, Atrio, tessellato bicromo a motivi geometrici., in TESS – scheda 15151 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15151), 2013
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15151