Presso il settore N dell’area archeologica di Privernum, in prossimità delle mura urbiche della città, è ubicata la c.d. domus dell’Emblema figurato, così denominata per la presenza di un pregevole emblema musivo (n. 2 in pianta). La prima fase edilizia dell’abitazione, con murature in opera incerta, viene fatta risalire alla fine del II sec. a.C./inizi del I sec. a.C., con ristrutturazioni nell’ambito del I sec. d.C., mentre l’abbandono si colloca cronologicamente nella seconda metà del II sec. d.C., quando fu obliterata da un edificio termale che, sovrapponendosi all’abitazione, ne riutilizzò le strutture.
L’abitazione si apriva su un asse stradale che attraversa la città in direzione N-S; l’ingresso era articolato in vestibolo (A), aperto su strada con fronte a colonne o pilastri, presso cui si conservano brani dell’originaria pavimentazione in cementizio ed in tessellato, seguito dalle fauci (B), accessibili mediante una soglia calcarea. Le fauci erano pavimentate da un tessellato con motivo a squame conservatosi in stato lacunoso. Una soglia musiva con motivo a meandro tripartita da due basi quadrate di tufo per colonne o pilastri segnava l’accesso all’atrio (C), dotato di impluvio rettangolare centrale bordato in marmo e contornato da una fascia musiva decorata con una coppia di onde correnti contrapposte. Il pavimento dell’ambiente è costituito da un tessellato nero con inserti di dadi di tessere bianche e calcari policromi. Intorno all’atrio dovevano aprirsi una serie di ambienti distrutti dalla costruzione dell’edificio termale; si conserva il pavimento dell’ala O (D), in mosaico bordato da una fascia con motivo a meandro e campito da una decorazione a cancello. A N l’atrio è direttamente collegato con il tablino (E), tramite cui si aveva accesso al peristilio (G), di cui sono stati scavati unicamente tre bracci. Al centro dell’ambiente si trova un giardino, circondato da un portico scandito da colonne di tufo rivestite in stucco bianco ad imitazione del marmo e pavimentato da un tessellato bianco con punteggiato di tessere nere. Ai lati del tablino si aprivano in posizione simmetrica due cubicula (F) mentre, più ad E, si sviluppa un ambiente triclinare (H) comunicante con il peristilio G e con il corridoio I tramite due soglie musive policrome. Il triclinio è pavimentato da un tessellato bianco definito da una cornice con decorazione a treccia a calice e decorato da un raffinato pseudoemblema figurato da cui prende il nome la domus. Ad E del corridoio I si apriva l’ambiente L, in cui è stata riconosciuta una sala da pranzo. In una prima fase, l’ambiente era rivestito da un tessellato con reticolo di losanghe bicromo. In una seconda fase (I sec. d.C.) il vano fu ampliato tramite l’aggiunta di un nuovo mosaico con reticolo di losanghe che fu "ricucito" al pavimento di epoca precedente. Sul lato S, una fascia decorata con motivi vegetali definisce un campo musivo con composizione di esagoni tangenti. In un momento ancora successivo, non meglio specificato, l’ambiente fu tramezzato con due setti murari e furono creati tre vani distinti. A N si apre l’ambiente M, in cui è stata identificata una stanza di rappresentanza, pavimentata da un tessellato con cornice a riquadri gialli e rossi alternati, all’interno della quale era inserito un emblema asportato in passato. Infine, in prossimità del settore E della domus, si conserva un pavimento in spicatum riutilizzato nell’edificio termale che si impostò sulla residenza (pianta località edificio tratta da Cancellieri 2010, fig. 1 p. 16; pianta edificio tratta da Cancellieri 1998, fig. p. 15).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus dell’Emblema figurato, ala O (D), mosaico con cancellum Il pavimento dell’ala è scompartito in soglie e campo musivo. La soglia è definita da una fascia di tessere nere alternata ad una fascia di tessere bianche e campita da un meandro di tessere nere su fondo bianco con svastiche semplici alternate a svastiche uncinate e chiuso, presso le estremità, da un motivo a quadrati concentrici. L’ambiente è pavimentato da un tessellato circoscritto da una fascia di tessere nere seguita da una fascia di tessere rosa e campito da un tessellato con motivo a cancellum profilato in nero su fondo bianco.
Domus dell’Emblema figurato, atrio (C), fascia con onde correnti L’impluvio dell’ambiente è definito da una fascia di tessere bianche seguita da una fascia di tessere nere all’interno delle quali si dispone una coppia di onde correnti contrapposte, con lo stesso orientamento.
Domus dell’Emblema figurato, atrio (C), mosaico con scaglie policrome Il pavimento musivo del’atrio è composto da un bordo di tessere bianche che definisce un campo a tessere nere disposte in filari obliqui con inserti di tessere bianche e scaglie di calcari policromi (giallo, bianco, verde e rosso).
Domus dell’Emblema figurato, corridoio (I), punteggiato di dadi Mosaico a tessere bianche disposte a canestro con punteggiato di dadi neri delimitato da una fascia di tessere bianche seguita da una fascia di tessere nere e connesso a N ad una soglia definita da una linea tripla nera alternata ad una linea tripla rosa e occupato da almeno tre file di quadrati e di clessidre diritte tangenti, in bicromia bianco-nera, formanti clessidre sdraiate. Il pavimento, scavato nel 1957, si andò disfacendo nel tempo fino ad essere distaccato ed esposto presso il locale museo negli anni Ottanta del secolo scorso. In situ si intravede la sinopia della decorazione della soglia impressa sullo strato di preparazione.
Domus dell’Emblema figurato, cubicolo E (F), tessellato Del pavimento musivo si conservano radi lacerti a tessere bianche e nere. Della soglia, a tessere policrome di dimensioni millimetriche, rimane unicamente una piccola porzione.
Domus dell’Emblema figurato, cubicolo O (F), soglia policroma Pavimento musivo scompartito in campo e soglia policroma. Del campo si conservano unicamente piccoli lacerti di tessellato bianco e nero. Si conserva invece la soglia di accesso, definita da una fascia giallo ocra, due linee di tessere bianche, una fascia di sei filari di tessere (rosse lungo i lati corti e nere nei lati lunghi), denti di sega dentati neri su fondo ocra, una fila di torri in colori contrastanti, una fascia rossa di quattro filari di tessere, una linea grigia ed una linea di tessere nere. Il campo centrale è occupato da un tessellato monocromo in giallo ocra.
Domus dell’Emblema figurato, fauci (B), mosaico con squame e meandro Rivestimento in tessellato definito da una fascia monocroma nera seguita da una fascia bianca, da una seconda nera, una rosa, e una bianca che incorniciano una composizione di squame adiacenti profilate in bianco su fondo nero. Il mosaico si è conservato soprattutto presso gli angoli N-O e S-E dell’ambiente. A N gli intercolumni del monumentale ingresso distilo prospiciente l’atrio sono impreziositi da tre pannelli musivi decorati da un motivo a meandri di svastiche.
Domus dell’Emblema figurato, non documentato, pavimento in spicatum Porzione di rivestimento costituito da commessi di laterizio disposti a spina di pesce. Il pavimento fu riutilizzato nell’edificio termale di epoca successiva, che si impostò sulle strutture della domus.
Domus dell’Emblema figurato, peristilio (G), tessellato con punteggiato Pavimento dell’ambulacro costituito da un tessellato bordato da una fascia nera seguita da una fascia bianca e da una seconda fascia nera e campito da un punteggiato di dadi neri su fondo bianco. La fascia di bordura monocroma nera più esterna fu obliterata, nel corso dell’età imperiale, da un muro di chiusura degli intercolumni.
Domus dell’Emblema figurato, sala di soggiorno (M), mosaico policromo Mosaico con emblema centrale asportato in passato. Il manufatto è delimitato da una fascia bianca seguita da due fasce nere alternate ad una fascia bianca, da un’ampia fascia bianca, da due fasce nere alternate ad una fascia in ocra, da una fascia decorata da una successione di rettangoli diritti, non contigui, in rosso ed ocra, bordati da una linea doppia di tessere bianche e separati da una linea di tessere rosa. A questa seguono quattro fasce di bordura, alternativamente nere ed ocra, che delimitano una fila di denti di lupo rossi su fondo bianco con elemento floreale stilizzato presso gli angoli della composizione.
Domus dell’Emblema figurato, triclinio (L), mosaico (I fase) Tessellato bicromo bianco-nero definito da una fascia di bordura bianca seguita da una fascia nera e campito da un reticolo di losanghe di due file di tessere bianche su fondo nero. In alcuni tratti si conserva il disegno preparatorio del pavimento inciso sulla preparazione (I fase). Il pavimento subì un ampliamento nell’ambito del I sec. d.C. (II fase), quando venne aggiunto un mosaico che ne riprende l’ordito decorativo e, nell’ambito di una fase successiva di età imprecisabile (III fase) subì vari interventi di risarcitura, alcuni dei quali andarono ad invertire la soluzione cromatica di epoca precedente.
Domus dell’Emblema figurato, triclinio (L), mosaico (II fase) Nel I sec. d.C. (II fase) un tessellato di epoca precedente con disegno a reticolo di losanghe bianche su fondo nero fu ampliato mediante l’aggiunta di un nuovo mosaico col medesimo partito decorativo. A S il mosaico era connesso ad un tessellato decorato da una composizione triassiale di esagoni tangenti in colore contrastante delimitato a N da una fascia nera, quattro file di tessere bianche e da un riquadro di tessere nere in cui si dispone un tralcio vegetale di foglie di vite.
Domus dell’Emblema figurato, vestibolo (A), tessellato e cementizio Lacerti di pavimentazione costituiti da un cementizio a base fittile privo di inserti e una porzione di tessellato decorato con un punteggiato di dadi in colore contrastante. Non è noto il rapporto tra i due rivestimenti.
Ambiente H: l’ambiente, in cui è stato identificato un triclinio, si apre ad E del tablino E e del cubicolo F. Il triclinio comunica a N con il peristilio G mediante un tappetino musivo con cassettonato prospettico policromo e a E con il corridoio I, dove si apre attraverso una seconda soglia musiva tricroma con motivi geometrici. L’ambiente è pavimentato da un raffinato tessellato monocromo bianco bordato da una cornice con treccia a calice racchiusa da due fasce bianche e nere alternate. All’interno della cornice, in posizione decentrata, è inserito uno pseudoemblema musivo incorniciato da un festone di maschere, foglie e frutta, da cui deriva il nome della domus. Nel riquadro centrale, fortemente lacunoso, si intravedono quattro scene raccolte in composizioni triangolari convergenti verso il centro.
Lunghezza: 5,95 m – Larghezza: 5,30 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1957
Domus dell’Emblema figurato, triclinio (H), tessellato con pseudoemblema
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Il rivestimento pavimentale è scompartito in due soglie musive (N ed E) e in campo musivo occupato da un emblema figurato da cui deriva il nome della domus. La soglia N, bordata da una una serie di fasce alternate a colori contrastanti e da file di ovoli, è campita da un cassettonato prospettico policromo con fiori a quattro petali. La soglia E è bordata da una fascia con fila di torri in colori contrastanti alternate ad una fascia ocra e ad una linea greca ad apici e campita da una fila di clessidre. Il campo musivo dell’ambiente, delimitato da una fascia bianca alternata ad una treccia a calice, è decorato da un tessellato bianco interrotto, in posizione decentrata, da uno pseudoemblema musivo racchiuso in una fascia policroma decorata con fiori, frutta e maschere della Commedia Nuova. Del campo interno rimangono unicamente alcuni lacerti presso i vertici, dove si intravedono quattro scene raccolte in composizioni triangolari convergenti verso il centro.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: 5,95 m; Larghezza: 5,30 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Soglia N decorata da un tappeto musivo bordato da una fascia monocroma nera, una linea di tessere nere, una fascia di tessere bianche racchiusa in due linee singole bianche e grigie, da due file di ovoli e da tre linee di tessere bianche. Il campo interno è occupato da un cassettonato prospettico costituito da quattro riquadri in nero su fondo bianco. I singoli riquadri sono delimitati da linee spezzate formanti triangoli, da una fila di quadrati adiacenti caricati da rettangoli all’interno delle quali si dispongono fiori a quattri petali policromi.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e geometrico-vegetalizzata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 9a – linea spezzata, formante triangoli (qui policromi)
DM 30a – fila di quadrati adiacenti, delineati, caricati da rettangoli, diritti, opposti e sfalsati, con effetto di una greca
DM 128c – Cassettoni policromi con effetto plastico in reticolato di linee ("cassettonato")
Referenza fotografica: Da Cancellieri 2010, fig. 23 p. 34.
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: tricromo
La soglia E è bordata da una fascia con fila di torri in colori contrastanti alternata a cinque filari di tessere ocra, ad una linea greca ad apici, a cinque linee di tessere ocra e da una linea dentellata. Il campo è occupato da una fila di clessidre nere su fondo bianco.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: mm 6-8. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 96b – fila di torri in colori contrastanti con effetto ambivalente
DM 1y – fascia monocroma
DM 3d – Linea greca, ad apici
DM 2j – linea dentellata (dentelli di gruppi di quattro tessere)
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: mm 6-8. cm
Referenza fotografica: Da Cancellieri 2010, fig. 23 p. 34.
Parte dell’ambiente: spazio conviviale Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: policromo
Tappeto musivo definito da una fascia monocroma bianca a filari obliqui di tessere seguita da una linea tripla di tessere bianche in ordito diritto, cinque filari di tessere nere, quattro filari di tessere bianche, una treccia a calice, serrata, con orlo diritto e occhielli, con una linea mediana, policroma. La treccia è seguita da tre linee di tessere bianche alternate a quattro linee di tessere nere seguite da una linea tripla di tessere bianche. Il campo interno è occupato da un tessellato bianco con filari di tessere a ordito obliquo interrotto, in posizione decentrata, da uno pseudoemblema in tessellato, già parzialmente spoliato in passato (m 1,28×1,26). Di esso si conserva la raffinata cornice delimitata da due linee doppie di tessere nere e bianche e decorata con maschere teatrali disposte presso i quattro vertici e al centro di ogni lato, inserite in festoni di foglie e frutta. Una linea di tessere bianche seguita da una linea doppia nera, una linea bianca, una grigia?, una fascia bianca, una seconda linea grigia alternata ad una linea bianca e ad una linea tripla nera incorniciano l’emblema vero e proprio, di cui è stata spoliata la parte centrale. Si intravedono quattro scene raccolte in composizioni triangolari convergenti verso il centro. A destra in basso è visibile l’unica figura conservatasi per intero, un pescatore che si muove verso sinistra, con tunica corta e kausia, che solleva una rete al di sopra di una sorta di oggetto di forma parallelepipeda disposto in obliquo, visibile solo in parte. Su questo lato dovevano trovarsi ulteriori figurazioni di pescatori, con tre pesci presso l’angolo sinistro. Al di sopra del pescatore dovevano trovarsi altri personaggi, non distinguibili per l’esiguità dei lacerti, e un edificio ad arcate. Lungo il lato sinistro si distinguono pochi dettagli: un personaggio maschile vestito di clamide, tunica e bracae, armato di una lancia o di un giavellotto, con faretra sul fianco sinistro, in cui è da riconoscere un armigero orientale, e due ulteriori figure in nudità, probabilmente guerrieri in lotta.
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: museo/antiquarium (Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo alle Terme – inv. 129269) Nel 1957 i mosaici furono distaccati e trasportati presso Il Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme, dove si conservano. Condizione giuridica: proprietà Stato
Museo Nazionale Romano – Palazzo Massimo alle Terme (Riferimento: Paris, Rita) largo di Villa Peretti, 1, 00185 – Roma
1998, Emblema da Priverno., in Palazzo Massimo alle Terme. Museo nazionale romano , Milano-Roma , pp. 194-195, figg. pp. 194-195.Cancellieri, M. 1996, Privernum: i mosaici della domus dell’Emblema figurato. Dati vecchi e nuovi., in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, pp. 625-626, figg. 9-10 p. 636; figg. 11-12 p. 637.Cancellieri, M. 1998, in Privernum. L’area archeologica, Roma, pp. 18-19, fig. p. 19.Cancellieri, M. 2010, Case e mosaici a Privernum. Parte I. La domus dell’Emblema figurato., in Musiva et Sectilia. An International Journal for the Study of Ancient Pavements and Wall Revetments in their Decorative and Architectural Context, pp. 29-35.Cancellieri, M. 2012, I mosaici dalla Domus dell’Emblema figurato di Privernum., in Museo Nazionale Romano, Palazzo Massimo alle Terme. I mosaici, Milano, pp. 33-40, figg. 2.9-2.13; tavv. 2.1-2.3.Morricone Matini M.L. 2010, Case e mosaici a Privernum. Parte I. I mosaici del triclinio G. , in Musiva et Sectilia. An International Journal for the Study of Ancient Pavements and Wall Revetments in their Decorative and Architectural Context, pp. 35-57.