scheda

Alba Pompeia 8, fase II, vano 3, cementizio litico (e fittile di fase I)
Alba ( CN )


ALBA POMPEIA 8, CASA DEL TEATRO SOCIALE. La zona a S-SO del Teatro Sociale di Alba venne interessata fra il 1987 e 1990 da una serie di indagini archeologiche, condotte in occasione della ristrutturazione del teatro ottocentesco (cfr. ubicazione, da M.C. PREACCO, “Prima della cattedrale. L’età romana”, in “La cattedrale di Alba. Archeologia di un cantiere”, a cura di E. Micheletto, Firenze 2013, fig. 13 p. 27: in verde; FILIPPI 1997, sito n. 71). Prima della costruzione del teatro l’area apparteneva al convento di San Domenico, le cui strutture hanno intaccato gran parte della stratigrafia sottostante, specie nel settore O; in quello E, invece, sono venuti alla luce i resti di un incrocio stradale e la porzione meridionale di una ricca domus pertinente all’Insula XXXVII, costruita all’inizio del I sec. d.C., abbandonata nella seconda metà del II sec. d.C. e definitivamente crollata fra III-IV sec. d.C. (cfr. planimetria resti, da PEPE 2012, "Alba Pompeia 8", fasi I-II, pp. 19-20).
FASE I (inizio I sec. d.C.). La domus occupa l’angolo SO dell’isolato e si affaccia sul decumano d4 e sul cardo k5 (non è stato individuato l’ingresso): a conferma dell’estensione dell’edificio è un’esigua porzione di “cocciopesto”, legato a un lacerto murario angolare (qui indicato come vano 8). Vicino alla strada il piccolo cortile 1 con pozzo (a) è pavimentato in lastre di pietra di forma estremamente irregolare; su tre lati (E, O, N) è fiancheggiato da un portico (2), che lo mette in collegamento con l’area produttiva 3, dotata di due fornaci per la ceramica (A, B). Immediatamente a E si apre un vano (7), solo parzialmente noto. A N la grande corte 4 (oltre 107mq) è dotata di canalette (b, c) e risulta delimitata da pareti piene forse protette da una tettoia, ornate da intonaci policromi a decorazione figurata (soggetti mitologici); il piano pavimentale è costituito da un semplice battuto di terra. Sul lato O dell’edificio, infine, si aprono due vani di funzione non determinata (5, 6). I rivestimenti pavimentali noti per questa fase sono tre (vani 2, 5, 6), oltre al lastricato irregolare del cortile 1 (non schedato).
FASE II (secondo quarto II sec. d.C.). L’impianto produttivo 3 viene trasformato in zona residenziale, obliterando le fornaci e parte del corridoio porticato 2. Il nuovo grande vano 3 è ora dotato di un rivestimento pavimentale in cementizio con inserti.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Alba Pompeia 6, fase I, vano 6, cementizio fittile e tondo marmoreo
Definito “cocciopesto”, il piano pavimentale è probabilmente un cementizio a base fittile, arricchito dall’inserzione di un tondo marmoreo (diametro 35cm), forse in origine accompagnato da altri elementi simili. Foto da FILIPPI 1997, fig. 112 p. 217; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Alba Pompeia 8, fase I, vano 2, cementizio fittile
Definito come "cocciopesto", è identificabile come cementizio a base fittile. Potrebbe trattarsi di uno strato preparatorio. Foto da FILIPPI 1997, fig. 112 p. 217; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Alba Pompeia 8, fase I, vano 5, cementizio con tessere musive e pseudoemblema (marmoreo?)
In letteratura il pavimento è descritto come uno spesso "battuto di malta biancastra impastata con tessere di mosaico bianche e nere", interpretabile come cementizio a base litica con tessere musive. Al centro del tappeto vi era uno pseudoemblema allettato su uno strato di malta rossastra, di cui è stata rinvenuta solo una parte della cornice marmorea. Foto da FILIPPI 1997, fig. 46 p. 85.

Alba Pompeia 8, fase I?, vano 8, cementizio fittile
Cementizio a base fittile intercettato per un breve tratto a quota -3.06m nell’angolo SO della domus.


Vano 3, fase II (secondo quarto II sec. d.C.). Di forma rettangolare, il vano occupa il braccio orientale del corridoio 2 e l’originaria area produttiva della domus (fornaci per la ceramica A, B), che viene ora annessa alla parte residenziale. Una soglia larga 1.10m, ricavata nel muro N del braccio orientale del corridoio, mette in comunicazione il nuovo ambiente con la porzione risparmiata dell’ambulacro, ridotto nel tratto E a 1m di larghezza. Il piano pavimentale dell’ambiente 3 risulta distinto in due zone differenti, che rivelano la variata destinazione d’uso dello spazio abitativo: verso E il pavimento sfrutta il “cocciopesto” del vano 2 (fase I, vd. infra), verso O un “battuto più grossolano di malta e pietrisco” oblitera i due piccoli forni affiancati A e B di fase I. Significativo il rinvenimento, nel piano di allettamento in ciottoli del pavimento occidentale, di un asse di Adriano, terminus ante quem per la definizione cronologica della fase II della domus. A questa fase appartengono anche i resti di intonaci parietali policromi che ornavano le pareti del vano (eleganti decorazioni a tralci fitomorfi con fiori rossi e verdi su fondo bianco, sopra a uno zoccolo bianco scandito da plinti color ocra/arancio e a una fascia mediana rossa): la decorazione parietale e le dimensioni dell’ambiente (21mq) portano a ipotizzarne una destinazione di rappresentanza.

Lunghezza: 6 m – Larghezza: 3.50 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1987-1990 – Ente responsabile: SBAPMAE

Alba Pompeia 8, fase II, vano 3, cementizio litico (e fittile di fase I)

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: policromo

Il piano pavimentale è composto da due porzioni diverse, che non distinguono 2 UD, ma costituiscono il risultato della fusione fra il vano 3 e il braccio orientale del corridoio 2. Verso E il pavimento sfrutta il “signino” (cementizio fittile) del corridoio 2 (fase I), mentre a O viene posato un “battuto di malta biancastra frammista ad abbondante scaglie di pietrisco di vari colori” (cementizio litico a inserti litici), che oblitera le fornaci di fase I. Foto da FILIPPI 1997b, fig. 112 p. 217; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (2° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure
Lunghezza: 6 m; Larghezza: 3.50 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: vespaio di ciottoli

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 4 m – Larghezza: 3 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base litica con inserti litici o litoidi)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103a – inserti su cementizio

 
 

Referenza fotografica: da FILIPPI 1997b, fig. 112 p. 217. Rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: non documentato

Filippi, F. 1997, La documentazione archeologica della città, in Alba Pompeia. Archeologia della città dalla fondazione alla tarda antichità, Alba, pp. 222, 224, figg. 112, 115.
Pepe, M. 2012, Alba Pompeia 8, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, pp. 32-33.

DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Alba Pompeia 8, fase II, vano 3, cementizio litico (e fittile di fase I), in TESS – scheda 10329 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10329), 2011

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10329


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