scheda

Regio II, Via della Navicella, pavimento a lastre marmoree
Roma ( RM)

Durante scavi effettuati nell’autunno del 1930 per realizzare l’ampliamento di Via della Navicella, non lontano dalla chiesa di S. Stefano Rotondo, fu scoperto un edificio che seguiva le pendici del colle, con ambienti che si distribuivano su due livelli. In base alla descrizione fatta da Colini al momento della scoperta e alla documentazione grafica conservata, è possibile ricostruire due fasi di vita dell’edificio, che doveva addossarsi a un muro di sostruzione del colle, con la probabile funzione di contrafforte. La prima fase, in base a considerazioni di carattere archeologico, può essere inquadrata tra la fine del I sec. d.C. e la prima metà del successivo ed è relativa ad un edificio munito di un balneum privato situato al piano inferiore. Uno dei suoi ambienti, di piccole dimensioni, conservava un pavimento a lastre marmoree asportate già in antico, con al centro una vasca con condutture in piombo. Tale ambiente venne ridecorato con una pittura grossolana parietale a campi monocromi; la stessa volta, come resta visibile da disegni dell’epoca, presentava due fasi decorative, la più recente di tipo “lineare”, con busti di stagioni lungo le diagonali forse attribuibile al III secolo d.C. (COLINI 1944, p. 240, fig. 198; Codice Corsini). Un altro ambiente del balneum era stato già intercettato durante scavi settecenteschi, epoca alla quale si deve riferire anche la scoperta di mosaici figurati noti attraverso disegni di Bartoli e Piccini, solo ipoteticamente riferibili, per ragioni stilistiche, al medesimo contesto (v. scheda; COLINI 1944, pp. 238-239, fig. 196 e part. nota 11). Dallo stesso contesto proviene anche un pavimento in cementizio del quale, però, non viene indicato con esattezza l’ambiente di pertinenza. In occasione degli scavi Colini del 1930 vennero alla luce altri ambienti relativi al secondo piano dello stesso edificio, tra i quali un vano a pianta trapezoidale con un pavimento musivo bicromo di tipo geometrico-figurato “realizzato in modo grossolano”, che è stato poi distaccato e conservato nell’Antiquarium del Governatorato (COLINI 1944, p. 239). L’ambiente, andato distrutto al pari delle restanti evidenze, era più ampio di quelli sottostanti, aveva pareti intonacate e una volta già crollata in antico. La documentazione rimasta e il tipo di decorazione permettono di ipotizzare una funzione residenziale per questo edificio, almeno in relazione all’impianto (inquadrabile non oltre la prima metà del II secolo d.C.) e la possibile presenza di due fasi decorative, la più recente delle quali può essere ascritta al III secolo d.C.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio II, Via della Navicella, cementizio a base fittile
Cementizio a base fittile noto esclusivamente da fonti archivistiche (CAR, VIII c 7 u). Manca la documentazione grafica e fotografica.

Regio II, Via della Navicella, tessellato bicromo
Tessellato geometrico bicromo, del quale non sono note le dimensioni ed il tipo di decorazione. Manca la documentazione grafica e fotografica.

Regio II, Via della Navicella, tessellato con decorazione geometrica e figurata (Collezioni Capitoline)
Pavimento in tessellato bicromo con decorazione geometrica e figurata. Il campo, incorniciato da una fila di ogive giustapposte (DM 49h) bianche su fondo nero, contiene una composizione ortogonale di cerchi tangenti, formanti quadrati concavi (DM 231d) caricati da fiori lanceolati. I cerchi sono disegnati da una treccia a due capi e da file di spine rettilinee sovrapposte. Tutti i cerchi, ad eccezione di quello centrale, sono caricati da crocette quadripetale e fiori a quattro pelati. Nel tondo al centro della composizione era un busto femminile. Il mosaico era conservato presso l’Antiquarium del Celio; ne restano una riproduzione fotografica ed un disegno realizzato al momento della scoperta.

Piccolo ambiente con pavimento a lastre marmoree asportate già in antico, con al centro una vasca con condutture in piombo. Il vano si trovava al piano inferiore dell’edificio scoperto nel 1930. L’ambiente è andato distrutto; manca la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1930

Regio II, Via della Navicella, pavimento a lastre marmoree

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: non documentato

Pavimento a lastre marmoree già asportate in antico e conservato soltanto a livelllo di impronte. Manca la documentazione grafica e fotografica.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: non determinata

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato
Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo marmoreo)

 
 

Oggetto conservato: impronte – Conservato in: situ

Colini, A.M. 1944, Storia e topografia del Celio nell’antichità, in Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia. Memorie, Roma, p. 160.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2014 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, Via della Navicella, pavimento a lastre marmoree, in TESS – scheda 10673 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10673), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10673


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