Ubicata nel settore SW del Foro Romano, La basilica Giulia venne costruita al posto della basilica Sempronia, fatta erigere dal censore Tiberio Sempronio Gracco, padre dei due famosi tribuni della plebe, nell’anno 170 a.C. Livio ci informa che per attuare questo progetto Gracco demolì la casa di Scipione l’Africano e alcune botteghe che erano connesse ad essa. Un nuovo edificio più grande, la basilica Giulia, venne iniziato da Cesare attorno all’anno 54 a.C., insieme al nuovo Foro di Cesare ed al restauro della basilica Emilia, sul lato opposto della piazza. Inaugurata incompleta nel 46 a.C. fu terminata dopo la morte di Cesare da Augusto. Danneggiata da un grave incendio del 12 a.C. la basilica fu ricostruita per volontà di Augusto e dedicata ai due figli adottivi, Gaio e Lucio. Di nuovo danneggiata dal grande incendio sotto l’imperatore Carino nel 283, la basilica Giulia venne nuovamente restaurata da Diocleziano. La basilica misurava complessivamente 101 x 49 metri: la grande sala centrale, di 82 x 18 metri e pavimentata in opus sectile, era circondata sui quattro lati da una doppia fila di portici su pilastri in laterizio e travertino che formavano cinque navate. L’edificio era aperto sul lato settentrionale verso la piazza, dove correva un ulteriore ala di portico a pilastri, i quali erano arricchiti con delle semicolonne marmoree di ordine dorico e con due piani di arcate; al centro di questo portico era situato l’ingresso principale, posto sul lato lungo dell’edificio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (2° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Regio VIII, Foro Romano, Basilica Iulia, opus sectile Pavimento in opus sectile marmoreo policromo "a schema unitario esteso all’intero ambiente". Due cornici perimetrali (in lastre di giallo antico e di cipollino) inquadrano la parte centrale del pavimento, suddivisa in tre grandi riquadri, due laterali in giallo antico e uno centrale in pavonazzetto; a questi si alternano quattro rettangoli di dimensioni minori in marmo africano. I rettangoli in giallo antico sono incorniciati da tre fasce (in pavonazzetto, giallo antico e africano); il rettangolo centrale in pavonazzetto è sempre circondato da tre fasce (africano, giallo antico e pavonazzetto).
Non si possiedono dati sull’ambiente di pertinenza (probabilmente una delle tabernae situate lungo i lati dell’edificio), di cui manca la documentazione grafica e fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Regio VIII, Foro Romano,area della Basilica Iulia, cementizio con punteggiato irregolare di tessere
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
Cementizio a base fittile decorato con punteggiato irregolare di tessere (var. DM 103b).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Morricone Matini, M.L. 1971, in Pavimenti di signino repubblicani di Roma e dintorni (Mosaici Antichi In Italia, Serie monografica), Roma, p. 19, Tav. V, n. 72.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Regio VIII, Foro Romano,area della Basilica Iulia, cementizio con punteggiato irregolare di tessere, in TESS – scheda 11076 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11076), 2012