Piazza forense della quale sono stati indagati i resti a più riprese tra il 1898 e il 1995, tra piazza Santo Sepolcro e piazza Pio XI, là dove ora sono la Biblioteca Ambrosiana e la chiesa del Santo Sepolcro. Essa fu edificata in età augustea – come testimoniato dalle fonti e dalla pavimentazione – all’incrocio di cardo e decumano massimi, ma non al centro della città romana, bensì più spostata verso SO; nei pressi dei lati lunghi dovevano essere il mercato a SE (via Asole/via Torino) e la zecca a NO (via Moneta); una grande costruzione, forse termale, infine, si trova a Sud. La radicale ristrutturazione urbanistica messa in opera per la realizzazione della piazza determinò l’abbattimento del quartiere di costruzioni in legno che occupavano precedentemente l’area, anche se l’orientamento NE/SO dei precedenti edifici viene costantemente rispettato.
Il foro è caratterizzato da una pianta rettangolare di 55×160 m ed una proporzione tra i lati di 1:2:9, analoga a quella di altri fori come a Verona e a Brescia; le botteghe sotto i portici sono accessibili tramite due gradini in mattoni, preceduti da una canaletta di scolo. Si è ipotizzato che sul lato corto settentrionale, sull’attuale via Cantù, si trovi – in accordo ai canoni vitruviani – il Capitolium. La piazza si presenta lastricata con lastre di pietra di Verona, individuate nel 1937 presso il presunto limite Ovest della piazza forense, in corrispondenza dell’angolo N dell’edificio della Biblioteca Ambrosiana; nel 1992 ne fu rinvenuto un secondo tratto. Su alcune delle lastre si ravvisano le impronte di monumenti onorari che dovevano ornare il foro. La pavimentazione è stata datata all’età augustea, periodo in cui inizia lo sfruttamento delle cave veronesi.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: dati archeologici
Area scoperta: area scoperta del foro, di pianta rettangolare di 55×160 m ed una proporzione tra i lati di 1:2:9. L’area scoperta si presenta lastricata con lastre di pietra di Verona: su alcune si ravvisano le impronte di monumenti onorari che dovevano ornare il foro. La pavimentazione è stata datata all’età augustea, sia in base al fatto che questo è il periodo in cui inizia lo sfruttamento delle cave veronesi sia in base all’analisi dei reperti ceramici ritrovati nello strato di terreno su cui poggiano le lastre.
Lunghezza: 160 m – Larghezza: 55 m
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1937, 1992 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia
Piazza Papa Pio XI, foro, lastricato litico
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Rivestimento costituito da un lastricato litico, di lastre rettangolari di pietra di Verona, di dimensioni che variano da 2.40×0.90 m (0. 25 m di spessore) a 1.40×0.85 m (0.23 m di spessore).
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: dati archeologici
Misure Lunghezza: 160 m; Larghezza: 55 m; Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: terreno limoso e sabbioso.
Specifiche tecniche Lunghezza: 160 m – Larghezza: 55 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo non marmoreo)
Referenza fotografica: da BACCHETTA 2008, fig. a p. 50.
Bacchetta, A. 2008, I luoghi di culto e gli spazi della politica., in Lombardia Romana. Arte e architettura, Milano, p. 45, fig. pp. 50-51.Caporusso, D. 2007, in Immagini di Mediolanum. Archeologia e storia di Milano dal V secolo a.C al V secolo d.C., Milano, pp. 65-69, fig. 74.Ceresa Mori, A. 1995, Il foro romano di Mediolanum., in Forum et basilica in Aquileia e nella Cisalpina romana. Atti della XXV Settimana di studi aquileiesi (Aquileia, aprile 1994). Collana di Antichità Altoadriatiche., Udine, pp. 350, 352-353, 355, figg. 1-2.Ceresa Mori, A. 2000, in Milano tra l’età repubblicana e l’età augustea. Atti del Convegno di Studi, Milano, 26-27 marzo 1999, Milano , p. 87 , fig. 9 (pianta).