scheda

Palazzo di Giustizia, domus, amb. 2, opus sectile tricromo
Pavia ( PV )

Edificio a carattere residenziale (domus) del quale alcune strutture sono emerse durante l’indagine archeologica condotta nel cortile del Tribunale, tra il 2005 e il 2008, che ha permesso di documentare una sequenza stratigrafica di frequentazione del sito dall’età romana ai giorni nostri. La zona fu sede, infatti, in età romana di edifici residenziali di dimensioni considerevoli, dotati di apparati decorativi di prestigio, ed ebbe quindi utilizzo continuo nelle epoche successive: nell’alto Medioevo si impiantarono edifici lignei e capanne seminterrate, riferibili con molta probabilità ai Longobardi; nel Medioevo vi sorse il convento della Colombina, con annessi ambienti di servizio, variamente ricostruito fino alla trasformazione in Palazzo di Giustizia dopo le soppressioni giuseppine. I numerosi interventi edilizi, specie quelli attuati nei secoli più recenti, hanno ovviamente comportato la distruzione delle strutture antiche (che sono state, infatti, rinvenute in pessime condizioni) e lo sconvolgimento della situazione stratigrafica.
La domus romana ebbe diverse fasi di costruzione, inquadrabili tra I e V sec. d.C. (FASI 1-3).
FASE 1 (prima metà I sec. d.C.): la prima si pone nella prima metà del I secolo d. C., ma la planimetria dell’edificio non è ben ricostruibile a causa delle modifiche e delle sovrapposizioni delle strutture delle fasi successive, nonché delle spoliazioni e delle devastazioni degli interventi più moderni. Di esso sopravvivevano alcuni tratti di muri e lacerti di pavimenti in cementizio a base fittile (amb. 3-5). Si trattava comunque di una costruzione di grandi dimensioni con caratteri di prestigio, come le decorazioni parietali (ne restano frammenti), dotato di impianto di riscaldamento a ipocausto.
FASE 2 (fine III-IV sec. d.C.): segue una fase di abbandono e di parziale spoliazione, presumibilmente verso la fine del III o nel IV secolo, a giudicare da alcuni materiali presenti nei riempimenti delle trincee di asportazione dei muri,
FASE 3 (IV-V sec. d.C.): l’edificio fu ricostruito e probabilmente ampliato nel IV sec. d.C. (occupava uno spazio di circa 20 x 20 m). Nella zona nord-ovest c’era verosimilmente la zona di rappresentanza con due ambienti dotati di pavimenti in opus sectile (amb. 1-2), conservati parzialmente, a causa dei successivi interventi, ma ancora ben leggibili nella tessitura.
Dalle buche di riempimento di età altomedievale sono stati recuperati lacerti di rivestimento pavimentale in cementizio a base litica con decorazione in tessere e a base fittile, pure decorato con tessere, oltre a tessere musive sparse e frammenti di intonaco dipinto con motivi vegetali. In base al materiale di scavo, i resti possono essere inquadrati in un ampio arco cronologico, che va dal I al IV-V sec. d.C.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Palazzo di Giustizia, domus, amb. 1, opus sectile tricromo
Rivestimento in opus sectile bicromo geometrico a piccolo modulo. É formato da lastrine di forma quadrata (20 cm) in calcare nero e marmi bianchi alternate a scacchiera, disposte su tre file intorno a un quadrato, che funge da emblema e che è composto da una stretta cornice in calcare rosa veronese, una seconda cornice in triangoli di marmi bianchi e calcare rosa alternati (salvo un triangolo nero all’angolo), un campo bianco entro il quale era, forse, un disco in calcare nero, del diametro ricostruibile di circa 80 centimetri, di cui rimane solo un frammento. Più oltre si trova una porzione con piastrelle rettangolari che sembrano formare una cornice più esterna o una fascia di partizione. Le differenze cromatiche presenti nelle lastrine chiare, dovute all’impiego di litotipi diversi, e il taglio non sempre preciso fanno ipotizzare un reimpiego di tali elementi. Le lastrine quadrate nere hanno un notevole spessore e sembrano, invece, realizzate appositamente in maniera accurata.

Palazzo di Giustizia, domus, amb. 3, cementizio a base fittile
Rivestimento in cementizio a base fittile. Stato di conservazione non documentato.

Palazzo di Giustizia, domus, amb. 4, cementizio a base fittile
Rivestimento in cementizio a base fittile. Stato di conservazione non documentato.

Palazzo di Giustizia, domus, amb. 5, cementizio a base fittile
Rivestimento in cementizio a base fittile. Stato di conservazione non documentato.

Palazzo di Giustizia, domus, amb. n.d., cementizio a base fittile decorato con tessere
Rivestimento in cementizio a base fittile, decorato con tessere.

Palazzo di Giustizia, domus, amb. n.d., cementizio a base litica decorato con tessere
Rivestimento in cementizio a base litica, decorato con tessere. Stato di conservazione non documentato.

Ambiente 2: vano non meglio documentato, appartenente ad una domus (FASE 3), del quale è nota parte della pavimentazione in opus sectile tricromo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. al secolo V d.C.
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
2005-2008 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia

Palazzo di Giustizia, domus, amb. 2, opus sectile tricromo

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria?
Tipo di impaginazione: iterativa?
Cromia: tricromo

Rivestimento in opus sectile tricromo. Stato di conservazione non documentato.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base non marmorea?)

 
 

Invernizzi, R. 2009, Pavia. Palazzo di Giustizia. Scavo archeologico nel cortile. Nota preliminare., in Notiziario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia 2007, Milano, p. 171.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Massara, Daniela

| REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca

STRINGA BIBLIOGRAFICA: Massara, Daniela

, Palazzo di Giustizia, domus, amb. 2, opus sectile tricromo, in TESS – scheda 12486 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12486), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12486


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