SEGUSIUM 2. Nel gennaio del 1901, durante i lavori per la costruzione di Casa Coletto in un terreno a 60m a NO dell’Arco di Augusto a Susa (cfr. ubicazione, da BRECCIAROLI TABORELLI 1990, tav. XXI, n. 4: in rosso), vennero in luce i resti di una domus romana ubicata sul pendio occidentale della via delle Gallie (oggi via Impero Romano). L’edificio, scavato solo parzialmente, si estende per circa 400mq e si addossa a uno sperone roccioso emergente: sono noti i resti di otto ambienti che seguono il pendio naturale (cfr. planimetria resti, da PEPE 2012, "Segusium 2" fase unica, p. 322. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), pertinenti a un’unica fase di vita del complesso, genericamente attribuibile al periodo romano. L’unico vano con funzione determinata è il cortile 1, dotato di fontana (a) e pavimentato in lastre di gneiss. Sui lati N e O dell’area scoperta si dispongono diversi ambienti scavati solo in parte (2-7), tutti pavimentati in “battuto di malta di calce e schegge di marmo”. Un altro vano (8), anch’esso pavimentato in “battuto di malta”, è ubicato nell’estremo settore NO dell’abitazione, completamente isolato dagli altri ambienti. L’assenza di soglie impedisce di stabilire i rapporti planimetrici fra gli spazi abitativi, per i quali si è ipotizzata anche una qualche funzione artigianale, in virtù delle rifiniture architettoniche piuttosto semplici e della posizione prossima alla piazza forense.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Segusium 2, fase unica, vano 2, cementizio litico Definito “battuto di malta di calce e schegge di marmo”, il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio litico. Non è possibile escluderne una funzione di semplice livello preparatorio.
Segusium 2, fase unica, vano 3, cementizio litico Definito “battuto di malta di calce e schegge di marmo”, il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio litico. Non è possibile escluderne una funzione di strato preparatorio.
Segusium 2, fase unica, vano 4, cementizio litico Definito “battuto di malta di calce e schegge di marmo”, il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio litico. Non è possibile escluderne una funzione di strato preparatorio.
Segusium 2, fase unica, vano 7, cementizio litico Definito “battuto di malta di calce e schegge di marmo”, il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio litico. Non è possibile escluderne una funzione di strato preparatorio.
Segusium 2, fase unica, vano di rappresentanza 5, cementizio litico Definito “battuto di malta di calce e schegge di marmo”, il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio litico. Non è possibile escluderne una funzione di strato preparatorio, specie in considerazione delle dimensioni ragguardevoli e della plausibile destinazione di rappresentanza del vano.
Segusium 2, fase unica, vano di rappresentanza 8, cementizio litico Definito “battuto di malta di calce e schegge di marmo”, il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio litico. Non è possibile escluderne una funzione di strato preparatorio, specie in considerazione delle dimensioni ragguardevoli e della probabile destinazione di rappresentanza del vano.
Segusium 2, fase unica, vano di soggiorno 6, cementizio litico Definito “battuto di malta di calce e schegge di marmo”, il rivestimento pavimentale è interpretabile come cementizio litico. Non è possibile escluderne una funzione di strato preparatorio.
Cortile 1. Spazio scoperto di oltre 31mq, affacciato sulla via delle Gallie e sull’Arco di Augusto. Nell’angolo NO è presente una fontana circolare in pietra di gneiss (a), alimentata da una fistula plumbea (b). Il cortile è pavimentato in lastre di gneiss.
Lunghezza: >6.20 m – Larghezza: >5 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1901
Segusium 2, fase unica, cortile 1, lastricato lapideo
Parte dell’ambiente: cortile Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Lastricato omogeneo non marmoreo, con elementi forse in parte di reimpiego, come suggeriscono gli incastri per grappe metalliche visibili su alcune lastre. Questo particolare potrebbe suggerire una datazione del pavimento leggermente più tarda rispetto al resto della domus, ma non meglio precisabile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: >6.20 m – Larghezza: >5 m Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: lastricato (lastricato omogeneo non marmoreo)
Brecciaroli Taborelli, L. 1990, Segusio: nuovi dati ed alcune ipotesi., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 73.D’Andrade, A. 1901, Avanzi di edifici scoperti presso l’Arco di Augusto., in Notizie degli Scavi di Antichità, Roma, p. 4.Lanza, E. 2001, Susa romana., in I Romani in Val di Susa, Torino, p. 61.Mercando, L. 1993, La città, le mura, le porte., in La Porta del Paradiso. Un restauro a Susa, Torino, p. 93.Panero, E. 2001, Pars publica e pars privata: utilizzazione di aree residenziali per l’edilizia pubblica in alcuni centri delle Regiones IX e XI., in Abitare in Cisalpina. L’edilizia privata nelle città e nel territorio in età romana, Atti della XXXI settimana di studi aquileiesi (Aquileia, 23-26 maggio 2000), Trieste, p. 120.Pepe, M. 2012, Segusium 2, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 458.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca