scheda

Industria 2, fase I, triclinio 4, cementizio litico e inserti di tessere
frazione S. Giovanni – Monteu da Po ( TO )


INDUSTRIA 2 (Insula II, domus B). Alcune campagne di scavo condotte fra il 1988-89 e, soprattutto, fra il 1999-2003 nel territorio di Monteu da Po misero in luce i resti di una domus nell’isolato immediatamente a SE del Serapeion dell’antica città di Industria (cfr. ubicazione, da “Industria città romana sacra a Iside: scavi e ricerche archeologiche 1981-2003”, a cura di E. Zanda, Torino 2011, fig. 7 p. 61: in rosso). L’edificio, scavato solo in parte (dimensioni originarie: 550mq circa; la domus è parzialmente obliterata, verso S, dalla ferrovia), sorge a S della domus A/Industria 1 (vd. infra) e a O della domus C (vd. infra), nel settore nord-occidentale dell’Insula II, compreso fra il decumano I a N, il cardo II a O e uno stretto vicolo NS a E. La domus presenta quattro fasi edilizie, databili fra il I e il V sec. d.C. (cfr. planimetria resti, da LANZA 20120, "Industria 2", fasi I-IV, p. 203): i rivestimenti pavimentali conservati si riferiscono per la maggior parte alla fase edilizia originaria (vani 4-8) e, in un caso (vano 16), alla fase III.
FASE I (I – inizio II sec. d.C.). Il complesso è accessibile da due ingressi, uno colonnato dal cardo, che immette nella corte scoperta 1 e nei vani di servizio (2-3, 9), l’altro dal vicolo E, che introduce nel settore più propriamente residenziale (4-8). Il cortile 1 è dotato di bacino rettangolare per la raccolta dell’acqua piovana (a) ed è pavimentato con un battuto di ciottoli e frammenti laterizi. Verso destra si apre la bottega 9, probabilmente aperta sul cardo e pavimentata in terra battuta; verso sinistra si dispongono invece due ambienti rettangolari (2-3), anch’essi pavimentati in terra battuta e con pareti intonacate di bianco con fasce rosse (2). Il blocco di ambienti più a E si articola attorno a un corridoio a “T” (5) ed è composto da quattro vani di soggiorno (4, 6-8), tutti dotati di pavimenti in cementizio, fittile (5, 7) e litico (4, 6, 8), talvolta ornato da tessere musive (4).
FASE II (inizio II sec. d.C.). L’edificio subisce alcune modifiche planimetriche: l’ambiente 3 viene suddiviso in più parti, non ricostruibili, a eccezione del vano più orientale (10) e dell’ambiente artigianale 11, dotato di focolare (A). Per questa fase non è noto alcun rivestimento pavimentale. Si segnalano solo alcuni mattoni posti di piatto nel corridoio 13, forse una preparazione o una sistemazione funzionale del vano.
FASE III (II sec. d.C.). Il settore artigianale viene ulteriormente modificato, con la riduzione del vano 2 verso E e la realizzazione di nuovi ambienti di servizio (12, 14), affiancati da un vano scala (15) e affacciati, verso S, su uno stretto corridoio (13). In questa fase è documentato un secondo piano, non conservato, in corrispondenza dei vani 2, 10, 12-15 e sostenuto da un muro di recinzione EO appositamente eretto sul decumano. A S del cortile 1 viene aggiunto un ambiente di soggiorno pavimentato in cementizio litico (16); la bottega 9 viene ampliata verso N e verso E, a discapito del cortile; il portico sul cardo viene smantellato e sostituito da un muretto NS, forse come recinzione di un ampliamento esterno della bottega 2, ora dotata di vasca in laterizi (b) e bancone. Oltre al cementizio litico del vano 16, si segnalano alcuni laterizi posti di piatto nel corridoio 3 interpretati come preparazione di un pavimento perduto (ZANDA, LANZA 2007, p. 99); la natura artigianale del settore e la concomitante esistenza di un pavimento in terra battuta, tuttavia, portano piuttosto a considerarli come parte di un qualche elemento funzionale alle attività produttive.
FASE IV (fine II – prima metà V sec. d.C.). Nel settore artigianale NO vengono organizzati tre vani (2, 17-18), mentre il vicolo orientale viene parzialmente obliterato da un piccolo ambiente (19), per il quale non si è stabilita la pertinenza a Industria 2 (domus B) o all’adiacente domus C o, ancora, all’unificazione delle due proprietà.
Nella seconda metà del V sec. d.C. la domus viene abbandonata.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Industria 2, fase I, corridoio 5, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio fittile, di colore rosso. Foto da LANZA 2011, fig. 17 p. 102; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Industria 2, fase I, vano 6, cementizio litico
Rivestimento pavimentale in cementizio litico, di colore bianco. Potrebbe trattarsi di uno strato preparatorio. Foto da LANZA 2011, fig. 17 p. 102; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Industria 2, fase I, vano 7, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio fittile, di colore rosso. Potrebbe trattarsi di uno strato preparatorio.

Industria 2, fase I, vano 8, cementizio litico
Rivestimento pavimentale in cementizio litico, di colore bianco.Potrebbe trattarsi di uno strato preparatorio.

Industria 2, fase III, vano 16, cementizio litico
Rivestimento pavimentale in cementizio litico, di colore bianco.


Vano 4, fase I (I – inizio II sec. d.C.). Ambiente approssimativamente quadrangolare di 14.35mq, ubicato nel settore residenziale della domus a E della bottega 3, a O del braccio NS del corridoio 5 e a N del vano 8. Le pareti sono intonacate di bianco, mentre il pavimento è costituito da un cementizio litico arricchito al centro da un motivo in tessere musive nere e bianche, orientato NS: il pannello centrale suggerisce la presenza di un ingresso dal limitrofo vano 8, oltre che dal corridoio 5, dove è ben leggibile una soglia rialzata di circa 30cm. La presenza dello pseudoemblema centrale ha fatto ipotizzare che l’ambiente fosse un cubicolo o, meglio, un piccolo triclinio (ZANDA, LANZA 2007, p. 96): secondo la ricostruzione fornita in letteratura lungo le pareti potevano trovare posto cinque letti, di cui tre piuttosto piccoli (1.50x1m) e due più grandi (2x1m).

Lunghezza: 4.10 m – Larghezza: 3.50 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
2003 – Ente responsabile: SBAPMAE

Industria 2, fase I, triclinio 4, cementizio litico e inserti di tessere

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema
Cromia: bicromo

Il tappeto pavimentale è realizzato in “cementizio bianco in scaglie di calcare” (cementizio litico) con inserti di tessere musive prevalentemente nere (bianche solo nelle intersezioni fra le linee), disposte a formare un pannello rettangolare centrale (1.66×2.90m), campito da semplici motivi geometrici e forse destinato a ospitare la mensa. Il pannello è delimitato da una linea semplice, che determina uno schema bipartito: verso N tre file di 11 quadrati ciascuna (reticolato di linee), verso S un reticolato romboidale di linee semplici entro un quadrato. Foto da LANZA 2011, fig. 17 p. 102.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo II d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 4.10 m; Larghezza: 3.50 m;

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 122a – reticolato di linee punteggiate, in opus signinum
DM 201c – reticolato romboidale, qui disegnato da linee semplici dentate (qui in opus signinum)

 
 

Referenza fotografica: su gentile concessione del dott. F. Barello.
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: area archeologica (Industria, area archeologica)
Il pavimento è coperto da una tettoia.
Restauri moderni: Spazzolatura a secco, lavaggio superficie con spazzolini e acqua addizionata con tensioattivo, rimozione con bisturi e scalpelli di parte delle malte cementizie applicate nei restauri precedenti, creazione di salvabordi, integrazione delle lacune e consolidamento con silicato d’etile addizionato con biocida

Industria, area archeologica (Riferimento: SBAPMAE) Corso Industria – Monteu da Po (TO)

Barello, F. 2012, Monteu da Po, area archeologica di Industria. Scavo e restauro, in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, p. 285, fig. 124.
Lanza, E. 2011, Aspetti architettonici delle domus nel I secolo d.C., in Industria città romana sacra a Iside: scavi e ricerche archeologiche 1981-2003, Torino, p. 102, fig. 17.
Lanza, E. 2012, Industria 2, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, pp. 288-289.
Zanda, E./ Lanza, E. 2007, Industria (Monteu da Po, TO). Campagne di scavo 2000-2003. Nuovi dati sulle case private., in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, pp. 95-96, tav. XXIIIb.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Industria 2, fase I, triclinio 4, cementizio litico e inserti di tessere, in TESS – scheda 12743 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12743), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12743


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