La sede delle coorti pretorie, imponente edificio di m 440×360, venne edificata per volere di Tiberio tra il 23 ed il 25 d.C. sul colle Viminale, al confine della città verso E. Durante scavi della Soprintendenza Archeologica di Roma realizzati tra il 1960 ed il 1966 vennero alla luce, lungo il muro di spina, caserme destinate all’alloggio dei pretoriani all’interno di otto edifici orientati E-O, lunghi oltre m 76 e larghi m 12. Gli ambienti, in precario stato di conservazione, sono disposti su due file; sono realizzati in opus vittatum ed in opus vittatum mixtum e presentano pavimenti in mosaico bianco e nero, talvolta sovrapposti, alcuni dei quali sono stati strappati e lasciati su supporti di cemento presso il deposito della Biblioteca Nazionale Centrale. In base alla tecnica edilizia e alla tipologia delle pavimentazioni musive è possibile distinguere due fasi di vita del complesso: la prima, la cui datazione si ricava solo dall’analisi stilistica in mancanza di dati di scavo, è comunemente riferita all’epoca adrianea, mentre la seconda fase è attribuibile al periodo severiano ed è con buona probabilità da mettere in relazione ad una parziale ristrutturazione dei castra. In mancanza di dati di scavo è difficile collocare alcuni pavimenti in tessellato che su basi stilistiche sembrano invece risalire all’ultimo quarto del I secolo d.C. Nel panorama articolato e disomogeneo relativo agli studi dei Castra Praetoria, complesso ancora in gran parte inedito, si è scelto per completezza ed omogeneità di dati, di inserire tutte le schede all’interno della presente scheda edificio, anche se pertinenti a diversi corpi di fabbrica, purché localizzati con certezza nel territorio dei castra, e dunque parte organica del complesso in questione. Risale alla seconda metà dell’Ottocento, all’epoca dell’imponente urbanizzazione del colle Viminale, il rinvenimento di due ambienti addossati al muro di cinta N, tra viale Castro Pretorio e piazza della Croce Rossa sempre pertinenti ai castra, che conservano entrambi due pavimentazioni in tessellato sovrapposte documentate attraverso fotografie degli scavi degli anni Sessanta. Nel primo ambiente è visibile una più antica pavimentazione in mosaico con una scena di caccia e, al di sopra, un tessellato geometrico con scacchiera di bipenne; nell’ambiente contiguo, il pavimento più antico è costituito da un tessellato con un kantharos su cui si posano uccelli ed un più recente pavimento musivo con lastrine lapidee inserite su un fondo di tessere nere. Un altro tessellato figurato con scena di caccia, ora conservato al Museo Nazionale Romano, proviene dalla stessa area e fu messo in luce ad una profondità dal suolo di m 1.40. Altri pavimenti di simile fattura, sempre pertinenti a due fasi distinte, vennero scoperti nel corso delle indagini degli anni Sessanta del secolo scorso nel settore SE della caserma, in particolare lungo il lato N di un edificio che nelle schede di inventario viene indicato con la lettera B e che potrebbe essere identificato con il secondo fabbricato del settore a partire da S (Vincenti). Altre zone del settore interessato dallo scavo hanno restituito mosaici, anche con restauri antichi, tanto nella caserma posta più a N tra quelle venute in luce quanto in una zona a E dei castra (v. scheda). Altri ambienti con pavimentazioni musive e a commessi laterizi (opus spicatum) furono portati alla luce durante la costruzione del sottovia veicolare in Viale Castro Pretorio, ma andarono distrutti durante i lavori stradali e sono documentati soltanto attraverso fotografie di scavo. Ambienti con pavimenti musivi e tre pavimentazioni in cementizio pertinenti ad altri ambienti del medesimo complesso furono infine messi in luce in occasione degli scavi del 1984 tra la recensione della moderna caserma del Macao e Viale Castro Pretorio. Rientra infine nella presente trattazione anche un tessellato geometrico policromo scoperto nell’anno 1876 nella zona dei “castra”, il quale è noto soltanto da un documento di archivio (Vat. Lat. 13035, p. 50, f. 139v).
Non determinata
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Cementizio del quale non si forniscono ulteriori informazioni. Il pavimento non è più visibile; manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), cementizio a base fittile
Cementizio del quale non si forniscono ulteriori informazioni. Il pavimento non è più visibile; manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), cementizio a base fittile
Cementizio del quale non si forniscono ulteriori informazioni. Il pavimento non è più visibile; manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), cementizio a base fittile
Cementizio del quale non si forniscono ulteriori informazioni. Il pavimento non è più visibile; manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), cementizio a base fittile
Cementizio del quale non si forniscono ulteriori informazioni. Il pavimento non è più visibile; manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), pavimento a commessi laterizi (opus spicatum)
Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum), del quale non sono note le dimensioni. Il pavimento, non più visibile, è conservato in situ; manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), pavimento a commessi laterizi (opus spicatum)
Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) del quale non sono note le dimensioni; manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica del pavimento che, conservato in situ, non risulta più visibile.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato bicromo (cerchi allacciati)
Tessellato geometrico bicromo pertinente alla prima fase decorativa dell’ambiente con una composizione a "cerchi allacciati", ossia composizione ortogonale di cerchi secanti (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli) (DM 238), i quadrati delineati da linee dentellate. Manca nell’edito una documentazione grafica del mosaico.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato bicromo con scena di caccia
Un’ampia fascia nera incornicia il campo del tappeto, ampiamente restaurato, con una scena di caccia realizzata con tessere nere su fondo bianco ed uno pseudo-emblema centrale incorniciato da una treccia a due capi, con una figura maschile incoronata che regge nella mano sinistra un ramo di palma.Il pavimento era parzialmente coperto da un tessellato bicromo geometrico con una scacchiera di bipenne pertinente alla seconda fase decorativa dell’ambiente. Manca nell’edito la documentazione grafica del mosaico.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato con kantharos e foglie di vite
Tessellato relativo alla prima fase decorativa dell’ambiente composto da un campo a forma di T con una scena figurata a carattere dionisiaco: al centro, kantharos da cui si sviluppano racemi con foglie di vite e acanto, uno dei quali terminante con una pantera emergente da un calice. Gli spazi destinati alle klinai conservano un semplice mosaico di tessere bianche. Al di sopra si conservava il pavimento di seconda fase con motivo geometrico. Manca nell’edito la documentazione grafica del mosaico.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato con pseudoemblema
Tessellato geometrico e figurato bicromo con un rreticolato di fasce monocrome con quadrati nei punti di incrocio, in colori contrastanti (DM 142a); al centro, pseudoemblema con delfino e kantharos su cui sono posati quattro uccelli. Manca nell’edito la documentazione grafica del mosaico che venne obliterato in una seconda fase da una diversa pavimentazione. Il mosaico fu obliterato in una seconda fase da una pavimentazione, rinvenuta già molto frammentaria, con lastrine irregolari di pietra o di marmo e tessere nere poste a riempire gli spazi di risulta. Manca nell’edito la documentazione grafica del mosaico.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato con scacchiera di rettangoli
Tessellato relativo alla prima fase decorativa dell’ambiente, con una scachiera di rettangoli a contrasto cromatico bianco-nero; venne obliterato da una successiva pavimentazione bicroma di tipo geometrico. Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento, del quale si conserva una fotografia nell’archivio SAR, n. inv. 295046.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato figurato bicromo con iscrizione
Tessellato bicromo relativo alla prima fase decorativa dell’ambiente, che raffigura, da una parte, un kantharos delineato in nero su fondo bianco, con due colombe sul bordo, dall’altra una figura umana con sacco sulle spalle e l’iscrizione: TITVRVS; la composizione è delimitata da frammenti marmorei reimpiegati. Manca nell’edito la documentazione grafica del mosaico.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato geometrico bicromo
Tessellato geometrico bicromo documentato soltanto da una foto scattata al momento della scoperta, con una composizione ortogonale di croci di quattro squadre in colori contrastanti, adiacenti, con quadrati di risulta (qui, quadripartiti) (DM 117c). Manca nell’edito la documentazione grafica del mosaico pavimentale che, conservato in situ, non è attualmente visibile.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato geometrico bicromo (file di quadrati tangenti e croci)
Reticolato formato da file di quadrati tangenti sulla diagonale, con croci di quattro "scalei" iscritte negli intervalli, in colore contrastante (motivo ambivalente) (DM 118b). Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento musivo.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato geometrico bicromo con reticolato di fasce bipartite
Tessellato geometrico bicromo con reticolato di fasce bipartite in colori contrastanti, con i quadrati d’intersezione quadripartiti (gli scomparti a colori alternati con effetto di scacchiera) (DM 142e). Il pavimento è assente dagli inventari della Soprintendenza; manca una sua documentazione grafica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato geometrico e figurato
Tessellato di tipo geometrico e figurato composto da una soglia con una cornice a treccia a due capi e motivo interno con fasce in alternanza cromatica; nel campo musivo del tappeto era una decorazione bicroma con una composizione di stelle di quattro punte tangenti, le stelle caricate da un quadrato iscritto tangente per gli angoli (184b); al centro si conservava un kantharos, da cui si originano racemi vegetali. Manca nell’edito la documentazione grafica del mosaico, mentre è presente una fotografia nell’archivio SAR, n. inv. 295041.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato geometrico policromo
Tessellato geometrico policromo noto da un documento di archivio (Vat. Lat. 13035, p. 50, f. 139v). Nel campo si riconosce una composizione centrata in un quadrato e attorno ad un ottagono fiancheggiato da otto rettangoli perpendicolari alle diagonali e alle mediane, adiacenti all’ottagono centrale ed otto "semistelle di otto losanghe" sui lati contigue tramite i vertici all’ottagono centrale (DM 394a). Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica del tessellato.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato geometrico policromo (composizione ortogonale di losanghe tangenti)
Tessellato geometrico policromo con una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale) (DM 173b); all’interno dei quadrati, motivi floreali e un uccello al di sopra di un ramoscello. Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento musivo, del quale non sono note le dimensioni.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato geometrico-vegetalizzato e figurato
Tessellato vegetale e figurato con una decorazione a racemi vegetali che si dipartono da un kantharos di cui rimane la metà sinistra, questa parte affiancata da una fila di croci adiacenti composte da quattro scalei tangenti, in colori contrastanti (DM 13h). Il mosaico, strappato e conservato nel deposito della Biblioteca Nazionale a Roma, non è documentato graficamente nell’edito.
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato vegetale e figurato con foglie di vite e colomba
Tessellato vegetale e figurato bicromo con racemi di vite ed una colomba realizzata in modo molto stilizzato. Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento, del quale resta una fotografia nell’archivio SAR, n. inv. 295045.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), pavimento a lastre irregolari litiche e tessere musive
Pavimento realizzato con lastrine irregolari di pietra o di marmo e con tessere nere poste negli spazi di risulta, che oblitera la più antica pavimentazione musiva dell’ambiente. In mancanza di dati di scavo puntuali non è possibile capire quali materiali fossero stati utilizzati (Vincenti); manca nell’edito la documentazione grafica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato con composizione ortogonale di cerchi tangenti
Tessellato geometrico bicromo pertinente alla seconda fase decorativa dell’ambiente, con una composizione ortogonale di cerchi tangenti (formanti quadrati concavi), in colore contrastante (DM 231a). Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento e non sono note le dimensioni. Il mosaico, molto frammentario, è attualmente conservato nel deposito della Biblioteca Nazionale di Roma.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato con doppie asce
Tessellato geometrico bicromo con una composizione ortogonale di cerchi e di quadrati concavi sulla diagonale tangenti, in colori contrastanti, formanti "doppie asce" (DM 155c). Il pavimento, di seconda fase, obliterava il mosaico con scena dionisiaca. Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato con elementi campaniformi e semilunati
Tessellato geometrico bicromo pertinente alla seconda fase decorativa dell’ambiente, rinvenuto in stato frammentario, con una composizione di elementi campaniformi e semilunati accostati a quattro a quattro per i lati convessi. Manca nell’edito la documentazione fotografica del pavimento musivo.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato con ellissi e squame
Tessellato geometrico bicromo relativo alla seconda fase decorativa dell’ambiente con una composizione reticolata di ellissi tangenti, privi di una delle estremità, formanti bipenni e quadrati concavi (cfr. DM 252d). Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento; sono invece conservate delle fotografie nell’archivio SAR, nn. invv. 295040, 295054 (Vincenti, p. 257).
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato con fiori quadripetali
Tessellato geometrico bicromo pertinente alla seconda fase decorativa dell’ambiente, con una composizione ortogonale di quadrilobi tangenti formanti quadrati con lati bi-concavi (DM 158a). Il pavimento, molto frammentario, è conservato nel deposito della Biblioteca Nazionale di Roma; manca nell’edito una sua documentazione grafica. Non sono note le dimensioni del mosaico.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato con poligoni concavi
Tessellato geometrico bicromo che copriva il mosaico più antico del vano, con una composizione reticolata di bozzoli in colore contrastante, formanti quadrati e poligoni concavi (DM 160d). Manca nell’edito la documentazione grafica, mentre si conservano diverse fotografie nell’archivio SAR realizzate al momento della scoperta, nn. inv. 295038.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato con squame contrapposte
Tessellato geometrico bicromo pertinente alla seconda fase decorativa dell’ambiente con una composizione di squame contrapposte e di due diverse dimensioni con quadrati neri diritti negli spazi di risulta. Del pavimento resta una fotografica scattata al momento della scoperta, mentre manca la documentazione grafica.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato figurato (scena di caccia)
Lacerto di pavimento musivo figurato bicromo con scena di caccia: si riconosce una pantera tra due domatori vestiti di corta tunica e muniti di asta e coltello e, sopra, l’iscrizione: EX VICEN F L VELI con una V nella linea più bassa. Per l’iscrizione si veda http://www.edr-edr.it/edr_programmi/res_complex_comune.php?do=book&id_nr=&provinz=&land=&fo_antik=&Bibliografia=33990&Testo=&booltesto=AND&Testo2=&bool=AND&ordinamento=id_nr&javasi=javascriptsi&se_foto=tutte&lang=ita
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato geometrico bicromo
Tessellato geometrico bicromo con una composizione di motivi curvilinei campiti in bianco su fondo nero. Il pavimento obliterava un mosaico più antico di tipo geometrico, con una composizione ortogonale di croci e di quattro squadre. Manca nell’edito la documentazione grafica e fotografica del mosaico pavimentale.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato geometrico bicromo (scacchiera di bipenni)
Scacchiera di bipenni realizzate in nero su fondo bianco e riquadrate ai lati da un’ampia fascia monocroma di tessere nere. Il tappeto, realizzato in una seconda fase decorativa dell’ambiente, copriva la più antica pavimentazione musiva con scena di caccia e pseudoemblema (v. scheda). Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento, mentre si conservano fotografie realizzate in occasione della scoperta negli anni Sessanta.
Regio VI, Castra Praetoria (fase II), tessellato geometrico bicromo con fiori quadrilobati
Tessellato geometrico bicromo noto esclusivamente da una fotografia conservata nell’archivio SAR, dove compare staccato e montato su pannelli. Il pavimento musivo, pertinente alla seconda fase decorativa del vano, presentava una composizione di fiori quadrilobati inseriti entro dischi a contrasto cromatico. Manca nell’edito una sua documentazione grafica.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1960-1966 – Ente responsabile: SAR
Regio VI, Castra Praetoria (fase I), tessellato con cerchi allacciati e scena marina
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: bicromo
Tessellato con composizione geometrica e figurata: si riconosce il motivo de cerchi allacciati realizzato con tessere di dimensioni maggiori ed una scena marina, con tessere più piccole, della quale resta riconoscibile soltanto un pesce. Sulla superficie musiva resta traccia di un restauro grossolano realizzato in antico. Manca nell’edito la documentazione grafica del pavimento, del quale si conserva una fotografia nell’archivio SAR, n. inv. 295047, realizzata al momento della scoperta.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 238a – "cerchi allacciati" ossia composizione ortogonale di cerchi secanti (formanti quadrati concavi, con effetto di quadrifogli), qui con una tessera ai punti di tangenza, a tre colori contrastanti, con fusi inseriti, e quadrati concavi iscritti nei quadrati concavi |
Restauri antichi: Su tutta la superficie del mosaico sono visibili varie rappezzature in tessere rettangolari e quadrate, disposte senza alcun ordine.
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13001