Nel 1990, alcuni interventi di restauro effettuati all’interno della chiesa romanica di S. Maria di Falleri hanno portato al rinvenimento di un’insula dell’antica città di Falerii Novi e, più specificamente, di alcuni ambienti relativi ad una domus prospicente la via Cimina, asse viario principale della città, interessata da almeno due fasi edilizie, datate rispettivamente in età tardorepubblicana e nella prima età imperiale. I fase: durante la I fase la domus si articolava in una serie di ambienti diposti a S e ad E di un atrio provvisto di impluvio (1). Le murature dei vani, in gran parte tagliate dalle fondazioni della chiesa, sono in opera quadrata di tufo presso cui sono leggibili tracce della decorazione pittorica bianca con tracce di colore rosso. L’atrio e i vani 8-10 sono rivestiti da un cementizio a base litica con punteggiatura di dadi, l’ambiente 3 da un cementizio a base fittile rubricato e l’ambiente 6 è rivestito da un cementizio con punteggiato di crocette. Infine, l’ambiente 11, con probabile funzione di servizio, conserva la soglia a commessi laterizi "a quadrati concentrici" con al centro una tessera e il pavimento a cubetti fittili. II fase (metà del I secolo d.C.): nella prima età imperiale fu creato l’ambiente 5, con murature in conglomerato cementizio. I restauri in opera cementizia interessarono anche l’ambiente 6 e l’ambiente 7, il quale in questa fase venne edificato ex novo oppure ristrutturato. In questa fase gli ambienti 4 e 5 furono pavimentati in tessellato bicromo con motivi geometrici. A seguito del rinvenimento la domus è stata reinterrata (pianta località edificio da De Lucia Brolli 1999, fig. 11 p. 38; pianta edificio tratta da eadem, fig. 1 p. 27).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Domus sotto la chiesa di S. Maria di Falleri, ambiente 4 (II fase), tessellati bicromi con motivi geometrici Il tessellato bicromo bianco-nero dell’ambiente 4 (II fase) è scompartito in almeno tre unità decorative: la soglia N, pavimentata da una composizione di file di coppie di squadre contrapposte e tangenti, i quadrati maggiori caricati da un fiore a quattro petali bilobati; la soglia O, decorata da un motivo a meandro non meglio specificato che, in un momento successivo, fu parzialmente obliterata dalla messa in opera di un blocco di tufo; il tessellato dell’ambiente, bordato da una fila di torri con effetto ambivalente seguita da tre fasce di bordura in colore contrastante e campito da una composizione ad alveare di quadrati e di triangoli equilateri adiacenti, con effetto di dodecagoni intersecantisi.
Domus sotto la chiesa di S. Maria di Falleri, ambiente 5, tessellato bicromo con motivi geometrici Pavimento in tessellato in bicromia bianco-nera profilato da una fascia monocroma nera seguita da una fascia bianca, da una fascia nera e da una treccia a due capi bicroma e campito da una composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati maggiori (formanti quadrati ed esagoni allungati, i quadrati ribattuti in nero).
Ambiente 8: il vano, quasi completamente obliterato dall’impianto della chiesa romanica di S. Maria di Falleri, si apre a S dell’atrio (1). Conserva porzioni delle pareti perimetrali in opera quadrata di tufo e il rivestimento pavimentale in cementizio a base litica con punteggiato ortogonale di dadi neri.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1990
Domus sotto la chiesa di S. Maria di Falleri, ambiente 8, cementizio a base litica con punteggiato di dadi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Pavimento in cementizio a base litica con punteggiato di dadi neri.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Abbazia di S. Maria di Falleri) Restauri moderni: Sterilizzazione e consolidamento con resina acrilica in emulsione; fissaggio delle tessere dissestate e integrazione delle lacune con malta tradizionale (calce Lafarge, sabbia, terra di scavo). Il pavimento è stato coperto con tessuto geotessile.
Foschi, E. 2000, Criteri di intervento su pavimenti musivi nella Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale., in Atti del VI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Venezia, 20-23 gennaio 1999), Ravenna, p. 720.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Domus sotto la chiesa di S. Maria di Falleri, ambiente 8, cementizio a base litica con punteggiato di dadi, in TESS – scheda 13498 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13498), 2013