
FASE I (inizio I sec. a.C.). In epoca sillana si realizza lo sviluppo compiuto e definitivo della villa, che ricopre, sulle colline di ulivi digradanti verso il mare, una superficie di quasi 7500mq (cfr. planimetria resti FASE I, aggiornamento 2013: dott.ssa L. Gervasini; rielaborazione grafica: P. Da Pieve). Il complesso, sin da principio definito come insieme di edifici altamente specializzati, si compone di una pars fructuaria per la produzione e lo stoccaggio dell’olio (vani 28-38), costruita sull’impianto presillano, e di una pars urbana (vani 1-27), suddivisa in due settori rettangolari (quartiere del vilicus, A: vani 1-10; quartiere del dominus, B: vani 11-27), adiacenti e comunicanti fra loro solo attraverso passaggi esterni, individuati nell’ala NE del porticato attorno alla Grande Corte. Nella pars fructuaria si accede tramite la Piccola Corte, con ingresso dalla campagna aperto nell’angolo N, e dal quartiere del vilicus mediante l’ambulacro 38: accanto a vani di servizio di incerta tipologia (32-37) si dispongono i locali del torcularium, che ospitano la mola olearia (28), due torchi (29), le vasche di decantazione (30) e i grandi dolia per lo stoccaggio dell’olio (cella olearia 31). Nella pars urbana l’ala destinata al vilicus e alla sua famiglia è a diretto contatto con il settore produttivo: il quartiere (22x14m) è costituito da un corpo chiuso attorno a un cortile porticato (1), su cui si affacciano cubicoli (5, 9-10), una grande sala (3), un triclinio invernale (4), uno estivo (7), due corridoi (2, 6) e un grande oecus (8). La pars dominica, del tutto indipendente dai locali produttivi, si affaccia sul mare con un’ampia porticus triplex (20). L’impianto (36x23m) si sviluppa attorno a due atri compluviati di tipo tuscanico (11-12), circondati da cubicoli (16-19, 21-22), alae (14-15, 22-23), un tablino (13), un triclinio (27), un vano bipartito al posto del tablino (26a-26b) e un ambiente di incerta lettura (25).
L’articolazione del settore residenziale di I fase è ulteriormente sottolineata dalla distribuzione dei rivestimenti pavimentali superstiti: allo stato attuale delle conoscenze, infatti, la residenza del dominus è caratterizzata quasi esclusivamente (a eccezione del cubicolo 16 e della porticus triplex 20, in cementizio fittile con inserti, e dei cubicoli 17 e 19, in cementizio semplice: preparazioni?) da pavimenti in tessellato (vani 11-15, 18, 21-24, 26-27); quella del vilicus da pavimenti in cementizio fittile decorato (vani 1, 6, 8), cui si affiancano alcune semplici stesure in cementizio (vani 2, 4-5, 7, 9: preparazioni?), un mosaico bicromo con meandro dal vano 3 (?) e un mosaico bianco con emblema nel cubicolo 10 (oggi in situ solo la preparazione in cementizio fittile e il supporto lapideo dell’emblema quadrangolare, 38x38cm). L’insieme dei rivestimenti pavimentali si completa con numerosi lacerti (in mosaico bicromo con cornice a meandro e fascia marginale nera, forse dal vano 3; in grandi tessere musive bianche; in cementizio fittile con radi inserti bianchi e neri) rinvenuti nel riempimento del braccio settentrionale dell’ambulacro 38, con la preparazione in ciottoli del vano di soggiorno 25 e con il grande pavimento in commessi laterizi a spina di pesce del torcularium 29. Si segnala, infine, la presenza di tracce di cementizio fittile non decorato lungo la “crepidine” che circonda la grande corte (BERTINO 1986, p. 14 n. 16).
FASE II (seconda metà I sec. d.C.). Nella prima epoca imperiale la villa diventa probabilmente la residenza di un procurator: le ristrutturazioni interessano in primo luogo il quartiere del vilicus (A), trasformato in balneum (cfr. planimetria resti FASI II e III, da GERVASINI 2010, fig. 12 p. 23; rielaborazione grafica: P. Da Pieve; FASE II: in rosso). Intorno all’atrio 1 si dispongono ora un sudatorium (41) e un calidarium (42), serviti da un praefurnium (47), un tepidarium (46) collegato a un apodyterium (45), un frigidarium con nicchie (43), una culina con praefurnium (44) e latrine (48). L’approvvigionamento idrico viene garantito dalla costruzione, a monte della villa, di una vasta cisterna a pilastri (49), contenente circa 576.000 litri di acqua. Anche la pars fructuaria subisce diversi interventi: nel torcularium 29 rimane attivo un solo torchio, la cella olearia 31 viene smantellata e l’area destinata ad attività agricole e, forse, di allevamento, come fa ipotizzare la grande vasca lastricata predisposta al centro della Piccola Corte.
Pochi sono i rivestimenti pavimentali di FASE II conservati: si tratta di cementizi privi di decorazione e di scarsa qualità messi in posa nei vani 7 (ora di dimensioni ridotte), 39 e 46, e di rivestimenti a commessi laterizi nella culina 44, nel vano rustico 36 e nella Piccola Corte, attorno alla vasca lastricata. Si segnalano, infine, i sottopavimenti in grosse tegole a sostegno delle suspensurae nel sudatorium 41 e nel calidarium 42 e l’impiego del pavimento in cubetti di cotto di epoca presillana (vd. infra) nel praefurnium 47.
FASE III (fine IV-inizio V sec. d.C.). Scarsamente leggibili risultano, infine, le trasformazioni di epoca tardoantica, a causa dell’intenso sfruttamento agricolo dell’area, che ha comportato l’asportazione di tutti i livelli pavimentali. In questa fase nel quartiere del dominus (B) vengono rasati muri e tamponati accessi di età sillana e create nuove disposizioni planimetriche oggi solo parzialmente intuibili (cfr. planimetria resti FASE III: in verde). Incerta rimane l’interpretazione di un “battuto di minute scaglie calcaree nerastre allettate con malta e lisciate in superficie” rinvenuto in corrispondenza dei vani 11, 12, 14, 16, 17, 21, 22 e 24 (BERTINO L.M. 1986, p. 10 n. 9; BERTINO A. 1987, p. 257), forse l’unica testimonianza ancora in situ dei pavimenti di questa fase (o forse piano di cantiere?). Si segnalano, inoltre, due losanghe fittili con tessera centrale (inv. VAR 5322), rinvenute negli strati di fine IV-inizio V d.C. (GERVASINI, GAMBARO, LANDI, 2001, p. 88 nota 21).
Mentre il balneum risulta abbandonato già nel corso del IV sec. d.C., rinvenimenti ceramici e monetali testimoniano una frequentazione della villa ancora nel VI sec. d.C. La grande cisterna risulta utilizzata per fini abitativi e per ricovero di animali già dal XV secolo, finché, fra XVII e XVIII secolo, sulle strutture sillane vengono costruiti i casali rustici “Turra” (vani 12, 14, 16, 17, 26a-b, 27) e “Liverani” (pars fructuaria).
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Rivestimento pavimentale in commessi laterizi a spina di pesce, piuttosto ben conservato. Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa fase II, tepidario 46, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Non si esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa fase II, vano 36, commessi laterizi a spina pesce
Rivestimento pavimentale in commessi laterizi a spina di pesce, conservato solo per un breve tratto accanto alla vera del pozzo lapideo di fase II. Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa fase II, vano 39, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile di scarsa qualità, privo di decorazione. Non si
esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio.
Varignano, villa fase II, vano 7, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Non si
esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio.
Varignano, villa fase III, cementizio litico nero?
Rivestimento pavimentale in “battuto di minute scaglie calcaree nerastre allettate con malta e lisciate in superficie”, interpretabile come cementizio a base litica di colore nero. Il rivestimento, di incerta interpretazione, è stato rinvenuto in corrispondenza dei vani 11, 12, 14, 16, 17, 21, 22 e 24. Non si esclude che possa trattarsi di un semplice piano di cantiere. Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa sillana, ala 14, tessellato bicromo e soglia tricroma a scacchiera di triangoli
Il pavimento si conserva in situ solo per esigui tratti, obliterato dalle strutture di III fase (vd. infra), ma è ricostruibile grazie a un ampio lacerto staccato e ricomposto su un pannello oggi conservato nell’Antiquarium del Varignano. Si tratta di un tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, interrotto da una fascia monocroma nera (7 file di tessere diritte) verosimilmente presente su tutto il perimetro del tappeto e preceduta, lungo le pareti del vano, da un’ampia fascia bianca a ordito obliquo. Nel lacerto dell’Antiquarium si osserva la medesima sequenza anche in prossimità della soglia: oltre la fascia nera si dispongono una linea doppia bianca a ordito diritto, una larga fascia bianca a ordito obliquo, un’altra linea doppia diritta e, infine, il motivo della scacchiera bicroma di triangoli rettangoli isosceli (6 file di triangoli), delimitato da una fascia monocroma rossa (5 file di tessere sui lati lunghi, 4 su quelli corti; tessere in laterizio). Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa sillana, ala 15, tessellato bicromo
Rivestimento pavimentale in tessellato bicromo, obliterato dalla costruzione dei muri di fase III (vd. infra). Il tappeto, a filari paralleli e obliqui di tessere bianche, è incorniciato da una fascia monocroma nera, distante dal muro NO 29cm e da quello SO 26cm. L’ordito diritto della fascia scura si raccorda al tappeto con due linee doppie bianche a ordito diritto. Non si conserva la soglia verso l’atrio 11 né quella che immette nel vano 18. Foto da BERTINO 1986, fig. 1 p. 9.
Varignano, villa sillana, ala 23, tessellato bianco con fascia nera
Il rivestimento, solo parzialmente conservato, è costituito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una cornice lineare bianca e nera distante 23cm dalla parete SO e 24.5cm da quella SE. La cornice è composta da una fascia monocroma nera (6 file di tessere) a ordito diritto, raccordata al campo da due linee doppie bianche a ordito diritto. Foto da GERVASINI, LANDI 2001, fig. 7 p. 111 (originale in b/n; foto a colori su concessione della dott.ssa L. Gervasini).
Varignano, villa sillana, ala 24, tessellato bianco con fascia nera e soglia policroma
Il rivestimento, solo parzialmente conservato, è costituito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una cornice lineare bianca e nera distante 27-28cm dalle pareti e composta da una fascia monocroma nera (6 file di tessere) a ordito diritto, raccordata al campo da due linee doppie bianche. La soglia verso l’atrio 12 è decorata da una fascia a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati (larga 40.3cm), raccordata al tappeto da una linea doppia bianca a ordito diritto e al mosaico a canestro dell’atrio da una linea doppia bianca in tessere più grandi (lato 1.5cm) rispetto al resto del tappeto (1cm circa). All’interno dei quadrati si alternano motivo geometrici policromi diversi, di cui si conservano un quadrato diviso da una diagonale bianca in due triangoli (rosso e verde) e un quadrato a fondo bianco, incompleto, con le diagonali disegnate da linee triple dentate e bicrome. Foto da da BERTINO L.M. 1986, fig. 3 p. 9.
Varignano, villa sillana, atrio 1, cementizio fittile a punteggiato di crocette
Rivestimento pavimentale in cementizio fittile a punteggiato di crocette (14 file) bianche e nere, inquadrato da due linee semplici dentate bicrome, che delimitano una fascia priva di decorazioni larga circa 5cm ai piedi dei muri perimetrali e attorno alla vasca. Le crocette sono composte da quattro tessere bianche in marmo lunense attorno a una in calcare cupo del monte Castellana. Foto da BERTINO 1990, fig. p. 28.
Varignano, villa sillana, atrio 11, tessellato nero
Il pavimento, obliterato in più punti dai muri di III fase della villa (vd. infra), è costituito da un semplice tessellato nero a ordito obliquo, privo di inserti, che corre attorno alla vasca centrale dell’impluvium. In corrispondenza del tablino 13 il mosaico presenta una linea doppia nera a ordito diritto, che raccorda il tappeto con la soglia a meandro assonometrico policromo (vd. infra) e che, verosimilmente, è presente anche in corrispondenza della soglia a scacchiera di triangoli dell’ala 14 (vd. infra). Foto da BERTINO 1986, fig. 8 p. 13.
Varignano, villa sillana, atrio 12, mosaico a canestro bianco con inserti policromi
Il pavimento, obliterato in più punti dai muri di III fase della villa (vd. infra) e dal settecentesco Casale Turra, è costituito da un mosaico a canestro (a stuoia) in tessere di marmo bianco lunense con inserti calcarei policromi, assenti lungo le pareti del vano (fascia perimetrale larga 22cm). Il calcare colorato degli inserti proviene dalle cave del golfo spezzino. Foto da BERTINO 1978 (Restauri in Liguria), tav. II.
Varignano, villa sillana, corridoio 2, cementizio fittile
Descritto come "signino", il pavimento è verosimilmente un cementizio a fase fittile, privo di decorazioni. Non si esclude possa trattarsi di un semplice strato preparatorio di un pavimento perduto.
Varignano, villa sillana, corridoio 6, cementizio fittile a punteggiato irregolare di tessere rettangolari
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, con inserti misti policromi (giallo, verde, nero, bianco) di forma prevalentemente rettangolare. Nonostante la presenza di alcuni inserti più irregolari, il motivo decorativo è interpretabile come un punteggiato irregolare di tessere rettangolari su cementizio fittile. Una stretta fascia perimetrale in cementizio priva di inserti e una linea semplice dentata bicroma inquadrano il tappeto. Foto da BERTINO 1984, fig. 68 p. 58.
Varignano, villa sillana, cubicolo 16, cementizio fittile e tessere musive
Rivestimento in cementizio a base fittile decorato dall’inserzione di tessere marmoree bianche fittamente sparse sulla superficie, a eccezione di una fascia risparmiata lungo le pareti, larga 10.7cm. Le tessere sono principalmente quadrangolari e talvolta triangolari; si osservano anche rari elementi lapidei neri millimetrici. Foto da BERTINO 1986, fig. 12 p. 15.
Varignano, villa sillana, cubicolo 17, cementizio fittile
Descritto come "signino", il pavimento è verosimilmente un cementizio a fase fittile, privo di decorazioni. Non si esclude possa trattarsi di un semplice strato preparatorio di un pavimento perduto.
Varignano, villa sillana, cubicolo 18, tessellato bianco con quadrati policromi
Il rivestimento, fortemente lacunoso, è costituito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, arricchito da un pannello solo minimamente conservato, forse riconducibile a uno pseudoemblema decentrato (distanza dal muro NE 16cm, dal muro SE 118.8cm). Il pannello è inquadrato da una fascia monocroma nera (9 file di tessere), raccordata al campo esterno da una doppia linea bianca a ordito diritto; internamente è possibile osservare agli angoli le porzioni di due quadrati di 6 tessere con linea bianca dentata diagonale, che determina quattro triangoli, resi in verde, ocra e due tonalità di rosso. La lacunosità del motivo non consente di determinarne puntualmente la composizione che, tuttavia, sembra ricordare un doppio reticolato di linee semplici diritte e linee semplici dentata oblique, formanti triangoli (cd. transenna: variante a linee semplici di DM 126b/d?). Foto da BERTINO 1986, fig. 6 p. 11.
Varignano, villa sillana, cubicolo 19, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Non si
esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio.
Varignano, villa sillana, cubicolo 21, tessellato bianco e fascia nera
Il rivestimento, solo parzialmente conservato, è costituito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia monocroma nera (5/6 file di tessere) a ordito diritto, raccordata al campo da due linee doppie bianche a ordito diritto e distante dalle pareti circa 18cm. Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa sillana, cubicolo 22, tessellato bianco con fascia nera e cementizio litico.
Il rivestimento, solo parzialmente conservato, è costituito da due unità decorative, che identificano l’anticamera, affacciata sull’atrio 12, e lo spazio destinato al letto, sul fondo dell’ambiente.
La zona del letto è pavimentata in cementizio litico di colore nero, più alto di 23cm rispetto al piano dell’anticamera, in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una fascia monocroma nera distante 17cm dal muro SE e 18cm da quello SO. L’ordito diritto della fascia nera è raccordata al campo obliquo da due linee doppie bianche. immagine del rivestimento su concessione del Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (© Archivio Soprintendenza Archeologia della Liguria, neg. 102), con divieto di ulteriore riproduzione senza preventiva autorizzazione.
Varignano, villa sillana, cubicolo 5, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Non si esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio.
Varignano, villa sillana, cubicolo 9, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Non si esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa sillana, Piccola Corte, commessi laterizi (sesquipedali)
Rivestimento pavimentale a commessi laterizi (sesquipedali), totalmente perduto, forse esteso al solo portico perimetrale. Frammenti di grossi laterizi sono stati rinvenuti al di sotto della scala di accesso ai locali delle vasche di decantazione: essendo questo passaggio scalare già esistente nella fase sillana della villa, si ipotizza che il pavimento in laterizi risalga a questo momento.
Varignano, villa sillana, porticus triplex 20, cementizio fittile a punteggiato di dadi
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, decorato da un punteggiato di grossi dadi bianchi (lato 2cm) disposti in maglie regolari di 11cm di lato. Foto da BERTINO L.M. 1990, fig. 2 p. 37.
Varignano, villa sillana, sala 3, tessellato bicromo geometrico?
Il pavimento è perduto, a causa della sovrapposizione delle strutture del calidario 42 di II fase. I primi scavi misero in luce un cementizio fittile non decorato (BERTINO 1990, p. 36), ma due lacerti musivi di suspensura reimpiegati nei muri di II fase (GERVASINI, LANDI 2004, pp. 71-72) ne fanno ipotizzare una semplice funzione preparatoria per un tessellato bicromo geometrico. Il lacerto meglio conservato è costituito da file di tessere nere e bianche alternate, seguite da una “T” bianca fra due esigui tratti neri laterali: per quanto lacunoso, il motivo decorativo sembra ricollegabile ai 35 lacerti con meandro incorniciato da fascia nera rinvenuti nel riempimento dell’ambulacro 38 (BERTINO 1986, p. 10 n. 7; GERVASINI, LANDI 2004, p. 72). Sebbene non sia certa la pertinenza dei frammenti al vano 3, in questa sede si è scelto di considerarli come tali, per la prossimità fra questo e il vano 38 e per un verosimile reimpiego in situ degli elementi architettonici di I fase. Foto Paola Da Pieve.
Varignano, villa sillana, tablino 13, tessellato bianco e soglia a meandro assonometrico policromo
Il pavimento è estremamente lacunoso in corrispondenza del tappeto centrale, in tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui. Questo si raccorda, mediante una linea doppia bianca a ordito diritto, a una soglia policroma (5×0.45m) che separa il tablino dall’atrio 11 (vd. infra). Il pannello è decorato da un meandro di svastiche a giro semplice e quadrati raddoppiati (con perno centrale nel quadrato più interno) in prospettiva su fondo nero ed è separato dal tappeto musivo nero dell’atrio da una fascia monocroma bianca (7 file di tessere). Su tutta la superficie colorata vi è un pigmento del colore delle tessere (rosso su rosso, verde su verde…), interpretato non come malta interstiziale a colore fra le tessere, ma come preparato steso su di esse per ravvivarne la cromia e, talvolta, per correggere la sequenza cromatica del disegno (GERVASINI, LANDI 2004, p. 71). Foto da BERTINO L.M. 1990, fig. 1 p. 37.
Varignano, villa sillana, torcularium 29, commessi laterizi a spina pesce
Rivestimento pavimentale in commessi laterizi a spina di pesce, presente attorno ai torchi e nel ripostiglio alle spalle di questi. Foto da GERVASINI, LANDI ET ALII 2002, fig. 68 p. 167.
Varignano, villa sillana, triclinio 27, tessellato bicromo ed emblema figurato (banchetto)
Il rivestimento, danneggiato dalle strutture di III fase impostate direttamente sui pavimenti sillani, è costituito da un tessellato bianco con fascia perimetrale nera ed emblema (86cm di lato) in opus vermiculatum policromo, decentrato verso il muro di fondo del vano, ma ben visibile dall’accesso aperto sulla porticus triplex. Il mosaico, nonostante il pessimo stato di conservazione, risulta di fattura molto accurata sia per la fitta trama delle tessere nel tappeto bianco (145/165 tessere dmq) sia per il sapiente utilizzo della cromia nell’emblema, ove è rappresentata una scena tricliniare (lato 66cm), inquadrata da una treccia a calice, con due coppie di convitati sdraiati su klinai all’interno di una sala riccamente decorata. Della raffigurazione, divisa su tre registri orizzontali in diverse campiture di colore, si conservano parzialmente una figura maschile, con fitta capigliatura compatta, e una femminile (incarnato in tessere chiare), con corona di piccole foglie lanceolate. Foto da GERVASINI, LANDI 2013, fig. 6 p. 162.
Varignano, villa sillana, triclinio estivo 7, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Non si esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio.
Varignano, villa sillana, triclinio invernale 4, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, privo di decorazione. Non si esclude che possa trattarsi del semplice strato preparatorio.
Varignano, villa sillana, vano 26a, tessellato bianco con fascia nera
Il rivestimento, solo parzialmente conservato, è costituito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una cornice composta da una fascia monocroma nera a ordito diritto, raccordata al campo da due linee doppie bianche a ordito diritto. Rilievo da GERVASINI, LANDI 2013, fig. 4 p. 161 (vano C). Rielaborazione grafica P. Da Pieve (in rosso).
Varignano, villa sillana, vano 26b, tessellato bianco con fascia nera
Il rivestimento, solo parzialmente conservato, è costituito da un tessellato bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, bordato da una cornice composta da una fascia monocroma nera a ordito diritto, raccordata al campo da due linee doppie bianche a ordito diritto. Rilievo da GERVASINI, LANDI 2013, fig. 4 p. 161 (vano C). Rielaborazione grafica P. Da Pieve (in rosso).

Fase II (seconda metà I sec. d.C.). La presenza di risarciture del piano pavimentale attestano una lunga vita dell’ambiente, ancora in uso in epoca imperiale.
Fase III (fine IV-inizio V sec. d.C.). Le ristrutturazioni tardoantiche comportano la chiusura dell’accesso verso la Grande Corte.
Lunghezza: 7 m – Larghezza: 4.80 m
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: Anni 70-80 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria
Varignano, villa sillana, oecus 8, cementizio fittile a inserti e squame
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Il pavimento, in cementizio a base fittile con tracce di rubricatura e di restauri antichi, si compone di due unità decorative: una soglia approssimativamente quadrangolare (2×1.50m) sul lato S, estesa fra le due edicole, decorata a squame bianche; un tappeto rettangolare che occupa il resto della superficie pavimentale, inquadrato da un meandro di svastiche e quadrati, campiti da crocetta centrale, e ornato da tessere bianche e nere e lastrine calcaree policrome (rosse, verdi, bianche, gialle) di varia forma e dimensione, piuttosto serrate. Foto da da BERTINO 1978, tav. IIIx.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Lunghezza: 7 m; Larghezza: 4.80 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: soglia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo
Pannello di soglia in cementizio fittile, ornato da una composizione ortogonale di squame adiacenti, delineate in tessere bianche (variante su cementizio DM 215b). Le squame sono alte 18.5cm e larghe alla base 9.5cm. Il motivo, piuttosto raro per i cementizi, è inquadrato da una linea semplice dentata bianca e nera.
Bordo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 0.5cm cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1f – linea semplice dentata e bicroma |
Campo
Specifiche tecniche
Lunghezza: 2 m – Larghezza: 1.50 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
var. DM 215b – composizione ortogonale di squame adiacenti delineate, su signino |
Parte dell’ambiente: spazio centrale
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo
Tappeto rettangolare in cementizio fittile rubricato (tracce in prossimità delle pareti) con inserti di tessere bianche e nere (1cm di lato) e di elementi in calcare di vari colori (bianco, nero, rosso, verde, grigio, giallo), forma e dimensioni (cm 3.5×6, 4.5×5.5, 5.5×6…). La decorazione è inquadrata da una fascia a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, campiti da una crocetta bicroma (quattro tessere bianche attorno a una nera); il meandro è inserito fra due linee semplici dentate bicrome. Lungo le pareti e fra il tappeto e la soglia corre una fascia in cementizio priva di inserti, larga circa 8cm.
Bordo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1cm cm
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 1f – linea semplice dentata e bicroma | ||
var. DM 38c – meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, su signino | crocetta bicroma nei quadrati |
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti misti)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 103c – scutulatum su signino |