scheda

Regio XII, Terme Antoniniane, aula rettangolare del recinto esterno nord-ovest, mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere
Roma ( RM)


Le Terme Antoniniane sorgono alle pendici del Piccolo Aventino, su un sito precedentemente occupato da horti, giardini, bagni e abitazioni private, la più ricca delle quali, di età adrianea, fu scavata dal Guidi nel 1867 sotto l’angolo SE dell’impianto (vd. scheda). La costruzione del blocco centrale del complesso termale si colloca tra il 212 (anno della derivazione del nuovo braccio dell’Aqua Marcia) e il 216 d.C. (anno dell’inaugurazione). Al 235 d.C. si data, invece, il completamento dell’intero edificio. Successivi interventi edilizi si devono a Diocleziano (che ordinò il restauro dell’acquedotto che serviva le terme, da lui detto Forma Iobia), a Valente e Valentiniano (a cui si collegano cippi e basi di statue) e a Costantino (tra il 317 e il 337 d.C.: in particolare la sostituzione di un’arcata del caldarium con un’abside). Un bollo laterizio rinvenuto non in situ tra caldarium e natatio (CIL XV 1542.3) indizia lavori di ristrutturazione compresi nel decennio 340-350 d.C. Il complesso dovette funzionare ancora nel V e forse nel VI secolo d.C., come attestano restauri nei sotterranei databili ai primi decenni del secolo e sotto il regno di Teodorico (CIL XV 1665.3-4; 1669.7). Definitivamente abbandonate nel IX secolo d.C. (piuttosto che, come tradizionalmente si crede, nel 537 d. C., a seguito del taglio degli acquedotti), le terme divennero cava di materiale a partire dall’inizio del XII secolo.
Lo schema planimetrico prevede un recinto porticato, un corpo centrale con funzione propriamente termale e un grande giardino (xystus) compreso tra i due blocchi costruttivi. Nella sua porzione meridionale il recinto conteneva in origine le cisterne, una gradinata (ST nella pianta Lombardi- Corazza 1995), il cosiddetto stadio, forse una cascata di acqua e le due biblioteche simmetriche, delle quali si conserva oggi soltanto quella SO (B in pianta), affiancata ad una monumentale scalinata che costituiva l’accesso all’Aventino; sui lati rispettivamente E ed O aprivano, invece, due grandi esedre con ambienti, forse, riscaldati; a N si trovavano, infine, gli accessi principali e le tabernae.
Il corpo centrale del complesso con ingressi sul lato N (vestibula, V in pianta) comprende, a sua volta: palestre (P in pianta) circondate da portici e dubitativamente coperte (sostengono tale teoria: Krencker e Brödner, a ragione, tra l’altro, della presenza in esse di pavimenti musivi e discendenti nei muri; Nielsen; Jenewein, Amici e M. Piranomonte, sulla base del possibile confronto con le Thermae Traiani; quest’ultimo ipotizza, peraltro, un ordine superiore dei portici delle palestre, che a loro volta avrebbero potuto sorreggere la copertura del cortile. A sostegno dell’ipotesi contraria sono considerate questioni come l’inesistenza di disegni rinascimentali che testimoniano la copertura delle palestre e la presenza di pavimenti musivi nelle terrazze ai piani superiori); quattro apodyteria o spogliatoi (A in pianta) articolati su due piani; la natatio (N), il frigidarium (F); il tepidarium (T) e il caldarium (C), ai lati del quale figuravano, con buona probabilità, sudationes o laconica (L). L’edificio era con ogni probabilità articolato su due piani, almeno per quanto riguarda le palestre, gli ambienti con esse collegati e gli apodyteria. Al disotto, invece, correva un dedalo sotterraneo di gallerie di varie dimensioni, che rappresenta ancora oggi la porzione meno conosciuta della costruzione. Nelle più grandi (m 6 x 6) – carrozzabili – trovavano posto diversi ambienti di servizio (depositi di legname, forni e caldaie), a cui si aggiungevano un mulino ad acqua (scavato nel 1912 e mai pubblicato – edificato, probabilmente, all’epoca della costruzione delle terme, piuttosto che in età tardoantica e medievale, come proposero, rispettivamente, Platner, Ashby e Gatti, ma ricostruito con alcune variazioni planimetriche in seguito ad un incendio nella seconda metà del III sec. d. C.) e un mitreo (anch’esso realizzato in epoca immediatamente successiva all’inaugurazione delle terme e ricavato in un tratto di galleria precedentemente occupato, forse, da una latrina, secondo l’opinione di L. Lombardi e A. Corazza). Le più piccole servivano, vicerversa, per la posa delle tubazioni in piombo, l’adduzione del calore e la generale distribuzione dell’acqua.
Lo scavo sistematico del complesso venne intrapreso nel 1824 e riguardò, in primo luogo, il corpo centrale dell’edificio; ulteriori indagini portarono alla scoperta del frigidarium (all’incirca nella metà del secolo, ad opera di L. Canina). Tra il 1866 e il 1869, nel frattempo, venne proseguito lo scavo del corpo centrale, con conseguente scoperta della palestra orientale, di parte del caldarium, del tepidarium e della natatio (nel 1870 ad opera di P. Rosa) e di parte degli ambienti occidentali, compresa la palestra (scavi Fiorelli, tra il 1878 e il 79). L’esplorazione del recinto perimetrale e, parzialmente, dei sotterranei si ebbe, invece, agli inizi del Novecento: in questa occasione vennero messi in luce i vani compresi nell’esedra Ovest, la biblioteca sullo stesso lato, in parte già scavata nel 1844 e nel 1912 (da Ghislanzoni), il mitreo, il mulino ad acqua e le gallerie (le indagini delle quali, dopo il 1901, proseguirono tra il 1938 e il 1939). A partire dal 1980, infine, la Soprintendenza Archeologica di Roma ha curato lo scavo degli edifici perimetrali dei lati meridionale e occidentale. Nell’ambito del complesso termale è attestato il rinvenimento di diverse tipologie pavimentali: 1. Tessellati monocromi di tessere nere (nei terrazzi di servizio al di sopra degli ambienti in corrispondenza degli ambulacri superiori delle palestre); 2. Tessellati bicromi con decorazione geometrica (nell’ apodyterium M e negli ambienti che affacciavano direttamente su di esso, compreso il mitreo posto al di sotto di esso); 3. Tessellati bicromi con decorazione figurata (negli ambulacri superiori delle palestre orientale e occidentale, nonché sui terrazzi ad essi raccordati e sui terrazzi al di sopra delle stesse palestre); 4. Tessellati policromi con decorazione geometrica (in ciascuno dei due ambienti quadrati che costituiscono la prosecuzione dei vestiboli verso l’estremità della “basilica”); 5. Tessellati policromi con decorazione geometrica e figurata (nelle esedre di entrambe le palestre: si tratta dei rivestimenti con raffigurazione di atleti conservata in situ e nei Musei Vaticani);6. Mosaici marmorei a tessere medie (nei due ambienti a sud-ovest del vestibolo e nelle due coppie di ambienti che fiancheggiano gli ingressi settentrionale e orientale); 7. Mosaici marmoreo-porfiretici a tessere medie (in entrambi i portici e a rivestimento dei cortili delle palestre su entrambi i lati); 8. Mosaici marmorei a grandi tessere (nei vestiboli di entrambi i lati e negli ambienti periferici laterali delle due palestre); 9. Mosaici marmoreo-porfiretici a grandi tessere (negli ambienti del recinto esterno, delle due esedre e in uno non meglio specificato “presso lo stadio”; 10. Rivestimenti in opus sectile (attestati nel caldarium , scavi Fiorelli, 1878-79; nella biblioteca Sud Orientale , B in pianta; saggi 1912, scavi 1980; nel frigidarium; in una delle due esedre). Sectilia caratterizzavano in origine anche il pavimento del tepidarium: di esso non rimane, però, alcuna traccia. La datazione dei rivestimenti pavimentali continua ad animare il dibattito scientifico e a dividere gli studiosi tra coloro che propendono per una datazione contemporanea alla prima fase costruttiva del complesso (Insalaco, per quanto riguarda il tessellato con atleti, comunque datato in età severiana già da Bianchi Bandinelli e Morricone Matini; Piranomonte, in riferimento ai pavimenti delle palestre) e successiva (Guidobaldi e Guidobaldi- Guiglia propongono di attribuire ad Alessandro Severo i mosaci a tessere medie e grandi in parti porfiretiche dell’intero complesso termale; Huelsen e Van Essen datano al IV sec. d.C. il già menzionato tessellato con atleti; sull’intera questione, cfr. LTUR s.v. Thermae Antoniniane). Per quanto riguarda le decorazioni parietali dipinte, l’evidenza dei fori delle grappe permette di ricostruire crustae marmoree in quasi tutto il complesso. Tracce dell’allettamento di tessere di pasta vitrea appartenevano in origine alle volte degli ambienti che si affacciano sulla natatio e in alcune nicchie nelle vasche e sulle pareti del frigidarium. Come è noto, infine, dal contesto delle Terme di Caracalla provengono, inoltre: le vasche di granito ora a Piazza Farnese, le altre conservate nel Cortile del Belvedere (Musei Vaticani9; la Colonna della Giustizia (proveniente dalla natatio); statue , tra cui il celebre Ercole Farnese, confluite nella Collezione Farnese e attualmente al Museo Nazionale di Napoli.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Regio XII, Terme Antonianiane, terrazzo superiore a nord della palestra orientale, tessellato bicromo figurato (soggetto marino) e fitomorfo
Il tessellato bicromo presenta una decorazione figurata a soggetto marino con aggiunta di elementi fitomorfi, non meglio identificabile sulla base della documentazione esistente e dell’esiguità della porzione di pavimento conservata.

Regio XII, Terme Antoniniane, ambiente ottagonale C, pavimento non meglio identificato
Nulla si rinvenne al momento dello scavo (1912) – a parte "il cocciopisto su cui posava il musaico" – del pavimento che ornava originariamente l’ambiente ottagonale.

Regio XII, Terme Antoniniane, ambiente presso il cd. stadio, mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere
E. Ghislanzoni (1912, p. 311) descrive il rivestimento come "… pavimento a musaico in cui sono disegnati dischi ed ellissi a tasselli di porfido rosso in un campo bianco limitato da una larga fascia nera".

Regio XII, Terme Antoniniane, ambiente tripartito laterale della palestra NW
Lo stato di conservazione della pavimentazione – un mosaico a tessere marmoreo porfiretiche di grandi dimensioni – non permette di ricostruirne la decorazione nel suo sviluppo originario; ne restano oggi scarsi frammenti in gran parte ricoperti da terriccio e vegetazione visti F. Guidobaldi e S. Guiglia Guidobaldi (1983) e un disegno (Blouet 1828, Tav. XIV, R). Sulla base di tali testimonianze è possibile ricostruire una composizione di "grandi dischi inscritti entro quadrati" e alcune caratteristiche tecniche del pavimento: i materiali (gli stessi marmi policromi già attestati nei pavimenti di altri comparti dell’edificio termale) e la fattura delle tessere, di forma approssimativamente cubica, risultano bene accostate tra loro e ordinate in filari paralleli disposti secondo i lati dell’ambeinte al contatto fra le due zone e diagonalmente rispetto ad esso nelle parti interne dei campi monocromi.

Regio XII, Terme Antoniniane, ambiente tripartito laterale della palestra SE
Lo stato di conservazione della pavimentazione – un mosaico a tessere marmoreo porfiretiche di grandi dimensioni – non permette di ricostruirne la decorazione nel suo sviluppo originario; ne restano oggi scarsi frammenti in gran parte ricoperti da terriccio e vegetazione visti F. Guidobaldi e S. Guiglia Guidobaldi (1983) e un disegno (Blouet 1828, Tav. XIV, R). Sulla base di tali testimonianze è possibile ricostruire una composizione di "grandi dischi inscritti entro quadrati" e alcune caratteristiche tecniche del pavimento: i materiali (gli stessi marmi policromi già attestati nei pavimenti di altri comparti dell’edificio termale) e la fattura delle tessere, di forma approssimativamente cubica, risultano bene accostate tra loro e ordinate in filari paralleli disposti secondo i lati dell’ambeinte al contatto fra le due zone e diagonalmente rispetto ad esso nelle parti interne dei campi monocromi.

Regio XII, Terme Antoniniane, Apodyterium occidentale, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato presenta una cornice piuttosto elaborata che si compone, a partire dall’interno, di: una fila di tessere bianche; 9 file di tessere nere; una fascia di sei file di tessere bianche; " a band of decoration composed mostly of curved lines, which defies description" (M. E. Blake (1940, p. 89, cfr. Tav. 34 f); una sottile striscia di tessere bianche e un’ampia fascia nera ‘… which outlines the periphery of the room’ (Blake 1940, p. 89). Il campo, invece, disegna una composizione di file di squame affusolate bipartite adiacenti, ora diritte ora capovolte, in colori contrastanti (DM 218 d).

Regio XII, Terme Antoniniane, apodyterium orientale, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato si compone di un bordo costituito da: fila di tessere bianche, fascia di tessere nere, fascia di tessere bianche, fila di archi in colori contrastanti (variante DM 47 a) e fascia di tessere nere. Il tappeto mette in campo un ornato analogo a quello dell’apodyterium gemello occidentale (vedi scheda), vale a dire una composizione di file di squame affusolate bipartite adiacenti, ora diritte ora capovolte, in colori contrastanti (DM 218 d).

Regio XII, Terme Antoniniane, Aula rettangolare del recinto esterno sud-orientale
Il mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere (cm 2-2.5) prevede una decorazione identica a quella del pavimento nel vano gemello nel settore sud-orientale del complesso. A differenza dell’altro, però, da questo lato si conservano, però, solo "poveri avanzi di musaico" (Ghislanzoni 1912, nota 1, p. 309). la sua decorazione prevede una cornice delimitata da un reticolato di trecce policrome e un campo con dischi e rombi in alternanza dispositiva e cromatica (Guidobaldi 1983, nota 5, p. 502).

Regio XII, Terme Antoniniane, cortile della palestra NW, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
La cornice del rivestimento prevede una fascia monocroma grigio-rosa e, a seguire, una larga fascia a fondo bianco compresa tra due sottili linee verdi (porfido verde greco misto, talolta, a porfido nero, ofite, granito bianco e nero ecc.) entro la quale si sviluppa una decorazione vegetale costituita da girali continui di acanto delineati in porfido verde greco e leggermente differenziati l’uno dall’altro. Il tappeto è invece articolato secondo una scacchiera assiale di rettangoli. La decorazione prevede un’alternanza di rettangoli a fondo scuro (di porfido verde greco o rosso) e a fondo chiaro (in giallo rosa o bianco). In ciascuno dei rettangoli si inscrive un’ ellissi, realizzata in binaco su fondo di porfido rosso, in porfido rosso su fondo bianco, in giallo antico su fondo di porfido verde greco o in verde greco su follo giallo antico.

Regio XII, Terme Antoniniane, cortile della palestra SE, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
La cornice del rivestimento prevede una fascia monocroma grigio-rosa e, a seguire, una larga fascia a fondo bianco compresa tra due sottili linee verdi (porfido verde greco misto, talolta, a porfido nero, ofite, granito bianco e nero ecc.) entro la quale si sviluppa una decorazione vegetale costituita da girali continui di acanto delineati in porfido verde greco e leggermente differenziati l’uno dall’altro. Il tappeto è invece articolato secondo una scacchiera assiale di rettangoli. La decorazione prevede un’alternanza di rettangoli a fondo scuro (di porfido verde greco o rosso) e a fondo chiaro (in giallo rosa o bianco). In ciascuno dei rettangoli si inscrive un’ ellissi, realizzata in binaco su fondo di porfido rosso, in porfido rosso su fondo bianco, in giallo antico su fondo di porfido verde greco o in verde greco su follo giallo antico.

Regio XII, Terme Antoniniane, cosiddetta "basilica" o "frigidarium", opus sectile
Il pavimento presentava, secondo ipotesi ricostruttive, un rivestimento in opus sectile a modulo grande quadrato-reticolare con motivi semplici; all’interno dei riquadri, dischi e quadrati alternati a scacchiera.

Regio XII, Terme Antoniniane, mitreo, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato prevede un bordo distinto in fasce di diversa ampiezza: una larga fascia in tessere nere più esterna seguita da due minori fasce rispettivamente in bianco e nero. Il tappeto ha una copertura omogenea di tessere bianche sulla quale piccoli rombi in tessere nere si dispongono su quattro file parallele in senso longitudinale.

Regio XII, Terme Antoniniane, mosaico mamoreo-porfiretico a tessere medie
Il pavimento marmoreo presenta una cornice variamente decorata: su un lato essa è caratterizzata da una semplice fascia bianca; su tre lati, invece, una larga cornice composta da scomparti quadrati alternati a rettangoli campiti con tre toni chiari (bianco, giallo, rosa e rosa-grigio) parzialmente delineati in verde; in alcuni casi essi contengono dischi ottenute con tessere di porfido verde greco. Il campo imita lo schema della struttura isodoma dell’opus quadratum.

Regio XII, Terme Antoniniane, mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere + soglia
Il pavimento presenta un tappeto monocromo di porfido verde greco con larga cornice realizzata prevalentemente in giallo antico e (in misura minore) in pavonazzetto e portasanta.

Regio XII, Terme Antoniniane, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
Il tessellato marmoreo prevede una cornice caratterizzata da una ampia fascia di colore rosa-grigio (portasanta) delineata da file di tessere nere, per le quali si utilizza materiale litico (selce). Nel campo si svolge invece una composizione di scudi esagonali affiancati (delineati a tessere nere di selce e di porfido verde greco e campiti alternativamente nei toni del bianco, del giallo-rosa e del rosa-grigio.

Regio XII, Terme Antoniniane, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
Il tessellato marmoreo prevede una cornice caratterizzata da una ampia fascia di colore rosa-grigio (portasanta) delineata da file di tessere nere, per le quali si utilizza materiale litico (selce). Nel campo si svolge invece una composizione di scudi esagonali affiancati (delineati a tessere nere di selce e di porfido verde greco e campiti alternativamente nei toni del bianco, del giallo-rosa e del rosa-grigio.

Regio XII, Terme Antoniniane, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
Il tessellato marmoreo prevede una cornice caratterizzata da una ampia fascia di colore rosa-grigio (portasanta) delineata da file di tessere nere, per le quali si utilizza materiale litico (selce). Nel campo si svolge invece una composizione di scudi esagonali affiancati (delineati a tessere nere di selce e di porfido verde greco e campiti alternativamente nei toni del bianco, del giallo-rosa e del rosa-grigio.

Regio XII, Terme Antoniniane, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
Il tessellato marmoreo prevede una cornice caratterizzata da una ampia fascia di colore rosa-grigio (portasanta) delineata da file di tessere nere, per le quali si utilizza materiale litico (selce). Nel campo si svolge invece una composizione di scudi esagonali affiancati (delineati a tessere nere di selce e di porfido verde greco e campiti alternativamente nei toni del bianco, del giallo-rosa e del rosa-grigio.

Regio XII, Terme Antoniniane, mosaico marmoreo-porfiretico a grandi tessere + soglia
Il pavimento presenta un tappeto monocromo di porfido verde greco con larga cornice realizzata prevalentemente in giallo antico e (in misura minore) in pavonazzetto e portasanta.

Regio XII, Terme Antoniniane, palestra occidentale, tessellato policromo con geometrico e figurato (soggetto agonistico, cd. degli Atleti)
Il tessellato policromo presenta un "cassettonato” di trecce a tre capi risparmianti pannelli quadrati e rettangolari. Ciascun riquadro prevede una linea dentellata in tessere bianche su campo nero: all’interno compaiono personaggi a figura intera (pannelli quadrati) o mezzi busti (pannelli rettangolari). Il soggetto, agonistico, prevede: busti di atleti; atleti (spesso con attributi della propria disciplina sportiva o con premi vinti) e giudici di gara stanti – nudi o con tunica – con premi o verghette che alludono al loro ruolo di arbitri; negli spazi curvilinei, infine, figurano attrezzi. Realizzato "con tessere medie e, spesso anche piuttosto piccole", in esso si notano alcune tessere marmoree e raramente anche porfiretiche (porfido rosso per i punti d’ombra), forse da riferire a interventi di restauro (Guidobaldi 1983). Va segnalata la presenza di alcune iscrizioni al di sopra delle teste di alcuni atleti (CIL VI 10155; CIL VI 33963).

Regio XII, Terme Antoniniane, palestra orientale, tessellato policromo con geometrico e figurato (soggetto agonistico, cd. degli Atleti)
Il tessellato policromo presenta un "cassettonato” di trecce a tre capi risparmianti pannelli quadrati e rettangolari. Ciascun riquadro prevede una linea dentellata in tessere bianche su campo nero: all’interno compaiono personaggi a figura intera (pannelli quadrati) o mezzi busti (pannelli rettangolari). Il soggetto, agonistico, prevede: busti di atleti; atleti (spesso con attributi della propria disciplina sportiva o con premi vinti) e giudici di gara stanti – nudi o con tunica – con premi o verghette che alludono al loro ruolo di arbitri; negli spazi curvilinei, infine, figurano attrezzi. Realizzato "con tessere medie e, spesso anche piuttosto piccole", in esso si notano alcune tessere marmoree e raramente anche porfiretiche (porfido rosso per i punti d’ombra), forse da riferire a interventi di restauro (Guidobaldi 1983). Va segnalata la presenza di alcune iscrizioni al di sopra delle teste di alcuni atleti (CIL VI 10155; CIL VI 33963).

Regio XII, Terme Antoniniane, portico lato occidentale, tessellati bicromi e lastricato in marmo
Dopo un primo tratto con decorazione geometrica in colore contrastante, le articolazioni decorative del pavimento del portico marcano la separazione tra porzione coperta e porzione scoperta dell’ambiente. Il restante tratto coperto è, infatti, pavimentato da un lastricato in marmo; la porzione scoperta, invece, presenta una semplice decorazione in tessere bianche bordata da una fascia di tessere nere.

Regio XII, Terme Antoniniane, portico palestra NW, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
Il rivestimento presenta una cornice costituita da una larga fascia di tessere rosa-grigio (portasanta) nella parte più esterna, seguita da due fasce più sottili rispettivamente in colore giallo-rosa e a quadratini alternati di bianco (specialmente pavonazzetto) e verde (porfido verde greco). Il tappeto musivo prevede una composizione di squame bipartite isorientate e coerenti con l’asse longitudinale di ognuno dei lati del portico. Le squame sono alternativamente metà bianche (pavonazzetto) e metà rosse (porfido rosso), oppure metà giallo-rosa (giallo antico) e metà verdi (porfido verde greco).

Regio XII, Terme Antoniniane, portico palestra SE, mosaico marmoreo porfiretico a tessere medie
Il rivestimento presenta una cornice costituita da una larga fascia di tessere rosa-grigio (portasanta) nella parte più esterna, seguita da due fasce più sottili rispettivamente in colore giallo-rosa e a quadratini alternati di bianco (specialmente pavonazzetto) e verde (porfido verde greco). Il tappeto musivo prevede una composizione di squame bipartite isorientate e coerenti con l’asse longitudinale di ognuno dei lati del portico. Le squame sono alternativamente metà bianche (pavonazzetto) e metà rosse (porfido rosso), oppure metà giallo-rosa (giallo antico) e metà verdi (porfido verde greco).

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio (?) su apodyterium Est, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato presenta una composizione di sinusoidi contigue ed opposte delineata, racchiusa entro un bordo costituito da una linea di tessere bianche, una più ampia fascia di tessere nere e una ulteriore fascia di tessere bianche. Una seconda unità decorativa è rappresentata dalla soglia, con rivestimento di tessere bianche ad oridito parallelo, bordata da una fila di tessere nere sui lati lunghi.

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio (?) sull’apodyterium est, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato presenta un bordo caratterizzato da una sottile fascia di tessere bianche, una più ampia fascia di tessere nere e una fila di tessere bianche ad inquadratura del campo. Quest’ultimo è decorato da una composizione di sinusoidi contigue e opposte, delineata (DM 249 b). Sul lato che affaccia sull’apodyterium, inoltre, è visibile la soglia, anch’essa musiva, con semplice rivestimento di tessere bianche disposte in filari paralleli.

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio (?) sull’apodyterium Est, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il pavimento presenta una cornice caratterizzata da due fasce di tessere (più esterna bianca, più interna e iù ampia nera), seguita da una fila di tessere bianche ad inquadratura della decorazione del tappeto. Il campo ospita una composizione di sinusoidi contigue ed opposte, delineata (DM 249 b). Una seconda unità decorativa è rappresentata dalla soglia monocroma in tessere bianche, bordata sui lati lunghi da una fila di tessere nere.

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio (?) sull’apodyterium Est, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato ha una decorazione con composizione ortogonale di croci sulla diagonale e di ottagoni con quattro lati concavi, tangenti, in colore contrastante, formanti quadrati e quadranti (DM 232 a). Il motivo è lo stesso descritto da M. E. Blake in riferimento al vano con analoga pavimentazione affacciato sull’apodyterium occidentale (vd scheda). In quel caso il bordo è caratterizzato da una decorazione a semicerchi. Al momento non è stato possibile verificare se tale decorazione si ripeta nella cornice del pavimento qui analizzato o se invece, in questo caso, il bordo sia costituito da una semplice fascia di tessere nere. Sul lato orientale sembra scorgersi, invece, una fascia di tessere bianche (di raccordo?). Un’ulteriore unità decorativa è rappresentata, infine, dalla decorazione della soglia, con semplice tappeto di tessere bianche racchiuso sui lati lunghi entro una fila di tessere nere.

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio (?) sull’apodyterium W, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato bicromo ha un campo decorato da una composizione ortogonale di croci sulla diagonale e di ottagoni con quattro lati concavi, tangenti, in colore contrastante, formanti quadrati e quadranti (DM 232 a). La descrizione di M. E. Blake nel 1940 parla di ‘Greek crosses of black separated by white squares at the extremities of the arms form the framework of the design. Quadrants of circles also in white have been inserted between the arms of these crosses so as to leave octagons of black with four straight and four curved sides’ (p. 89). Il bordo è rappresentato su tre lati dall’usuale ampia fascia di tessere nere; il quarto lato presenta invece "…a simple border decorated by arcs of semi-circles so placed that the centers of those in the upper row are above the tips of those below"(Blake 1940, p. 89, Tav. 34 b). Il lato aperto sull’apodyterium conserva, integra, la soglia monocroma con tessere bianche ad ordito parallelo.

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio (?), tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato bicromo con decorazione geometrica prevede una composizione ortogonale di ottagoni irregolari adiacenti con quattro lati concavi (formanti cerchi), i cerchi caricati da un quadrato concavo, in colori contrastanti (DM 168 f). Diversamente da quanto riportato da M.E. Blake (1940, p. 89) secondo la quale ‘a broad band of white is the only frame’, il bordo è invece rappresentato da un’ampia fascia di tessere nere chiusa da una fila di tessere bianche. Il vano presenta una soglia in tessellato monocromo bianco.

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio(?) affacciato sull’apodyterium W, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato bircomo, compreso entro un’alta fascia di tessere nere, è ornato da una composizione triassiale di cerchi secanti e non contigui, con effetto di trifogli, formanti esagoni concavi, in colori contrastanti (DM 247 b). La soglia di accesso all’apodyterium prevedeva un rivestimento monocromo con tessere bianche.

Regio XII, Terme Antoniniane, spogliatoio(?) sull’apodyterium W, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato presenta un bordo composto da una fascia di tessere nere, una fila di tessere bianche e una fila di esagoni con quattro lati concavi adiacenti, formanti semicerchi in tessere bianchi, delineati, che M. E. Blake identificava come ‘Arcs of circles… as a threshold’ (Blake 1940, p. 89, Tav. 34 a). Il campo è invece decorato da una composizione reticolata di fusi e di cerchi tangenti (i cerchi nei punti di incrocio) in colori contrastanti, formante ottagoni concavi irregolari (DM 150 a). La soglia di accesso al vano è anch’essa musiva, ricoperta da tessere monocrome bianche.

Regio XII, Terme Antoniniane, terrazzo superiore a N della palestra W, tessellato bicromo figurato (soggetto marino) e fitomorfo
Il tessellato bicromo presenta una decorazione figurata a soggetto marino con aggiunta di elementi fitomorfi, non meglio identificabile sulla base della documentazione esistente e dell’esiguità della porzione di pavimento conservata.

Regio XII, Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione figurata (thiasos marino)
Il tessellato prevede un bordo con fascia di tessere nere (alt. m 1.67 /1,80) nel quale compaiono coppie di delfini bianchi con code a terminazione fitomorfa legate ai lati di tridenti. Tra i musi degli animali remi si alternano, invece, a timoni stilizzati. Alla punta esterna di ciascun tridente è fissata una ghirlanda. In riferimento al bordo, la decorazione differisce da quella della palestra occidentale (cfr. scheda) soltanto per alcuni particolari e nei rapporti di dimensione tra le metope alle due testate del portico (lo spazio è qui coperto da una sola coppia di delfini con effetto di eccessivo allungamento dei pesci). Nel campo bianco (h. media m 2.50/2.60) si dispiegano, invece, le creature del corteggio marino organizzate in gruppi distinti e movimento dall’estremità SE (in cui si conserva la porzione più leggibile del pavimento, A) all’estremità NE (la lettura della porzione di tessellato qui conservata è fortemente compromessa per quanto riguarda il campo, B).

Regio XII, Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Entro un bordo di tessere nere e successiva fila di tessere bianche il campo prevede una composizione ortogonale di squame adiacenti, in colore contrastante.

Regio XII, Terme Antoniniane, tessellato marmoreo -porfiretico a tessere medie
Il pavimento marmoreo presenta una cornice variamente decorata: su un lato essa è caratterizzata da una semplice fascia bianca; su tre lati, invece, una larga cornice composta da scomparti quadrati alternati a rettangoli campiti con tre toni chiari (bianco, giallo, rosa e rosa-grigio) parzialmente delineati in verde; in alcuni casi essi contengono dischi ottenute con tessere di porfido verde greco. Il campo imita lo schema della struttura isodoma dell’opus quadratum.

Regio XII, Terme Antoniniane, vano, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato bicromo presenta un bordo con fascia di tessere nere e sottile linea bianca realizzata con una fila di tessere nere. Il campo è caratterizzato da una composizione di squame (DM 217 c).

Regio XII, Terme Antoniniane, vano, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Entro un bordo di tessere nere e successiva fila di tessere bianche il campo prevede una composizione ortogonale di squame adiacenti, in colore contrastante.

Regio XII, Terme Antoniniane, vano, tessellato bicromo con decorazione geometrica.
Entro un bordo di tessere nere e successiva fila di tessere bianche il campo prevede una composizione ortogonale di squame adiacenti, in colore contrastante.

Regio XII,Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Gli scarsi frammenti conservati non consentono di specificare il tipo di composizione geometrica che caratterizzava il tessellato bicromo in questione.

Regio XII,Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione figurata ("repertorio marino")
Il tessellato presenta una decorazione con "repertorio marino", non meglio specificata.

Regio XII,Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione figurata (repertorio marino)
Il tessellato, in bianco e nero, presenta una decorazione con "repertorio marino", non meglio specificato.

Regio XII,Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione figurata (thiasos marino)
Il tessellato prevede un bordo con fascia di tessere nere (altezza varia tra m 1.67 e 1,80) e in esso coppie di delfini bianchi con code a terminazione fitomorfa legate ai lati di tridenti. Tra i musi degli animali remi si alternano, invece, a timoni stilizzati. Alla punta esterna di ciascun tridente è fissata una ghirlanda. Distorsioni prospettiche nella resa delle singole decorazioni si notano nei raccordi angolari. L’aggiunta di un murice tra i delfini angolari del frammento conservato all’estremità NE (A) è frutto di un restauro antico. Nel campo, con cromia invertita rispetto al bordo, si dispiegano le diverse creature del corteggio marino organizzate in gruppi distinti dall’estremità NW fino a quella SW. Nei due frammenti superstiti si distinguono: un ichtyocentauro (di un secondo resta solo la coda) che nuota imbrigliato da un erote auriga; nereide con cervi marini e delfino (B); torsi di un erote e, forse, di un ichtyocentauro che solleva con le braccia un timone o un remo (C).

Regio XII,Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato bicromo presenta un bordo caratterizzato da una fascia di tessere bianche e un campo monocromo di tessere nere.

Regio XII,Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Il tessellato bicromo presenta un bordo caratterizzato da una fascia di tessere bianche e un campo monocromo di tessere nere.

Regio XII,Terme Antoniniane, tessellato bicromo con decorazione geometrica
Gli scarsi frammenti conservati non consentono di specificare il tipo di composizione geometrica che caratterizzava il tessellato bicromo in questione.

Regio XII,Terme Antoniniane,terrazzo di servizio, tessellato monocromo
Tessellato monocomo di tessere nere.

Regio XII,Terme Antoniniane,terrazzo di servizio, tessellato monocromo
Tessellato monocromo a tessere nere.


In prossimità del doppio portico o esedra perimetrale, anche noto come c.d. peristilio semicircolare presente in ciascuno dei settori( rispettivamente ovest e est) del complesso termale, si affiancano – su ciascun lato – una sala ottagona C (in Ghislanzoni 1912, fig. 1 = A3 secondo la denominazione di Lombardi-Corazza 1995; cfr. inoltre scheda in riferimento all’ambiente sul lato occidentale del complesso) e una grande aula rettangolare absidata (D, in Ghislanzoni 1912; S/A2 in Lombardi -Corazza 1995; H in Terme di Caracalla 1999), qui descritta, scavate – insieme alle altre costruzioni perimetrali – nel 1912. L’ambiente rettangolare in oggetto è, in particolare, quello del settore occidentale. Le indagini permisero di correggere a otto il numero delle colonne che rappresentava la fronte interna del vano verso il giardino, rispetto alle ricostruzioni precedenti di A. Blouet (che ne attribuisce 10, Tav. III, k) e di Iwanoff-Hülsen ( che pensa a 12, Tav. I). Negli angoli ovest e nord della sala sono visibili i piccoli ambienti con due scale a chiocciola che dai sotterranei giungevano alla terrazza "formata dalla copertura di questa sala" (Ghislanzoni 1912, p. 308) , sostenuta da travi che da un lato poggiavano sulle 8 colonne della fronte verso il giardino e che dall’altro, invece, erano conficcate nella parete nord-ovest (cfr. Iwanoff – Hülsen, tav. XXIV 3 e 4). Il lato curvo nord-occidentale, invece, ospitava nicchie a sezione rettangolare e al centro una più ampia, a sezione circolare, nella quale in origine trovava posto una statua. Il pavimento della sala (identico a quello del vano gemello nel settore orientale, di cui però rimangono "pochi avanzi" (Ghislanzoni 1912, vd. scheda) è un mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere, tra i meno conosciuti del complesso, spesso soltanto incidentalemnte citati. La critica archeologica discute sulla sua datazione: la questione si inserisce, a tale proposito, nel dibattito più ampio relativo alla cronologia delle diverse tipologie pavimentali attestate nel complesso termale, per le quali si oscilla tra una datazione in età severiana (da Caracalla, 211-217, che dedicò l’edificio, a Severo Alessandro, 222-234, che di fatto ne completò la costruzione e decorazione (anche in relazione alle costruzioni perimetrali del vano qui analizzato) e una nell’ambito del IV secolo d.C. (in considerazione di un possibile frazionamento in più fasi dell’esecuzione, anche in epoche molto successive e, forse, in relazione a interventi di restauro effettivamente documentati, per esempio in età costantiniana, nel complesso termale: una discussione dell’argomento e una storia degli studi si trova in Guidobaldi-Guiglia 1983, pp. 246-247, con bibliografia di riferimento; cfr. anche Werner 1994, kat. 158, che propone una datazione tra IV e V secolo d.C.). La funzione dell’ambiente, al pari di quello ottagonale (C) e del successivo (E) è genericamente quella di ambienti caldi e di ritrovo.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1912

Regio XII, Terme Antoniniane, aula rettangolare del recinto esterno nord-ovest, mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Il mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere (cm 2-2.5) prevede una cornice delimitata da un reticolato di trecce policrome e un campo con dischi e rombi in alternanza dispositiva e cromatica (Guidobaldi 1983, nota 5, p. 502).

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 2.00 m;

Bordo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 2.00 m – Larghezza: m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti marmorei)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 2-2.5 cm

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato con inserti marmorei)
Dimensioni Generiche Tessere: grandi
Dimensioni Metriche Tessere: 2-2.5 cm

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ

Ghislanzoni, E. 1912, Roma. Nuove scoperte nella città e nel suburbio. Regione XII. Scavi nelle Terme Antoniniane, in Notizie degli Scavi di Antichità, Roma, pp. 308-309, fig. 1, D..
Guidobaldi, F./ Guiglia Guidobaldi, A. 1983, in Pavimenti marmorei di Roma dal IV al IX secolo, Città del Vaticano, pp. 244-247..
Guidobaldi, F. 1984, Mosaici con tessere porfiretiche a Roma tra III e IV secolo, in III Colloquio Internazionale sul Mosaico Antico (Ravenna, 6-10 settembre 1980), Ravenna, p. 502, nota 5..
Van Essen, C.C. 1954, Verslag van Wetenschappelijke Onderzoekingen in 1950 vericht, in Mededelingen van het Nederlands Hist. Inst. te Rome, , pp. 93-109..
Werner, K. 1994, in Mosaiken aus Rom. Polychrome Mosaikpavimente und Emblemata aus Rom und Umgebung, Roma, kat. 158, p. 341..

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Manetta, Consuelo | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Manetta, Consuelo, Regio XII, Terme Antoniniane, aula rettangolare del recinto esterno nord-ovest, mosaico marmoreo porfiretico a grandi tessere, in TESS – scheda 15122 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15122), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15122


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