Edificio a destinazione abitativa che insiste su un’area già abitata a partire dall’età preromana, dei quali sono stati rintracciati alcuni resti nel 1983, a -4,20 m dall’attuale acciottolato, effettuando un saggio di 10 mq, e tra 2007-2009. Già altri ritrovamenti sono attestati nell’area durante l’Ottocento e datati a partire dal V sec. a.C. SI tratta di una domus di "età romana" (Ceriotti/ Menotti 2013) con almeno quattro ambienti pavimentati in tessellato. L’ambiente di maggiori dimensioni (amb. A) è decorato da un tessellato policromo geometrico; un vano più piccolo (amb. B) presenta un pavimento in tesselato con ottagono centrale al cui centro sono raffigurati Marte e Venere. Il corridoio C funge da raccordo tra gli ambienti A e B ed è pavimentato con un cementizio a base litica (bianco).
Un ambiente non connesso agli altri, scavato nel 1983, ha un pavimento a commessi laterizi di mattoni sesquipedali, che sigilla uno strato di riempimento di una struttura precedente (capanna), databile al I sec. a.C., data post quem per il pavimento, probabilmente attribuibile alla seconda metà del I sec. a.C. Esso risulta tagliato in età medievale dal muro di fondazione del colonnato del Palazzo del Capitano. Al I sec. d.C. può essere attribuito un grosso strato di riempimento, con frammenti di intonaco dipinto, laterizi e malta sbriciolata, che oblitera il pavimento. (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Menotti/ Laurenti/ Cacace 2013, fig. 1)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
piazza Sordello, domus, amb.B, tessellato con Marte e Venere Rivestimento in tessellato geometrico-figurato a leggera policromia, caratterizzato da un campo a fondo bianco, bordato da una treccia policroma a due capi su fondo scuro, con ottagono centrale campito dalla raffigurazione di Marte e Venere, "circorndati da un rincorrersi di delfini e tralci vegetali nonché girandole sui quattro angoli" (Ceriotti, Menotti 2013).
Ambiente n.d.: ambiente non meglio documentato appartenente ad un edificio non precisabile, del quale è nota parte della pavimentazione a commessi laterizi di mattoni sesquipedali che sigilla uno strato di riempimento di una struttura precedente (capanna), databile al I sec. a.C., data post quem per il pavimento, probabilmente attribuibile alla seconda metà del I sec. a.C. Esso risulta tagliato in età medievale dal muro di fondazione del colonnato del Palazzo del Capitano. Al I sec. d.C. può essere attribuito un grosso strato di riempimento, con frammenti di intonaco dipinto, laterizi e malta sbriciolata, che oblitera il pavimento.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1983 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia
Edificio di piazza Sordello, amb. n.d., pavimento in mattoni sesquipedali
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: monocromo
Rivestimento a commessi laterizi di mattoni sesquipedali. Stato di conservazione non documentato.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Cazorzi, C./ Roffia, E. 1984, Mantova. Piazza Sordello. Saggio stratigrafico, in Notiziario della Soprintendenza Archeologica della Lombardia 1983, Ciliverghe (BR), p. 87, fig. 88.