Villa marittima, nota nella letteratura archeologica come "del discobolo": fu scavata nel XVII e XVIII secolo e nuovamente all’inizio del XX secolo e reinterrata; del complesso vennero portati alla luce alcuni ambienti residenziali e termali (data la menzione di tubuli e di un praefurnium), ma scarse sono le notizie disponibili; conservava i pavimenti in tessellato e sectile ("bei pavimenti di mosaico e marmo di circa 500 mq di superficie", Lanciani 1906, p. 262). Attualmente ubicata nella tenuta di Castelporziano, si trovava originariamente lungo la via Severiana, sulla quale si affacciava con un imponente portico; il lato che guardava verso la costa si apriva su un giardino raggiungibile tramite tre scalee ("incrostate di marmi", Lanciani 1906, p. 246). Fu costruita in opera laterizia (bolli del 142 d.C.) alla metà del II secolo d.C., su un’area interessata da precedenti costruzioni (I secolo a.C. -I secolo d.C., in opus reticulatum), obliterate e in parte riutilizzate (cisterna), e restaurata nella seconda metà del III secolo (II FASE); visse fino al V secolo. La pianta località è tratta da googlemaps.com. la pianta edificio da DE FRANCESCHINI 2005, FIG. 96.1, P. 268.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Suburbio, tenuta di Castel Porziano, villa del Discobolo, ambiente di rappresentanza (ambiente 7), sectile Pavimento "a commesso di marmi" (Lanciani 1906, p. 245), definizione da interpretare con ogni probabilità come opus sectile; ne ignoriamo cromia e disegno, né sappiamo se tale pavimentazione riguardasse "l’alcova" o, come sembra più probabile dalle parole di Lanciani, l’intero ambiente. Non è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Suburbio, tenuta di Castel Porziano, villa del Discobolo, portico (ambiente 1), tessellato bicromo (geometrico?) Pavimento in tessellato bicromo presumibilmente a decoro geometrico: il soggetto è ignoto; è descritto nell’edito come: "Piano di fine mosaico bianco e nero" (Lanciani 1906, p. 246). L’aggettivo "fine" potrebbe essere relativo tanto alla cura dell’ordito quanto alle dimensioni delle tessere. Non è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Ambiente a pianta rettangolare (10 in pianta), connesso al giardin o tramite una rampa di scale ("incrostate di marmi", Lanciani 1906, p. 246), interpretato al momento dello scavo come cubicolo; conservava parzialmente il pavimento in tessellato.
Lunghezza: 4.80 m – Larghezza: 3.75 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1906
Suburbio, villa del Discobolo, portico (ambiente 10), tessellato bicromo
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Tessellato bicromo di soggetto ignoto; non è disponibile nell’edito documentazione grafica e/o fotografica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: Non documentate. cm
De Franceschini, M. 2005, in Le ville dell’agro romano, Roma, pp. 267-8..Lanciani, R. 1906, “Le antichità del territorio laurentino nella reale tenuta di Castelporziano”, , in Monumenti Antichi pubblicati per cura della Reale Accademia dei Lincei, Milano, pp. 240-74..