Villa dei Quintili. La residenza, appartenuta ai fratelli Sex. Quintilio Condiano e Sex. Quintilio Valerio Massimo, consoli nel 151 d.C. e detentori di alte cariche pubbliche in Grecia e in Asia, è situata nel Suburbio meridionale di Roma, all’altezza del V miglio della via Appia, in una valle attraversata dal torrente Statuario e con andamento morfologico N-S. Il sito è stato acquisito al Demanio nel 1985, dopo essere stato per quasi due secoli proprietà della famiglia Torlonia. Ritrovamenti in questa zona si verificarono fin dal ‘400 e i primissimi scavi furono eseguiti da G. Hamilton nel ‘700. Ulteriori ricerche vennero effettuate da V. Pezzoli (fine ‘700), A. Nibby (1828-29), T. Ashby (inizi ‘900). Tuttavia, solo gli interventi del 1998-99, in occasione del Giubileo del 2000, hanno rappresentato le prime vere e proprie indagini sistematiche di questo sito archeologico. Il complesso residenziale si sviluppa su di una vastissima area e in essa sono riconoscibili vari settori. Innanzitutto, databile alla prima fase edilizia della residenza e, quindi, risalente alla prima metà del II secolo d.C., è il nucleo originario (A-B), dove si trovano gli ambienti di rappresentanza. Intorno al cortile (B34), luogo di aggregazione e di incontro, sono, sul lato orientale, una cisterna per la raccolta dell’acqua (B3), il podio di un tempietto e una piccola fontana a ninfeo (B44). Il lato occidentale del cortile era colonnato e su esso si apriva il vestibolo (A7) della sala ottagonale (A1), che era completamente riscaldata e costituiva forse il triclinio estivo; questa sala aveva una copertura a volta e aveva quattro ingressi voltati. Le stanze 2-3-4 erano riccamente decorate e ad una quota superiore, motivo per cui erano accessibili solo tramite scale. Ad un piano inferiore, occupato dagli ambienti di servizio, conduceva la scalinata 6. Immediatamente a nord di questa zona e ad essa adiacenti, si disponevano le stanze private costituenti il settore B, databile alla fine del II secolo d.C. In esso troviamo vari cubicula, ai quali si accedeva tramite una sala quadrata (B12), che portava ad un ambiente voltato, ed un piccolo settore termale, collocato nell’angolo SE. Il nucleo C, posto ad ovest di B, conteneva le strutture sostruttive della villa e gli ambienti di servizio. Verso N il complesso era inoltre dotato di una piccola arena (ludus) (F) e di un monumentale complesso termale, articolato in tre zone (D – frigidarium, L – calidarium, E – tepidarium), con ambienti principali e relativi annessi rivestiti in opus sentile. La dimora, con fasi costruttive e decorative che abbracciano un ampio arco di tempo compreso fra il II e il IV sec. d.C., aveva anche altri nuclei minori, sparsi nel suo vastissimo terreno di pertinenza, fra cui un grande ninfeo all’estremità occidentale, prospiciente sulla via Appia antica e rioccupato in età medievale, un settore termale minore, delle cisterne e un’acquedotto. Al quadro sin qui descritto, ricavabile dagli scavi eseguiti fino al 1999, si aggiungono i risultati derivanti dalle più recenti campagne di scavi (2007-09), che hanno riportato alla luce circa 4.000 mq. di strutture murarie, tra l’aula del frigidarium (D1) e il grande cortile lastricato, ampliando la conoscenza dello sviluppo planimetrico dell’impianto residenziale in un settore inesplorato della villa. Si è infatti riusciti a collegare il settore termale con quello di rappresentanza, restituendo continuità architettonica all’area centrale della villa. Questo settore è organizzato attorno ad un elemento architettonico predominante, una grande esedra porticata (R15) sulla quale si apre, in posizione centrale, un triclinio circolare (R14). Tutti gli altri ambienti sono stati disposti intorno, rispettando la forma curvilinea di queste due costruzioni, adeguandosi ad esse con setti murari radiali e tangenti, dando vita a spazi di risulta irregolari. L’analisi delle evidenze strutturali e della stratigrafia ha permesso di formulare alcune ipotesi ricostruttive. L’edificio circolare (R14) è contemporaneo alla Grande Esedra (R15): i numerosi bolli laterizi in posto e i rapporti stratigrafici non lasciano dubbi sulla costruzione di entrambi in epoca adrianea (a partire dal 123 d.C.). Il colonnato della passeggiata anulare (R15), innalzato su basi attiche ritrovate in posto, realizzato con colonne in marmo cipollino e capitelli corinzi, si affacciava nell’impluvium pavimentato in lastroni rettangolari di marmo: questo grande spazio scoperto fungeva da pozzo di luce all’interno della vasta rete di stanze di rappresentanza della villa e, nello stesso tempo, funzionava da cerniera di collegamento tra il giardino ad ippodromo e il grande cortile lastricato. In una fase successiva, assegnabile all’epoca di Marco Aurelio e Antonino Pio, sono state sistemate e riperimetrate alcune piccole stanze termali con apprestamenti per il sistema di riscaldamento: l’unico scavato interamente è l’ambiente R28. In età commodiana (fase caratterizzata da strutture in opera listata), viene chiuso il fondo dell’edificio circolare (R14) verso l’ambiente R21a a nord-ovest, chiusi alcuni passaggi (come quelli tra R61 e R62, tra R11 e R21b, tra R57 e R58) e ricavati nuovi spazi per i servizi (p. es. R17).Nel settore di NO dell’area di scavo, vengono aggiunti un corpo-scala e grandi ambienti porticati (R51); a S viene diviso in due il corridoio che proveniva dal giardino ad ippodromo (R38 e R39), rettificando il precedente muro di chiusura della grande esedra d’età traianeo-adrianea. L’ultima fase edilizia attestata in quest’area della villa, sembrerebbe riferibile all’età severiana: tutti gli ambienti (da ovest ad est R43-R46-R8-R9-R10-R56-R13-R67-R65) sono stati ricavati nell’ambulacro absidale appoggiando al muro fondale le “nuove” strutture. La pianta del complesso è tratta da FRONTONI, GALLI 2015.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Opus sectile marmoreo a grande modulo (m 1.19), con schema quadrato-reticolare a motivi complessi. Il motivo decorativo è stato restituito sulla base dei frammenti in situ e delle impronte: il quadrato maggiore è composto da quattro formelle quadrate (lato m 0.45) ciascuna contenente archi di circonferenze listellati e un fiore gigliato in un angolo; la giustapposizione, in quattro diverse direzioni, della stessa formella, genera una circonferenza listellata in cui si inscrive un ottagono listellati a lati concavi e quattro fiori gigliati agli angoli. Motivi floreali (simili a quelli del quadrato maggiore) erano presenti anche nei rettangoli e nei quadrati minori. I marmi impiegati sono quelli della "quadricromia neroniana" (pavonazzetto, giallo antico, porfido rosso e verde).
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A1/1, lastricato marmoreo
Lastricato marmoreo, composto da lastre rettangolari (m 2.70 x 0.90), documentate soltanto a livello di impronte.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A1/2, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a modulo quadrato semplice (Q), composto da formelle di lato cm 21.5, documentate soltanto a livello di impronte.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A1/3, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a modulo triangolare, composto da formelle di lato m 0.44, documentate soltanto a livello di impronte.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A1/5, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a modulo quadrato semplice (Q), composto da formelle di lato cm 22, documentate soltanto a livello di impronte.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A1/6, lastricato marmoreo
Lastricato marmoreo, composto da lastre rettangolari (m 2.70 x 0.90), documentate soltanto a livello di impronte.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A10, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile a base mista (materiali litici e marmorei) a schema quadrato-reticolare (con articolazione interna a motivi complessi, non determinati), documentato soltanto a livello di impronte. Resta in situ soltanto un angolo di formella forse esagonale in porfido verde, bordata da un sottile listello in palombino.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A7, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a schema quadrato-reticolare (con articolazione interna a motivi complessi, non determinati), documentato quasi esclusivamente a livello di impronte. Restano in situ soltanto alcuni frammenti di lastrine di porfido rosso, verde e giallo antico, insufficienti per ricostruire in dettaglio il motivo decorativo.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano B34, lastricato marmoreo
Lastricato marmoreo composto da grandi lastre rettangolari di marmo bianco di altezza e lunghezza variabile (m 1.80-2.20 x 0.60-1), disposte per filari paralleli e giunti irregolarmente sfalsati.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano D18, tessellato policromo a decoro geometrico
Tessellato policromo a decoro geometrico. Sul campo bianco, inquadrato da una duplice fascia di tessere nere (DM 1y: largh. cm 6, 5 file tessere), scacchiera policroma (DM 114d). Scacchi (cm 18 x 19; diag. cm 25) disposti sulla diagonale rispetto all’asse del vano in file omogenee per colore (nero, rosso, verde, giallo), realizzati con tessere di medie misure (cm 0.7 x 1.1) tagliate piuttosto grossolanamente.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano R11, tessellato policromo a decoro geometrico
Tessellato policromo a decoro geometrico. Sul campo bianco, inquadrato da una duplice fascia di tessere nere (DM 1y), punteggiato di piccoli quadrati policromi ("diamanti") con effetto di reticolato di fasce di larghezza uguale a quadrati (DM 113f). Tessere di piccole dimensioni (cm 0.8 x 1.3-1.4) tagliate irregolarmente, di calcare bianco e nero, verde, giallo e rosa per i quadratini.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano R19, opus sectile
Pavimento in opus sectile a modulo quadrato listellato con motivi complessi. Modulo decorativo di medie dimensioni (m 0.60) composto da quattro formelle quadrate listellate (lato cm 30) con quadrato inscritto e punte di lancia ai quattro vertici, con effetto di "cassettonato" prospettico e stelle a quattro punte. I materiali impiegati sono misti: giallo antico per il quadrato interno e i listelli, ardesia per il fondo e palombino per le punte di lancia.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano R19, opus sectile
Pavimento in opus sectile a modulo medio (m 0.60), a schema quadrato-reticolare semplice (Q/R/Q). I materiali impiegati sono misti: ardesia per i quadrati (maggiori lato cm 29.7 e maggiori cm 7 x 7.5) e bardiglio per i rettangoli (cm 29,7 x 15,5).
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase II), vano C3, tessellato bicromo a decoro vegetale e figurato
Tessellato bicromo a decoro vegetale e figurato. Sul campo bianco, inquadrato da una semplice fascia di tessere nere (DM 1y: largh. cm 8, 7 file di tessere), composizione vegetale formata da quattro cespi di acanto con girali stilizzati che si sviluppano su tutta la superficie. Al disopra di ogni cespo, su un fiore a calice, si colloca un uccello. La composizione, centralizzata, convergeva verso un elemento centrale, oggi perduto. Le tessere, tagliate in modo piuttosto irregolare, sono di dimensioni piccole e medie (cm 1.3-1,1 x 0.8-1.1). Il disegno musivo è decentrato rispetto alla stanza con un risparmio di circa cm 74 lungo la parete settentrionale (forse uno spazio per il letto).
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase II), vano R18, tessellato bicromo a decoro geometrico
Tessellato bicromo a decoro geometrico. Sul campo bianco, inquadrato da una semplice fascia di tessere nere (DM 1y: largh. cm 9, 6 file di tessere), composizione triassiale di esagoni tangenti, formanti triangoli equilateri, in colore contrastante, con effetto di stelle di due triangoli (DM 209a), delimitata da una linea semplice (DM 1a).Tessere di piccole e medie dimensioni (cm 1-1,5 x 2).
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase II), vano R21a, tessellato bicromo a decoro geometrico
Tessellato bicromo a decoro geometrico. Sul campo bianco, inquadrato da una semplice fascia di tessere nere (DM 1y: largh. cm 6, 4 file di tessere), punteggiato di piccoli quadrati policromi ("diamanti") con effetto di reticolato di fasce di larghezza uguale a quadrati (DM 113f). i quadrati (cm 9 x 7) sono realizzati con tessere nere ed una bianca al centro. Tessere di piccole e medie dimensioni (cm 1.3-1.6 x 1.5). Frequenti tessere nere sparse sul fondo bianco.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase III), ninfeo, tessellato a grandi tessere marmoree
Tessellato omogeneo a grandi tessere marmoree. Il pavimento musivo, esteso a buona parte della superficie dell’esedra e conservato per ampi tratti, era disposto su due aree semicircolari separate da una pavimentazione in lastre di tufo grigio, coerente con il tessellato. Il pavimento è composto da grandi tessere di forma quadrangolare irregolare (dim. cm 2.5-3 di lato), di marmi variati, prevalentemente cipollino, bianco e, in misura minore, portasanta e alabastro.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, apoditerio D7, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a modulo rettangolare listellato di medie dimensioni. Schema decorativo ad isodomo listellato, composto da lastre rettangolari di greco scritto (cm 65-70 x 34-36) bordate da listelli di rosso antico (largh. cm 3-4). Sono riconoscibili restauri antichi, documentati da integrazioni di lastrine marmoree.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, corridoio A8, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a piccolo modulo. Schema decorativo a rombi listellati, esteso su tutta la superficie dell’ambiente. I marmi impiegati sono il greco scritto per i rombi (cm 37 x 19, lato cm 21) e il rosso antico per i listelli (largh. cm 2,8).
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, frigidario D1, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a schema quadrato-reticolare a grande modulo (m 2.80). Quadrato maggiore contenente un grande disco (diam. m 1.45), presumibilmente di granito, su fondo di giallo antico; quadrato minore con quadrato sulla diagonale, di marmo iassense su fondo di giallo antico; rettangoli con losanga inscritta, di cipollino su fondo bianco. Lo schema decorativo è delineato da fasce di cipollino con quadratini di giallo antico nei punti di intersezione.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, tepidario L1, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a schema quadrato-reticolare (con articolazione interna a motivi semplici), a modulo medio (m 0.75). Quadrato maggiore (m 0.60) contenente un quadrato delle stesse dimensioni ruotato di 45° e decurtato degli angoli – con effetto di ottagono irregolare – in cui è inscritto un quadrato minore listellato. Quadrati minori (lato cm 15) si collocano sia nel punto di intersezione delle fasce che delimitano lo schema, sia in corrispondenza dei lati brevi dell’ottagono. I marmi impiegati sono il giallo antico per le fasce ed il quadrato minore più interno, il verde antico per la listellatura interna, i triangoli di risulta periferici e i quadratini al centro delle fasce, il pavonazzetto per l’ottagono. La stesura presenta evidenti tracce di restauri antichi.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, tessellato con scena mitologica
Tessellato figurato, delineato da una cornice a squame, raffigurante il mito di Ila e le Ninfe. La scena rappresenta due Ninfe che, sedute su una roccia e con le sole spalle coperte da un mantello, versano dell’acqua in una fonte da un vaso. Esse si dispongono alle estremità opposte della composizione e, sotto alla Ninfa di destra, si distingue una terza Ninfa, che guarda in modo circospetto verso Ila, il quale è posto al centro del mosaico, su di un piano più alto.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano A9, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile a grande modulo. Schema decorativo a rettangoli listellati, con lastre rettangolari di marmo proconnesio (m 1.80 x 2.04) bordate da larghi listelli (cm 15) di breccia corallina. Il pavimento si conserva quasi totalmente a livello di impronte, salvo che per un piccolo lacerto sopravvissuto presso la parete N dell’ambiente.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano E1, lastricato
Lastricato marmoreo composto da filari paralleli di altezza disomogenea di lastre di marmo bianco e bardiglio (m 1.10-2 x 0.60-0.40; m 1.80-2.40 x 0.80). Il pavimento è conservato prevalentemente in impronte.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano E2b, lastricato
Lastricato marmoreo omogeneo, composto da lastre rettangolari di marmo proconnesio di dimensioni irregolari (m 1 x 0.80-0.90).
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano E2c, lastricato
Lastricato litico omogeneo, composto da lastre quadrate (lato cm 30) di ardesia.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano L13, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a modulo rettangolare listellato di grandi dimensioni (unica dimensione ricostruibile m 0.90). Grandi lastre rettangolari di greco scritto bordate da fasce di marmo iassense. Bordo in lastre di greco scritto, con integrazioni antiche di cipollino.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano L16, opus sectile marmoreo
Pavimento in opus sectile marmoreo a schema rettangolare semplice. Composto da lastre di modulo medio (cm 29 x 45-50) di marmo africano e giallo antico in tessitura isodoma, con giunti regolarmente sfalsati ed effetto di scacchiera diagonale.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano L2, lastricato marmoreo
Lastricato omogeneo marmoreo composto da filari paralleli di lastre di portasanta (m 0.60 x 0.20-0.39) in tessitura isodoma, con giunti regolarmente sfalsati.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano R15, lastricato (I fase)
Lastricato omogeneo conservato quasi esclusivamente a livello di impronte e composto da lastre rettangolari di marmo bianco (m 0.80-0.90 x 0.40). Noto soltanto da descrizione, manca nell’edito la documentazione fotografica.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano R15, lastricato (II fase)
Lastricato marmoreo composto da lastre rettangolari (m 2.20 x 1.80; 2.50-1.80 x 0.50-0.60) di cipollino, marmo bianco e breccia corallina grigia. Il pavimento si conserva soltanto per un breve tratto.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano R53, opus sectile
Pavimento in opus sectile a modulo rettangolare di medie dimensioni. Schema decorativo a isodomo listellato con lastre di giallo antico (cm 40 x 20) e listelli di porfido verde (largh. cm 2). La stesura è prevalentemente conservata in impronte.
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili, vano R59, opus sectile
Pavimento in opus sectile a modulo rettangolare di medie dimensioni. Schema decorativo a isodomo listellato con lastre di cipollino di dimensioni (cm 65-80 x 20-25) e listelli di porfido verde (largh. cm 3). La stesura è conservata solo per un breve tratto.
Vano A1/4. Piccolo ambiente a pianta quadrangolare con funzione di annesso laterale della sala ottagonale. Il vano era pavimentato in opus sectile, di cui restano soltanto le impronte.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1998-2000 – Ente responsabile: SS BAR
Suburbio, via Appia, villa dei Quintili (fase Ib), vano A1/4, opus sectile marmoreo
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: non documentato
Pavimento in opus sectile marmoreo a modulo triangolare, composto da formelle di lato e altezza pari a cm 38, documentate soltanto a livello di impronte.
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
*a modulo triangolare e/o esagonale |
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=17338